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sabato 19 febbraio 2011

Pubblichiamo una lettera aperta di "educatori contro i tagli" agli insegnanti delle scuole in vista dello sciopero del 28 febbraio

Care colleghe, cari colleghi

Siamo operatrici, educatori, figure professionali delle cooperative sociali e di ASC InSieme. Vi scriviamo questa lettera dopo un mese di discussioni, assemblee e timori più che giustificati.
Con una modalità che ci ha spiazzato, cioè senza nessun confronto preventivo, ASC e Comuni del distretto di Casalecchio hanno deciso di tagliare quasi 1,5 milioni di euro di risorse destinate ai servizi sociali ed educativi del territorio.

Una perdita netta di 15-20 posti di lavoro tra il personale socio/educativo, rinforzando così l’incubo (il fantasma) degli ammortizzatori sociali per centinaia di lavoratori e lavoratrici (operatrici e operatori) i cui stipendi già difficilmente superano i 1.000 euro al mese.

Per il solo anno 2011 si prevede il taglio di 18.000 ore di interventi educativi sui minori disabili all’interno delle scuole, con conseguenze sul lavoro di integrazione sociale che potete immaginare benissimo e una decurtazione analoga negli interventi di prevenzione sui minori.

Non osiamo immaginare cosa accadrà nel 2012, quando i tagli continueranno e saranno maggiori!
Si sta tagliando un patrimonio pubblico che rappresenta un grande risparmio economico per il distretto. Si tratta di un sistema di prevenzione esistente dal 1998 e che trova il suo punto di forza nella mancanza di turn over tra gli operatori. Questo significa continuità negli interventi socio/educativi, una continuità che, data l’importanza del fattore umano in questo lavoro, porta al raggiungimento di obiettivi altrimenti impensabili.
La prevenzione di cui si parla non consiste solo nel fare le attività per i giovani svantaggiati o la festa in piazza, ma nel favorire politiche sociali multidisciplinari, lavoro di équipe e di comunità, nel promuovere agio e benessere, emancipazione e autonomia delle persone a cui il nostro lavoro di professionisti si rivolge.
Scuola, centri socio-educativi, educativa di strada, educazione al lavoro, insieme ai referenti istituzionali, hanno raggiunto numerosi obiettivi, tra cui una diminuzione consistente del numero di richieste di indagine per reati commessi da minori, come emerso da relazioni e dati ufficiali (le comunità terapeutiche costano alle "casse comunali" per 1 utente 120/130 euro al giorno, mentre il carcere minorile costa 300 euro al giorno).

Non abbiamo dubbi sul fatto che la responsabilità più significativa sia quella del governo, che non mette a disposizione degli Enti Locali le risorse per operare.
Ci opponiamo quotidianamente alle politiche escludenti, razziste e discriminatorie di questo esecutivo e continueremo a farlo.
Nello stesso tempo non vogliamo semplicemente difendere il nostro posto di lavoro, ma un welfare che è patrimonio sociale e pedagogico di tutta la cittadinanza.
Stiamo chiedendo ai Comuni e all'ASC InSieme di fare un passo indietro, di fare una valutazione attenta sulle priorità, sugli sprechi, sui servizi e di non indirizzare i tagli su chi è già economicamente svantaggiato e in difficoltà.
Non è possibile che i tagli debbano cadere sempre sulla testa dei più deboli, dei marginali, del lavoro dipendente, delle donne, della scuola, dei servizi alla persona, magari perché si tratta di figure sociali che non sono in grado di alzare la voce.
I tagli colpiranno noi educatrici ed educatori esattamente come la riforma Gelmini e le finanziarie di Tremonti affossano la scuola pubblica e il vostro lavoro
Lunedì 28 febbraio, insieme ai sindacati, saremo in sciopero e manifesteremo per le strade di Casalecchio. Ci piacerebbe avervi con noi.

Educatori contro i tagli

venerdì 18 febbraio 2011

Pubblichiamo dalla redazione di Presa diretta

COMUNICATO STAMPA
“ARRANGIATEVI”
di
Riccardo Iacona
e di Francesca Barzini, Domenico Iannacone
QUARTA PUNTATA
DOMENICA 20 FEBBRAIO 2011
RAI TRE ORE 21.30
Il welfare è diventato un lusso che non ci possiamo permettere? L’Italia
non è un Paese per poveri? La ripresa non arriva e i tagli mordono sempre
più.
Ogni anno con la finanziaria arrivano progressivamente meno e meno
soldi per il “fondo sociale”. Il Governo ha respinto l'emendamento
proposto dalle Regioni per il Fondo per la "non autosufficienza”.
Riccardo Iacona è andato con le telecamere di “PRESADIRETTA” a
Napoli. In Campania la disoccupazione generale è al 40%.
Solo li’ stanno per fallire 200 cooperative sociali, 20mila lavoratori
perderanno il lavoro: la Regione, il Comune e le Asl non sono più in
grado di pagare per i servizi che fornivano. Chi da anni si fa carico di
alleviare l’enorme disagio sociale sta aspettando 500 milioni di euro in
arretrati.
Le cooperative sociali compiono un’importante opera di prevenzione
della devianza e della criminalità. Senza il loro contributo il conto
arriverà con gli interessi fra qualche anno perché sono un mezzo
indispensabile di contrasto alla camorra che recluta proprio là dove lo
Stato non arriva.
In Campania e non solo, le famiglie italiane dopo 4 anni di crisi
economica sono allo stremo e il cuscinetto costituito dallo stato sociale è
sempre più sottile.
Nella puntata “ARRANGIATEVI” parleremo anche della mancata
applicazione della legge 180, la legge che ha abolito i manicomi. In 30
anni non sono state create abbastanza strutture alternative come le
comunità e le casa famiglia. A portarne il peso chi soffre di disagio
psichico e le famiglie lasciate sole.
Vi faremo invece vedere come funzionano le cose dove la legge è stata
interpretata in modo corretto.
Un racconto di Riccardo Iacona con Sabrina Carreras e Vincenzo
Saccone

giovedì 17 febbraio 2011

Ma i tagli ai servizi sociali sono solo colpa di Berlusconi?

(nota sulle polemiche accese dalla nostra protesta contro lo smantellamento dei servizi sociali del distretto di Casalecchio di Reno)

In risposta al nostro volantino “Signore e signori: il Welfare è servito” e alla conseguente mobilitazione degli operatori sociali, nei giorni scorsi sono usciti alcuni comunicati (del PD, della Federazione della Sinistra, del Sindaco di Casalecchio di Reno) che all’unisono ci esortano ad attribuire la responsabilità esclusiva dei tagli e della derivante perdita di posti di lavoro nel settore, al governo Berlusconi.
Ci teniamo a sottolineare che siamo un gruppo molto ampio di operatori appartenenti a varie cooperative e servizi non riconducibili ad una sola sigla sindacale, tanto per rispondere alla lettura del PD della Valle del Reno e della Valle del Samoggia che riconduceva le nostre proteste “alla “superficialità di giudizio” di un piccolo sindacato, le RdB”.
Suvvia, non siamo così ingenui da non sapere che la precarietà della nostra condizione si colloca in un contesto molto più ampio di quello locale. Noi non cadiamo affatto “nell’errore di incolpare di questi tagli le Amministrazioni Locali, vittime di un disegno del Governo, in atto da tempo, che mira a privarle di credibilità politica di fronte ai cittadini, privandole delle risorse finanziarie necessarie per l’erogazione dei servizi”(dal comunicato della Federazione di Sinistra di Casalecchio di Reno e Sasso Marconi).
Sappiamo benissimo che enormi, imperdonabili colpe ricadono sulle politiche sociali di questo governo, basti pensare al taglio del fondo per la non autosufficienza.
Tuttavia sappiamo anche che i tagli a questo fondo non sono una partita chiusa e c'è già chi si sta dando da fare per chiederne il ripristino. Se i nostri amministratori hanno già individuato e iniziato ad agire forme di pressione per lo sblocco di questo fondo, noi saremo al loro fianco e supporteremo con tutte le nostre forze e con ogni mezzo necessario qualsiasi iniziativa metteranno in campo.
E’ sacrosanto denunciare il malgoverno berlusconiano, non siamo però d’accordo di farlo lasciando a piedi le famiglie che vivono condizioni di oggettivo svantaggio (sia quelle con disabili che relative a problematiche di disagio sociale) e gli operatori che per esse sono sostegno fondamentale.
Non possiamo dunque esimerci dal denunciare l'assenza di dialogo e di confronto tra chi i tagli li ha fatti (la dirigenza di “ASC Insieme” per conto degli amministratori locali) e chi i tagli li subisce (i cittadini, gli operatori sociali).
Non ci risulta infatti che i Sindacati, la Cooperazione sociale, i lavoratori siano stati coinvolti nella “ricerca di soluzioni condivise”.
All'Assemblea Sindacale del 25 Gennaio 2011, i Rappresentanti Sindacali hanno comunicato ai lavoratori di aver appreso che ci sarebbero stati tagli significativi dai lavoratori stessi soltanto alcuni giorni prima. Tra l’altro dal verbale “Incontro di accordo sul bilancio previsionale 2011” tra OO.SS. e Amministrazione comunale al capitolo “5)Salvaguardia del sistema del Welfare”, si legge “Si ritiene prioritario salvaguardare il livello dei servizi erogati nel 2009. Il taglio dei trasferimenti sulla spesa corrente non comporterà la chiusura di strutture o la riduzione dell’offerta di servizi alla persona, con particolare riferimento all’infanzia, agli anziani.”
Inoltre, nell'incontro tra Dirigenza ASC e Cooperative Sociali del 28 Gennaio sono state queste ultime a chiedere di incontrare ogni singola amministrazione comunale per progettare in modo condiviso la riorganizzazione dei Servizi, magari proponendo di agire fin da subito quelle forme di mobilitazione della cittadinanza attiva per reperire i fondi necessari a coprire i tagli derivati dai mancati trasferimenti.
Ebbene, agli amministratori locali del territorio del Distretto di Casalecchio noi diciamo semplicemente che ci siamo. Ci volete?
O preferite persistere nell’affidare alla Dirigenza ASC il compito di tagliare unilateralmente Servizi e posti di lavoro per portare a casa un bilancio attivo che finge però di non accorgersi del palese scadimento della qualità dei servizi erogati ai cittadini? Preferite perpetuare una modalità comunicativa, quella sì berlusconiana, dirigista e oscura con i vostri interlocutori naturali (noi, le cooperative sociali, i sindacati)?
Agli amministratori locali chiediamo di distinguersi e di non buttare al vento gli straordinari risultati del grande lavoro che abbiamo fatto insieme negli ultimi venti anni. Noi vi chiediamo di continuare a lavorare insieme. Di quei risultati noi siamo orgogliosi, voi no?

Educatori uniti contro i tagli

Educatoriuniti2011@gmail.com

martedì 15 febbraio 2011

Solidarietà da lavoratori di Calderara di Reno

Calderara di Reno
14 febbraio 2011



Consideriamo grave la decisione dei comuni di Casalecchio di Reno, Sasso Marconi, Zola Predosa, Bazzano, Monteveglio, Castello di Serravalle, Monte S. Pietro, Savigno, Crespellano e della ASC di tagliare fondi significativi per l’assistenza ai minori e diversamente abili.
Pur coscienti delle attuali difficoltà non solo economiche che le amministrazioni locali devono affrontare, riteniamo fondamentale che le stesse trovino insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori dei settori coinvolti il modo per evitare i tagli annunciati.
Questi tagli infatti, come indicato nel comunicato degli educatori ed assistenti coinvolti nella vertenza, non pongono solo un problema occupazionale, che sarebbe per noi già sufficiente a rendere impercorribile la strada intrapresa, ma riducono significativamente servizi fondamentali alla parte della cittadinanza più fragile e bisognosa di assistenza.
Per queste ragioni siamo al fianco delle operatrici e degli operatori sociali di Casalecchio e degli altri comuni nella lotta che hanno intrapreso per la salvaguardia del loro posto di lavoro, non solo per solidarietà ma anche perché consideriamo importante ogni iniziativa di contrasto alla politica dei tagli indiscriminati in entrambe i settori, pubblico e privato, che generano difficoltà sempre più grandi a lavoratrici, lavoratori e, come in questo caso, un danno alle fasce più deboli della collettività.






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lunedì 14 febbraio 2011

! SIGNORE E SIGNORI: IL WELFARE E' SERVITO

SIGNORE E SIGNORI: IL WELFARE E' SERVITO
ma gli educatori dicono no ai tagli….


Siamo educatori ed educatrici, operatori ed operatrici impegnati nei Servizi dei Comuni del distretto di Casalecchio. Ci occupiamo del disagio sociale, da quello minorile all'handicap. significa che ogni giorno affrontiamo situazioni di devianza, di povertà, di disagio, di abbandono sociale, di emarginazione nelle scuole, nei centri giovanili
e sul territorio.

Però i Comuni e l'ASC Insieme hanno deciso, senza fare tanta pubblicità, e senza alcuna discussione con gli attori dei servizi sociali, di tagliare su importanti aree come i minori e l'handicap.
Una somma che per l'anno 2011 sarà sicuramente superiore al 1.500.000 euro e che metterà in pericolo posti di lavoro (si stimano almeno 15-20 esuberi) e rischierà di azzerare 20 anni di esperienze di lavoro sociale ed educativo sul territorio.

Un taglio di questo genere vuol dire decine di migliaia di ore di lavoro in meno in un anno sugli alunni disabili nelle scuole, togliendo loro una ulteriore opportunità di integrazione sociale.
Significa privare un territorio come quello di Casalecchio e dei comuni limitrofi di opportunità aggregative positive ed educative, aumentando il rischio di situazioni dannose per la cittadinanza, incrementando il rischio di atti vandalici e di microcriminalità.
Vuol dire espellere dal mondo del lavoro un numero significativo di operatori sociali, con la loro professionalità e l'esperienza così importanti per la comunità ma così poco spendibili su altri terreni lavorativi.

Politici e dirigenti hanno preso questa decisione in modo verticistico sulla testa dei lavoratori e dei cittadini senza consultarsi né con gli uni né con gli altri. Senza dare parola a chi questi servizi li vive, ne usufruisce o contribuisce a farli funzionare quotidianamente.

Esprimiamo il chiaro rifiuto a ogni tipo di taglio e licenziamento, soprattutto nella misura in cui non si fa nessuno sforzo per ridurre gli sprechi, a partire dai salari dei dirigenti degli enti.

Pensiamo che i tagli al nostro settore oltre ad essere ingiusti per i lavoratori che perderanno il lavoro e per i cittadini a cui saranno tolti importanti servizio socio sanitari, siano una misura antieconomica: molti dei servizi che si vogliono tagliare sono di prevenzione e dai costi abbastanza contenuti, che sono però in grado di evitare molti invii in comunità terapeutiche, molto più costosi e sempre a carico delle amministrazioni locali.

Pensiamo che se i servizi debbano essere ripensati ciò non può avvenire senza consultare chi quei servizi contribuisce a farli funzionare.

Chiediamo a cittadini, genitori, utenza, colleghi e associazioni di mobilitarsi: non si tratta di un semplice attacco ad una categoria di lavoratori, ma della messa in discussione di un sistema di welfare e stato sociale che è un diritto di tutta la cittadinanza.

Un folto gruppo di operatori sociali di Casalecchio, Sasso Marconi, Zola Predosa, Bazzano, Castello di Serravalle, Monte S.Pietro, Savigno, Crespellano, Monteveglio.

Contattateci:
educatoriuniti2011@gmail.com
educatori-contro-i-tagli@googlegroups.com

domenica 13 febbraio 2011

Video lettera operatori sociali Puglia.

Questa è una video lettera fatta da nostri colleghi pugliesi, come dire i tagli non hanno confini regionali. la risposta è di Niki Vendola ed è nella sezione Video di questo blog.
L'Informazione di sabato 5 febbraio 2010


continua il movimento...continuano i comunicati di sempre più lavoratrici e lavoratori


Ulteriori tagli ai servizi alla persona

Nel mese di gennaio il Comune di Casalecchio e ASC Insieme comunicano agli operatori e operatrici dei territori delle Valli del Reno, del Lavino e del Samoggia che i servizi alla persona da loro forniti all’intera cittadinanza verranno presto riprogettati.

La riprogettazione in procinto di esecuzione organizzata dai dirigenti prevede un drastico taglio ai servizi sociali. E’ bene descrivere quali sono i servizi sociali che sino ad ora il comune ha erogato: tempo libero per adolescenza, infanzia e diversamente abili, integrazione e sostegno scolastico per alunni disabili, controllo e prevenzione della devianza, promozione dell’agio,educazione alla multiculturalità.

Questi sono solo alcuni dei servizi, almeno quelli che, a nostro parere, potevano distinguere per la propria avanguardia i diversi comuni delle Valli del Reno, del Lavino e del Samoggia .

Da circa 20 anni questi servizi rappresentano un modello di prevenzione efficace del disagio e di promozione del benessere per molti comuni in regione. In modo invisibile e silenzioso gli educatori e le educatrici con la loro professionalità, l’impegno e la passione, si sono occupati di una specifica parte della cittadinanza (famiglie con figli, disabili, famiglie con difficoltà e immigrati), e hanno permesso, attraverso un costante monitoraggio della situazione sociale, economico e culturale, una convivenza civile all’intera popolazione dei distretti in questione.

Se le agenzie educative del territorio, quale anche la scuola, si trovassero ad avere un taglio, stimato di circa 1,8 milioni di euro, a farne le spese non saranno solo quelle persone che usufruiscono di questi servizi, ma l’intera cittadinanza, poiché a tutti interessa la formazione dei ragazzi e delle ragazze, nonché l’integrazione di quelle persone svantaggiate, nella rete sociale e occupazionale. E non in ultimo la capacità di monitorare e contenere la devianza e il disagio sociale.

Per darvi un’idea. Il panorama senza questi servizi si presenterebbe con un incremento del disagio di larga fascia della cittadinanza, l’annullamento del controllo sociale e possibilità di recupero, rimozione di importanti possibilità opportunità per i disabili nel mondo del lavoro e nel tessuto relazionale e sociale, dimezzamento delle strutture e delle attività offerte all’infanzia e all’adolescenza, l’aumento dei costi dei servizi alla persona, dei servizi di formazione e del tempo libero per i minori, i cui costi d’ora in poi graverebbero in gran parte sulle famiglie.

Constatiamo come il Comune di Casalecchio si sta adeguando alle politiche nazionali di smantellamento dello stato sociale, poiché ha scelto di tagliare drasticamente i fondi destinati al welfare.

Siamo consapevoli della drammatica situazione economica che attanaglia i Comuni del distretto delle Valli del Reno, del Lavino e del Samoggia e ASC Insieme, come siamo consapevoli delle pericolose scelte politiche nazionali volte alla riduzione radicale di fondi destinati agli Enti Locali e quindi coscienti che tale situazione richiede una rimodulazione nei diversi settori di competenza e di beneficio all’intera cittadinanza.

Siamo altresì consapevoli che gli amministratori locali abbiano il compito di gestire tale situazione in modo limpido e corretto, distinguendosi proprio dalle politiche nazionali, per evitare il collasso di quel sistema sociale, che proprio a causa dell’estrema difficoltà economica e occupazionale degli ultimi anni, è sempre più richiesta dalla gran parte della cittadinanza.

Gli educatori e le educatrici chiedono di fare parte e spendere le proprie conoscenze e professionalità per riprogettare i servizi educativi e scolastici in cui lavorano da anni, per evitare sprechi inutili, (se per riprogettazione si intende potenziare la qualità del progetto), ma chiedono che i tagli agli sprechi siano esaminati in ogni settore economico gestito dai Comuni e da ASC Insieme, dalle spese di gestione alle spese tecniche. Per noi operatori e operatrici, ma pensiamo per l’intera cittadinanza, poiché sarà la prima a subirne i danni, è importante comunicare che i tagli ai servizi erogati, approvati senza una nostra preventiva consultazione e collaborazione, porteranno al repentino crollo non solo del sistema locale e lo sfascio del lavoro e dell’ investimento economico sino ad ora fatto, ma anche del peggioramento della qualità della vita dei cittadini e delle cittadine e la conseguente acutizzazione e inasprimento delle tensioni sociali.

Febbraio 2010, Bologna Alcune educatrici e alcuni educatori dell’ I.T.I.S. Belluzzi (e non solo)

http://www.bandieragialla.it/node/12251
L' ufficio stampa dell'Area comunicazione e Servizi al Cittadino, del Comune di Casalecchio di Reno
manda poi quest'altro comunicato stampa:


COMUNICATO STAMPA

“Il welfare è servito. No ai tagli” (volantino a firma di “educatori uniti”)

REPLICA DI SIMONE GAMBERINI, PRESIDENTE DEL COMITATO DI DISTRETTO DI CASALECCHIO DI RENO E DELL’ASSEMBLEA SOCI ASC INSIEME

“In riferimento alla comunicazione sui tagli al sistema del welfare recentemente apparsa a firma di un gruppo di educatori, e pur comprendendo la difficile situazione nella quale alcuni lavoratori rischiano di trovarsi, ribadiamo che i Comuni devono fare i conti con una situazione nazionale di tagli dei trasferimenti statali, quindi con una riduzione complessiva di spesa che ha toccato anche il settore dei servizi sociali.

Come diciamo da oltre un anno, alla riduzione delle risorse disponibili da parte dello Stato fa da contraltare un aumento della domanda di servizi sociali causato della perdurante crisi economica e occupazionale.

In tutti i Consigli comunali del distretto, in occasione dell’approvazione del Bilancio di ASC Insieme (Azienda Interventi Sociali Valli del Reno, del Lavino e del Samoggia) e dei singoli Comuni, abbiamo sottolineato con forza le criticità che sarebbero derivate da scelte politiche nazionali che non abbiamo condiviso.

Nonostante la situazione di grande difficoltà, l’indicazione prioritaria dei Comuni è stata quella di non ridurre la spesa sociale in misura direttamente proporzionale all’entità dei tagli subiti: si è così cercato di attutire gli effetti sul welfare dei nostri territori che sarebbero stati ancora più devastanti. A oggi, sia i Comuni del Distretto sia l’ASC, così come tutti gli Enti locali del territorio, vivono una situazione di disagio derivata anche dal fatto che permane una profonda incertezza sulla reintroduzione a livello nazionale di alcune dotazioni finanziarie importanti come per esempio il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza. A oggi questo Fondo è stato azzerato, ma auspichiamo possa essere reintrodotto nei prossimi mesi a seguito delle proteste dei cittadini e degli Enti locali.

Il quadro economico così determinato costringe gli Enti locali a prevedere una riduzione della spesa nella speranza che durante il corso del 2011 possano essere messe a disposizione risorse al momento non previste. La Presidenza dell’ASC e il Comitato di Distretto hanno avviato una fase di confronto con le Organizzazioni sindacali e con la Cooperazione sociale per affrontare in modo costruttivo la difficile situazione in atto. ASC ha infatti chiuso un Bilancio di previsione tenendo conto di 1.213.784 euro in meno di risorse dallo Stato ai quali vanno sommati 573.000 euro in meno di trasferimenti dai Comuni, per un totale di minori entrate rispetto all’anno precedente di euro 1.786.989. A fronte di questi dati, la spesa prevista è stata ridotta solo per euro 1.376.475 (la differenza è stata recuperata attraverso efficientamenti che non hanno ridotto i servizi assorbendo quasi del tutto la riduzione dei trasferimenti dai Comuni).

Pochi sanno che le risorse messe a disposizione del Bilancio sociale del Distretto e di ASC Insieme sono vincolate alla fonte per la spesa nei confronti degli anziani, dei disabili e dei minori, ne consegue purtroppo che, a fronte di minori entrate complessive, la riduzione della disponibilità per la spesa si va a concentrare su alcune aree, in particolare il disagio sociale e il sostegno all’handicap nella scuola. Grazie alla costituzione di ASC Insieme nel 2010 siamo riusciti, attraverso un’ottimizzazione della gestione, a compensare la riduzione di circa 573.000 euro dei trasferimenti ai Comuni. Per affrontare questa difficile situazione complessiva è stato fondamentale l’apporto della cooperazione sociale.

Decisive sono state le scelte della Regione che, nonostante i tagli subiti per i trasferimenti da parte dello Stato, ha messo in atto strategie per non far collassare il sistema locale, decisioni però che, a causa degli ulteriori tagli nazionali previsti, difficilmente potranno essere replicate nel 2012.

E’ quindi sempre più necessaria una collaborazione responsabile tra gli attori del welfare locale. Per affrontare insieme la difficile congiuntura, le amministrazioni sono disponibili a farsi portavoce nelle sedi opportune delle criticità e, qualora ci siano margini di manovra grazie a risorse aggiuntive messe a disposizione, a valutare insieme alle forze sociali le migliori strade per attenuare le conseguenze che le scelte nazionali e la crisi economica possono avere sui cittadini in termini di servizi disponibili. Sarà necessario per questo anche proseguire insieme verso modalità di gestione del welfare che consentano la tenuta del sistema complessivo”.

Cordiali saluti

Laura Lelli

5 febbraio 2011


Ed ecco anche un comunicato del PD sempre intorno al 5 febbraio 2010:



In relazione al comunicato delle RdB di critica rispetto alle scelte dei Comuni del Distretto di Casalecchio di Reno, sui Servizi Sociali, il Partito Democratico della zona (Valle del Reno e Valle del Samoggia), esprime forte preoccupazione sulla superficialità dei giudizi espressi.

La riduzione delle risorse dei Comuni e conseguentemente degli stanziamenti su tutti i servizi, compresi quelli sociali, è precisa responsabilità dei tagli del Governo Berlusconi. Si sbaglia quindi a caricare di colpe chi invece ricerca soluzioni condivise, per limitare la scelta politica nazionale di colpire un sistema di welfare universale e solidale.

E’ evidente che si cercato, in sede locale, in tutti i modi di limitare i tagli di risorse sui servizi sociali, in una fase estremamente delicata e caratterizzata da una crisi economica, rispetto alla quale non ci sono politiche nazionali di rilancio industriale e occupazionale.

L’obiettivo è il mantenimento del nostro sistema di welfare come tutela delle persone, a partire da quelle più deboli, attraverso necessari processi di riorganizzazione, limitando in questo modo riduzione di servizi alle famiglie.

La creazione nel 2010 di Asc Insieme, consorzio tra i Comuni del Distretto ha avviato importanti percorsi di razionalizzazione e omogeneizzazione dei servizi , con l’obiettivo di sostenere un livello di servizi per tutti i cittadini con uguali tutele e costi di accesso. Questa scelta ha quindi permesso di limitare gli effetti negativi dei tagli al sistema del welfare.

Gli Enti Locali con il mondo cooperativo, alla rete del volontariato sociale, alle associazioni e alle organizzazioni sindacali, possono puntare assieme a progettare cambiamenti nei servizi, individuando strade per limitare gli effetti occupazionali negativi per il sistema delle cooperative, nella consapevolezza che occorre un salto di qualità organizzativo di tutti, avendo come obiettivo il mantenimento di un adeguato sistema di servizi alle persone. Ed è quello che a noi risulta sia stato avviato in questi giorni.

Il Partito Democratico invita quindi a una maggiore riflessione e collaborazione per costruire assieme risposte concrete alle negative scelte politiche sugli Enti Locali da parte del Governo Nazionale

Massimo Bosso Forte Clò

Segretario PD Segretario PD

Valle Reno Valle Samoggia

ecco di seguito l'articolo-intervista fatto da "L'informazione" all'assessore a Bosso siamo sempre intorno al 5 febbraio 2010:


Dallo scorso anno nel distretto opera un consorzio tra comuni che si occupa di welfare
Tagli ai servizi sociali, «colpa del governo»
L’assessore Bosso respinge le accuse delle Rdb all’operato del Partito Democratico

Il partito democratico di Casalecchio difende il suo operato dalle accuse delle Rdb. Dopo aver ricevuto
critiche rispetto alle scelte dei comuni del distretto di Casalecchio sui servizi sociali, il Pd ribadisce che
«la riduzione delle risorse dei comuni e conseguentemente degli stanziamenti su tutti i servizi,
compresi quelli sociali, è precisa responsabilità dei tagli del governo Berlusconi. È sbagliato quindi
caricare di colpe chi invece ricerca soluzioni condivise, per limitare la scelta politica nazionale di
colpire un sistema di welfare universale e solidale».
A parlare è Massimo Bosso, segretario del Pd casalecchiese (e anche assessore alle Politiche
sociali) che esprime forte preoccupazione sulla superficialità dei giudizi espressi dalle Rdb. «È
evidente che si è cercato in tutti i modi di limitare i tagli di risorse sui servizi sociali, in una fase
estremamente delicata e caratterizzata da una crisi economica, rispetto alla quale non ci sono politiche
nazionali di rilancio industriale e occupazionale. Il nostro obiettivo è il mantenimento del nostro
sistema di welfare come tutela delle persone, a partire da quelle più deboli,
attraverso necessari processi di riorganizzazione, limitando in questo
modo riduzione di servizi alle famiglie
».
Nel distretto di Casalecchio, dallo
scorso anno, è poi anche iniziata
l'attività di Asc Insieme, il consorzio
tra i comuni coinvolti, che si occupa
proprio dei servizi sociali: «La creazione
di Asc - ha ribadito Forte Clò, segreterio Pd
della Valsamoggia - ha infatti l’obiettivo di sostenere
un livello di servizi per tutti i cittadini con
uguali tutele e costi di accesso: questa scelta ha
quindi permesso di limitare gli effetti
negativi dei tagli al sistema del welfare
».
Il Partito Democratico invita quindi a
una maggiore collaborazione con la
rete del volontariato sociale, le associazioni
e le organizzazioni sindacali,
individuando strade per limitare gli
effetti occupazionali negativi e per
costruire assieme risposte concrete alle
negative scelte politiche sugli enti
locali da parte del governo.
(Piero Pisano)
http://www.listamsp.it/

e dopo il nostro volantino diverse le reazioni fra cui la federazione della Sinistra di Casalecchio Sasso Marconi di Rifondazione , così rispondeva intorno al 5 febbraio 2010:


L’attacco al welfare

E’ in atto un durissimo attacco al sistema di servizi sociali! E’ nostro dovere informare i cittadini su chi sono i responsabili di questa operazione, che si ripercuoterà sia sui fruitori di questi servizi sia sui lavoratori che questi servizi li erogano. La responsabilità è del governo Berlusconi, che taglia più di 1.200.000 Euro sui trasferimenti riguardanti il welfare ai Comuni di Casalecchio di Reno, Sasso Marconi, Zola Predosa, Monte San Pietro, Bazzano, Crespellano, Savigno, Monteveglio e Castello di Serravalle.

Non cadiamo quindi nell’errore di incolpare di questi tagli le Amministrazioni Locali, vittime di un disegno del Governo, in atto da tempo, che mira a privarle di credibilità politica di fronte ai cittadini, privandole delle risorse finanziarie necessarie per l’erogazione dei servizi. E’ naturale prendersela con l’Ente “più vicino” a noi, ma dobbiamo tenere presente il contesto generale in cui le Amministrazioni Locali si trovano ad operare.

Siamo quindi vicini a tutti i lavoratori preoccupati per i loro posti di lavoro, a tutti i cittadini preoccupati per i servizi a rischio di ridimensionamento. Chiediamo ai Comuni del territorio di ascoltarli e di fare quanto nelle loro possibilità per garantire la tenuta del sistema di servizi locali. Siamo consapevoli delle difficoltà economiche esistenti, ma occorre che le Amministrazioni Locali si impegnino per ridurre al minimo l’impatto negativo dei tagli, sia in termini operativi che occupazionali.

Chiediamo però a tutti i cittadini e a tutti i lavoratori di indignarsi con il vero responsabile di questa situazione: il governo Berlusconi.

La misura è colma. Non meritiamo un Presidente del Consiglio che ci fa vergognare agli occhi del mondo, un Presidente del Consiglio che si sottrae al giudizio della Magistratura eludendo il principio di uguaglianza di fronte alla legge, un Presidente del Consiglio che taglia gli investimenti in cultura e ricerca impedendo al Paese di progredire, un Presidente del Consiglio che umilia la Costituzione repubblicana e il fondamentale principio dell’unità nazionale, un Presidente del Consiglio che non fa fronte ai problemi reali determinati dai suoi anni di malgoverno e che offende il lavoro ed i diritti dei lavoratori.

La Federazione della Sinistra assieme ad altre forze politiche sta promuovendo una raccolta di firme per chiedere le dimissioni di Berlusconi. Respingiamo l’attacco al welfare combattendo il suo vero responsabile: il governo Berlusconi.

zic.it: http://www.zic.it/signore-e-ssignori-il-welfare-e-servito-ma-gli-educatori-dicono-no-ai-tagli/
poco dopo la diffusione del volantino, arriva una email del gruppo di Bologna Sold Out


A: educatoriuniti2011@gmail.com


Ciao
Ho letto la situazione della zona Casalecchio ecc da un vostro documento che mi è stato girato da una collega.
Come immagino sapete, Bologna sta passando sotto una grande schiacciasassi ed i Servizi sono in smantellamento. Purtroppo si sta procedendo proprio ad annullare un sistema, al di la dei singoli servizi.
Vi segnalo il nostro gruppo BOLOGNA SOLD OUT. Un po' di materiale lo trovate nel nostro blog qui sotto.
Restiamo in contatto, ciao


--
Massimiliano Salvatori


www.bolognasoldout.splinder.com


intorno ai primi di febbraio un gruppo di educatori cominciano a far girare un loro volantino, nei giorni immediatamente sucessivi esce sul "il domani" una sorta di replica al volantino attraverso una intervista all'Ass. Bosso i cui contenuti verranno ripresi anche in altri comunicati stampa, scambiando tale volantino erroneamente per un comunicato delle RDB invece che considerarlo per quello che è.... un documento che esprime il pensiero di un folto gruppo di lavoratori e lavoratrici.


SIGNORE E SIGNORI: IL WELFARE E' SERVITO
ma gli educatori dicono no ai tagli….


Siamo educatori ed educatrici, operatori ed operatrici impegnati nei Servizi dei Comuni del distretto di Casalecchio. Ci occupiamo del disagio sociale, da quello minorile all'handicap. significa che ogni giorno affrontiamo situazioni di devianza, di povertà, di disagio, di abbandono sociale, di emarginazione nelle scuole, nei centri giovanili
e sul territorio.

Però i Comuni e l'ASC Insieme hanno deciso, senza fare tanta pubblicità, e senza alcuna discussione con gli attori dei servizi sociali, di tagliare su importanti aree come i minori e l'handicap.
Una somma che per l'anno 2011 sarà sicuramente superiore al 1.500.000 euro e che metterà in pericolo posti di lavoro (si stimano almeno 15-20 esuberi) e rischierà di azzerare 20 anni di esperienze di lavoro sociale ed educativo sul territorio.

Un taglio di questo genere vuol dire decine di migliaia di ore di lavoro in meno in un anno sugli alunni disabili nelle scuole, togliendo loro una ulteriore opportunità di integrazione sociale.
Significa privare un territorio come quello di Casalecchio e dei comuni limitrofi di opportunità aggregative positive ed educative, aumentando il rischio di situazioni dannose per la cittadinanza, incrementando il rischio di atti vandalici e di microcriminalità.
Vuol dire espellere dal mondo del lavoro un numero significativo di operatori sociali, con la loro professionalità e l'esperienza così importanti per la comunità ma così poco spendibili su altri terreni lavorativi.

Politici e dirigenti hanno preso questa decisione in modo verticistico sulla testa dei lavoratori e dei cittadini senza consultarsi né con gli uni né con gli altri. Senza dare parola a chi questi servizi li vive, ne usufruisce o contribuisce a farli funzionare quotidianamente.

Esprimiamo il chiaro rifiuto a ogni tipo di taglio e licenziamento, soprattutto nella misura in cui non si fa nessuno sforzo per ridurre gli sprechi, a partire dai salari dei dirigenti degli enti.

Pensiamo che i tagli al nostro settore oltre ad essere ingiusti per i lavoratori che perderanno il lavoro e per i cittadini a cui saranno tolti importanti servizio socio sanitari, siano una misura antieconomica: molti dei servizi che si vogliono tagliare sono di prevenzione e dai costi abbastanza contenuti, che sono però in grado di evitare molti invii in comunità terapeutiche, molto più costosi e sempre a carico delle amministrazioni locali.

Pensiamo che se i servizi debbano essere ripensati ciò non può avvenire senza consultare chi quei servizi contribuisce a farli funzionare.

Chiediamo a cittadini, genitori, utenza, colleghi e associazioni di mobilitarsi: non si tratta di un semplice attacco ad una categoria di lavoratori, ma della messa in discussione di un sistema di welfare e stato sociale che è un diritto di tutta la cittadinanza.

Un folto gruppo di operatori sociali di Casalecchio, Sasso Marconi, Zola Predosa, Bazzano, Castello di Serravalle, Monte S.Pietro, Savigno, Crespellano, Monteveglio.

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