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venerdì 23 settembre 2011

POSTIAMO NOTA DI EDUCATORI BOLOGNA SULL'ACCORDO SIGLATO IN COMUNE:

AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BOLOGNA, CGIL E CISL PROSEGUONO NELL'ATTACCO AGLI EDUCATORI DELLE COOPERATIVE SOCIALI

pubblicata da Educatori Bologna il giorno giovedì 22 settembre 2011 alle ore 15.09
Ieri l'amministrazione comunle di Bologna insieme ai sindacati CGIL e CISL ha sancito la fine dei diritti degli educatori delle coopertive sociali impegnati nei servizi integrativi scolastici. Si è tenuto un incontro con la cooperativa Dolce in cui si è raggiuto un accordo in base al quale viene confermato il demansionamento degli educatori impegnati in tali servizi (pre scuola, mensa, post scuola). A fronte di tale accordo la cooperativa Dolce si impegna a versare in busta paga ai lavoratori un'integrazione dello stipendio fino a raggiugere l'ammontare dei precedenti livelli retributivi. Si tratta di un atto gravissimo che di fatto supera il diritto di vedere rispettato il livello precedentemente raggiunto in barba a ogni principio e regolamento. Tale atto costituisce un pericoloso precedente per cui a fronte di qualsiasi normativa vengono derogate norme alternative che non tegono in conto condizioni e diritti acquisiti. Siamo di fronte a un episodio che potrà produrre (e presumibilmente produrrà) ricadute drammatiche per il futuro. E' evidente che CGIL, CISL e amministrazioe comunale non tengono in alcuna considerazione i diritti e i bisogni dei lavoratori, ma privilegiano questioni di opportunità politica. L'accordo sciacallo che questi soggetti hanno stipulato viene diffuso in termini celebrativi. I soggetti in questione confidano nella scarsa attenzione dei lavoratori coinvolti per rispulirsi la faccia dopo gli ultimi squallidi attacchi al welfare cittadino. Tutti gli educatori delle cooperative sociali sono chiamati a reagire, a diffondere quanto sta accadendo, a ribellarsi a questi signori che schiacciano diritti e dignità per pricipio e per linea politica.

giovedì 22 settembre 2011

PUBBLICHIAMO LETTERA PER LEGACOOP DA PARTE DEGLI "EDUCATORI UNITI" CONTRO I TAGLI




c.a. Gianpiero Calzolari - Presidente                                                
        Ethel Frasinetti - Direttrice                                                         
        Ethel Frasinetti - Direttore Legacoop                                        
        Matteo Lepore - Responsabile Area Sviluppo Territoriale        
        Doriana Ballotti - Responsabile Area Welfare                          

Siamo educatrici ed educatori di Bologna e provincia. Siamo soci-lavoratori di cooperative sociali associate alla Legacoop, ad AGCI e alle Confcooperative, ma siamo anche operatori che cercano di difendere il più possibile la dignità della propria categoria, ovvero quella dell'educatore/trice professionale. E ci sentiamo soli nella difesa della nostra professionalità, poiché vi sono sistemi di imprese cooperative in ambito socio-sanitario che tendono a distruggere i valori stessi della nostra professione.

Come voi, anche noi crediamo nei valori della cooperazione quando vengono promossi da azioni di vera solidarietà e reciprocità. Siamo inoltre convinti che la cooperazione possa contrastare modelli economici di tipo liberista, contribuendo in modo sostanziale a far fronte all'attuale crisi economica mondiale.
Purtroppo oggi invece ci troviamo di fronte ad una serie di avvenimenti scoraggianti e contrari ai principi originari delle imprese cooperative, quelli cioè di agire in modo democratico verso i propri soci-lavoratorie/rici.

Dopo le vicende dolorose delle socie e dei soci della Coop Geco, siamo a conoscenza dell'intenzione della Cooperativa Società Dolce di inquadrare i propri educatori professionali ad un livello contrattuale più basso (B1 – Assistente all'infanzia non formato), quando questi soci e socie sono educatori ed educatrici professionali e svolgono un'attività nel settore socio-educativo con inquadramento pari al livello D1 e D2.

Perché?

Perché la Legacoop non contrasta questi modelli economici che voltano le spalle ai più elementari principi che dovrebbero sorreggere la cooperazione sociale?

Come è possibile che all’interno della stessa organizzazione convivano imprese che scimmiottano modelli competitivi e imprese che adottano modelli fondati sui valori di solidarietà e di mutualità?

La Legacoop non dovrebbe vigilare nel rispetto di questi valori?

E se questi non vengono rispettati quali strumenti di pressione potrebbe adottare?
E infine, anche voi condividete la gestione attuale delle gare d'appalto (i cosiddetti "spezzatini") dove, per ridurre i costi, si attuano passaggi coatti di inquadramenti  a svantaggio degli educatori? Se no, perché non intervenite a tutela della dignità dei vostri associati?

Ci piacerebbe ricevere risposta a queste domande, pensiamo che ciò, oltre ad essere opportuno, potrebbe aprire una fase nuova nelle relazioni tra Legacoop e i soci delle imprese associate.


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Educatrici ed educatori contro i tagli

mercoledì 21 settembre 2011

POSTIAMO COMMENTO RICEVUTO NEL NOSTRO BLOG DA UNA COLLEGA EDUCATRICE:

Sono un’educatrice Geco…ex Geco…non lo so nemmeno io ma sono certamente un’educatrice che mette passione e impegno nel lavoro che svolge tutti i giorni. Questo periodo è stato per noi tutti fonte d grosse sofferenze, lotte, pianti e rabbia; ci ha unito ma ci ha anche diviso sotto tanti punti di vista. Ora siamo più o meno tutti "sistemati", la scuola è iniziata e per chi non ha vissuto l’estate infernale che è appena finita (insegnanti, utenti, referenti ausl), nulla è cambiato. Questa è l’apparenza, ma la sostanza è bene diversa. Personalmente, sto vivendo situazioni che mi creano sofferenza, disagio e che a volte non so come affrontare. Il famoso Accordo che prevede la continuità sui servizi sta venendo calpestato in nome di una politica di spartizione che proprio non riesco a comprendere: forse a qualcuno non è chiaro che dietro il principio di continuità non ci sta
solo una garanzia per il lavoratore ad avere un monte ore, ma soprattutto un
nostro lavoro con PERSONE IN FORTE DISAGIO, che instaurano relazioni
significative con l'educatore. Oggi invece si parla solo di PACCHETTI, probabilmente numeri e codici, togliendo dignità non solo a noi ma soprattutto alle persone, e ribadisco persone, con cui lavoriamo tutti i giorni.
Personalmente vengo a scoprire da sola, senza nessuna comunicazione ufficiale, che i miei servizi stanno venendo smembrati e ripartiti a vari altri colleghi, e mi ritrovo a non poter dare le spiegazioni che mi vengono chieste perché saranno i servizi a darle, con i loro tempi e i loro modi. Io ho tra le atre cose a che fare con minori che hanno subito abbandoni, che hanno problemi quindi con il distacco, con cui ho lavorato un anno per acquistare la fiducia e impostare un lavoro educativo, e ora mi ritrovo a pensare che tutto viene vanificato in nome di cosa????? soldi e Politica……
Ormai abbiamo detto tutto, personalmente sto perdendo la forza di reagire a quello che ci sta capitando ma la mia professionalità e l’amore per l’attività educativa mi
impone di urlale lo scempio che si sta facendo di questo nostro
lavoro, privo ormai di qualsiasi dignità e rispetto per noi e per le persone
che seguiamo....e come mi ha detto una stimatissima collega e amica non più tardi di
ieri...IN QUESTA GUERRA ABBIAMO PERSO TUTTI.

martedì 20 settembre 2011

RICEVIAMO E POSTIAMO APPELLO DI EDUCATRICI ED EDUCATORI DI BOLOGNA:

consiglio comunale straordinario sul welfare cittadino Bologna

 
Cari Genitori, Cari Insegnanti,

Vi scriviamo nel merito della grave situazione che si è creata rispetto ai servizi pubblici scolastici.
La gara d’appalto formulata dal Comune di Bologna per i prossimi 3 anni, prorogabili di altri 3, prevede drastici tagli delle ore assegnate ai singoli alunni che necessitano del sostegno, nonché tagli al personale competente.
I servizi integrativi – pre scuola, post scuola e mensa – verranno gestiti da più cooperative e da associazioni prive di competenze specifiche. L’effetto è che il personale qualificato in massa sta rifiutando tali incarichi anche in virtù del forte abbassamento dei livelli retributivi. Se fino all’ultimo anno scolastico agli operatori impegnati in questi servizi era garantito il livello di educatore (con retribuzione già misera), oggi vengono offerti livelli minimi assistenziali.
Tutto ciò compromette la qualità del servizio troncando la continuità delle educatrici e degli educatori che, impegnati da anni nelle scuole e nei territori, hanno finora garantito attenzione e professionalità nella gestione dei servizi.
Questi dati ci pongono davanti il disagio di utenza e lavoratori producendo un punto interrogativo enorme rispetto al welfare nel presente e nel futuro della nostra città.
Da tempo ci stiamo mobilitando affinché si argini questa deriva chiedendo all’amministrazione Comunale di rivedere le sue decisioni, ma nonostante i molti incontri gli assessori competenti hanno evitato accuratamente di trovare una soluzione.

L'anno scolastico si apre quindi all'insegna di grandi confusione e incertezza.

Per difendere il diritto allo studio, il rispetto degli utenti, la continuità educativa, la nostra dignità professionale andremo ancora una volta davanti agli amministratori in occasione del consiglio comunale straordinario sul welfare cittadino che si svolgerà LUNEDÌ 26 SETTEMBRE IN PIAZZA MAGGIORE 6 ALLE ORE 15,30.
Vi invitiamo a partecipare perché siamo certi che la partecipazione delle parti interessate e coinvolte avrà una valenza enorme e significativa per il raggiungimenti degli obiettivi che riguardano tutti.


Educatrici ed educatori scolastici
USB Lavoro Privato Bologna

lunedì 19 settembre 2011

RICEVIAMO DA ALCUNI LAVORATORI DELLA COOP. GECO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO:

Dal danno alla beffa …..?

Un altro capitolo della vicenda Geco: come se non bastassero i precedenti.

Stiamo ricevendo continue segnalazioni da colleghe e colleghi che stanno facendo colloqui e firmando contratti con le nuove cooperative.

Alcuni giorni fa in assemblea insieme ai sindacalisti di CGIL e USB abbiamo affrontato tutto ciò che un educatore deve sapere quando va a firmare il contratto.

Ora siamo di fronte alla prova del fuoco.

Alcune cooperative  indicano chiaramente il riferimento all’accordo siglato il 7 settembre per quanto riguarda le voci dell’anzianità e dei livelli.

Con altre stanno succedendo cose diverse.

Ad alcune operatrici è stato detto che l’equivalente economico degli scatti d’anzianità viene riconosciuto solo dopo il 2° o dopo il 3°.

L’accordo invece dice che – pur non venendovi riconosciuta l’anzianità- dovete ricevere tutto il corrispondente economico, dal primo scatto compreso in poi.

Se invece non vi viene riconosciuto l’equivalente economico, rischiate di perdere anche 40- 60 euro in busta paga, soldi che vi spettano pienamente.

Le organizzazioni sindacali sono allertate e porteranno questa discussione al tavolo e se necessario si muoveranno sul piano legale.

Quello che noi operatori Geco possiamo fare è consultarci con i sindacalisti prima, durante e dopo la firma del contratto, chiedere che all’interno del contratto ci sia un esplicito riferimento all’accordo sindacale per quanto riguarda l’anzianità e sospendere la firma del contratto se non è così, chiamando seduta stante i nostri referenti sindacali o richiedendo la loro presenza.

Ci raccomandiamo con tutti voi: la maggior parte dei contratti devono ancora essere firmati, occorre la massima attenzione e collaborazione da parte vostra!!!

domenica 18 settembre 2011

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO LETTERA DI UN NOSTRO COLLEGA:

"Il Mercato del Sostegno". Educatori allo sbando.

 
In questi giorni, riguardo al sostegno scolastico appaltato alle cooperative sociali, si sta assistendo ad uno "spettacolo" che definire deprimente sarebbe riduttivo. Gli artefici di tutto questo sembrano essere le istituzioni comunali che oltre ad avere distrutto in breve tempo quelle basi che forse avrebbero potuto ancora, e solo in parte, funzionare, se ne lavano completamente le mani disinteressandosi di tutte quelle conseguenze che derivano dall'assegnazione degli appalti. In un mondo cooperativo(sociale) che decide di sottostare solo ed esclusivamente a regole di mercato ci si trova a dover commentare situazioni in cui, alla resa dei conti, è proprio l'aspetto sociale a pagarne il dazio più pesante.
Un ruolo da primattore in questa farsa lo sta giocando la coop. Quadrifoglio che, dopo essersi aggiudicata l'appalto per la gestione dei servizi di sostegno all'handicap scolastico nel territorio del Comune di Bologna, si è rivelata incapace nel gestire la complessità di una situazione che non era difficile prevedere così "spinosa".
Il risultato di tutto ciò si è palesato in questi giorni con l'assegnazione dei singoli casi ad ogni educatore, un teatrino che, per chi ha avuto la sfortuna di parteciparvi, è stato davvero umiliante.
L'incontro organizzato appositamente per l'assegnazione degli incarichi di sostegno iniziato alle 16 di giovedì 15 settembre (a quattro giorni dall'inizio della scuola) è continuato fino oltre le 3 di notte per poi riprendere la mattina del giorno successivo e terminare in tarda serata. Questo "incontro" non ha permesso a buona parte degli educatori di riuscire a garantirsi un monte ore sufficiente alla sopravvivenza, e decine e decine di educatrici ed educatori hanno assistito ad uno scandaloso "mercato delle ore" in cui sembravano non avere nessuna importanza e valore gli educatori stessi, gli utenti, ed i loro problemi. Sigle di nomi e numeri di ore assegnati senza nessun criterio, senza nessun rispetto, senza nessuna attenzione, numeri da sommare ad altri numeri per ottenere una somma di numeri che spesso non risultava accettabile ma che "andava" accettata nel più breve tempo possibile; ore "elemosinate" tra coordinatrici della coop. Quadrifoglio, anche loro incolpevoli e vittime dell'assurdità che si era creata, per tentare in tutti i modi di soddisfare richieste che MAI sarebbero state soddisfatte. Utenti dimenticati, interventi "assegnati" a due educatori contemporaneamente, incarichi sbagliati ed ancora una volta ridotti solamente a vuoti numeri.
Volti tristi e rabbia, e lacrime, e rassegnazione, e delusione, e dispiacere, ed un pensiero comune "che amarezza".

Ora, ritengo giusto che quanto successo, e descritto brevemente ed in modo incompleto qui sopra, possa arrivare alle orecchie ed agli occhi di molte persone che di queste situazioni non sono a conoscenza, e di coloro che fingono di non conoscerle perchè gli fa comodo.
Certe cose si DEVONO sapere, perchè chi le permette, e per prima la Giunta Comunale e tutto il suo entourage, si interroghi su quanto sta succedendo, su quello che hanno causato con scelte politiche che non si degnano di dare uno sguardo alla realtà e su quello che potrà succedere in futuro. E che tale riflessione avvenga alla luce del sole e di fronte a tutti e non solo nei soliti uffici o nelle solite sale dei soliti palazzi.
Non mancheranno promesse, incontri, impegni, da parte di questi signori, sicuramente, ma purtroppo sempre troppo tardi, sempre dopo, sempre quando quello che non sarebbe dovuto succedere, purtroppo, è successo.