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sabato 7 aprile 2012

VOLANTINO NOSTRA INIZIATIVA SABATO 14 APRILE "SIGNORE E SIGNORI IL WELFARE E' SPARITO! SCENDE IN PIAZZA":



IN CASO DI MALTEMPO L'EVENTO SI SVOLGERA' ALL'INTERNO DELLO SPAZIO ESPOSITIVO "LA VIRGOLA".
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COMUNICATO STAMPA

GLI EDUCATORI CONTRO I TAGLI SCENDONO IN PIAZZA CON LA DIRETTA RADIO DEL PROGRAMMA
"SIGNORE E SIGNORI IL WELFARE E' SPARITO"
PER SENSIBILIZZARE, DISCUTERE E DIFENDERE WELFARE E SERVIZI SOCIO/EDUCATIVI E SCOLASTICI
DEL DISTRETTO DI CASALECCHIO DI RENO

SABATO 14 APRILE 2012 ore 16 presso la Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno accoglieremo GENITORI, OPERATORI, CITTADINI, ASSOCIAZIONI, POLITICI con un presidio informativo e una mostra espositiva della lotta degli educatori contro i tagli.

A breve verranno messi a gara d'appalto tutti i servizi socio/educativi del distretto, vorremmo capire come i cittadini, i genitori dei ragazzi in carico ai servizi e gli operatori intendono il futuro welfare e discutere con loro della riorganizzazione dei servizi sociali che si sta preparando.

Quale livello di qualità avranno i servizi?
Verrà garantita la dignità dei lavoratori?

NOI CI SIAMO e VOGLIAMO RIBADIRE
NEANCHE MEZZ'ORA DI MENO!!!”




EDUCATORI UNITI CONTRO I TAGLI



RADIO: “Signori e Signori il Welfare è Sparito! Scende in piazza.” IN ONDA SABATO 14 APRILE DALLE ORE 16 in diretta su radio kairos 105,85 fm o in diretta streaming su www.radiokairos.it.

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Educatrici ed educatori contro i tagli


mercoledì 4 aprile 2012

IN VISTA DELLA GARA D'APPALTO NEL DISTRETTO DI CASALECCHIO, CONVOCAZIONE ASSEMBLEA SINDACALE CGIL-USB:

                                                        
Per gli operatori dei servizi alla persona dei Comuni del Distretto di ASC INSIEME (CADIAI, COOP. SOC. DOLCE, COOP LIBERTAS, CSAPSA E COOP LA RUPE)

Oggetto: assemblea retribuita.

per il giorno mercoledì 11 aprile, dalle ore 17:30 alle ore 19:30 è convocata dalle organizzazioni sindacali  FP-CGIL e USB Privato una importantissima assemblea sindacale retribuita presso la sala consiliare del Comune di Casalecchio di Reno
dalle ore 17:30 alle ore 19:30.
Ordine del giorno:
  1. Appalto ASC INSIEME;
  2. Varie ed eventuali.

P.FP CGIL
Anna Margutti
Simone Raffaelli

P.USB Privato
Fabio Perretta

martedì 3 aprile 2012

POSTIAMO ARTICOLO DAL SITO FANPAGE.IT, A SOSTEGNO DELLA LOTTA DEGLI OPERATORI ED OPERATRICI SOCIALI DI NAPOLI:

Domatori di leoni: quegli operatori sociali di Napoli che combattono la camorra senza stipendio [REPORTAGE]


Nove mila operatori sociali senza stipendio da tre anni, un debito di oltre 100 milioni di euro tra il Comune di Napoli e case famiglia, istituti e maestri di strada. Eppure, loro continuano a combattere la camorra lì dove nasce il disagio sociale: tra le strade della grande periferia che è questa città.


Sono migliaia gli operatori del terzo settore a Napoli: maestri di strada, titolari di case famiglia, operatori in istituti per minori a rischio. La loro missione è sottrarre braccia alla camorra, ma non vengono pagati da anni e le banche passano a riscuotere



Cento milioni di euro di debiti tra il Comune di Napoli e gli operatori sociali che in città svolgono il proprio lavoro da tre anni senza percepire né stipendio, né rimborsi spese. Sono in 9 mila e prestano aiuto a oltre 20 mila napoletani indigenti: invalidi, minori a rischio, famiglie disgregate. Il loro è un mestiere importantissimo, perché cercano di arginare le profonde ferite che in questa città creano l'humus culturale in cui nasce la camorra. Eppure, nonostante il loro intervento sia predisposto per legge -come l'affidamento a una casa famiglia per i minori maltrattati- lo Stato, la Regione e il Comune continuano a operare tagli al terzo settore.

“Il sociale è la priorità di questa amministrazione” afferma il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, mentre sotto Palazzo San Giacomo infuriano le proteste di disoccupati e operatori del terzo settore. Il Governo ha tagliato di più del 70% i finanziamenti destinati all'assistenza, azzerando persino quelli destinati ai non auto-sufficienti. La Regione Campania guidata dal presidente Stefano Caldoro ha ridotto tutte le risorse destinate al settore, mentre la situazione debitoria del Comune di Napoli è gigantesca: 100 milioni di euro di debiti con operatori sociali, istituti e case famiglia. Sono anni che lavorano senza percepire lo stipendio e c'è chi come Anna Schettini -presidente della casa famiglia Shannara- ha dovuto contrarre debiti per oltre un milione di euro con le banche per andare avanti. “Ci manca il latte, ci manca il cibo” denunciano non soltanto le case famiglia, ma anche gli istituti che seguono i minori a rischio nel doposcuola.

Inchieste e tagli mettono il terzo settore di Napoli in ginocchio. La Procura indaga su un giro di case famiglia che hanno gonfiato le note spese a dismisura, chiedendo rimborsi abnormi (ad esempio, per caschi di banane dal valore di 150€). A rimetterci, come al solito, sono le case famiglia oneste che rendono i propri bilanci pubblici e trasparenti. Dei 70 milioni di euro annui che sarebbero necessari per garantire i livelli minimi di assistenza, i fondi messi a disposizione ammontano appena a 26 milioni. La Regione Campania, che è una di quelle più problematiche e con il maggior numero di famiglie che fanno richiesta di assistenza presso gli operatori sociali, ha destinato loro negli anni scorsi un budget di 70 milioni di euro -si tratta dello stanziamento di minore entità in tutta Italia.

I domatori di leoni contro la camorra. Giovanni Savino è un operatore sociale, maestro di strada nella periferia orientale della città. Ci racconta come con il dialogo e l'esempio strappa quotidianamente decine di ragazzi dalla strada. Come Marco, che prima faceva uso di cocaina e era dentro al “sistema” di Barra, che ora lo segue cercando di redimere i suoi ex-compagni: “Se fai una rapina guadagni appena 100€, se poi ti prendono ne spendi come minimo 200€ di avvocato. Non ne vale la pena”. C'è anche Carlo, che ci spiega perché si entra nel sistema a 13 anni: “Stai a casa e non sai che fare, perché a scuola non ci vai più. Il lavoro non c'è e se lo trovi ti sfruttano soltanto. Così, esci per strada e trovi il modo per fare soldi”. “Noi domiano i leoni -ci dice Giovanni- Se un leone che è sempre stato incatenato, che ha subito qualsiasi tipo di violenza, aggredisce il pubblico, poi è facile prendersela con l'animale. La colpa non è sua, noi facciamo i domatori di leoni senza nemmeno la carne per tenerli a bada”.