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giovedì 5 giugno 2014

DIRITTI E GARANZIE PER GLI EDUCATORI DELLE COOPERATIVE BOLOGNESI:

DIRITTI E GARANZIE PER GLI EDUCATORI DELLE COOPERATIVE BOLOGNESI


5 giugno 2014 alle ore 10.07

Questa mattina il Capogruppo FdS Roberto Sconciaforni ha presentato un'interrogazione alla Giunta nella quale si chiede come essa intenda intervenire sia per garantire la continuità lavorativa e retributiva degli operatori sociali per tutto l'anno, sia affinchè in tutte le gare d'appalto - per la gestione dei servizi sociali - venga inserito l'obbligo di applicazione del contratto nazionale e integrativo delle cooperative sociali.

Segue il testo dell'interrogazione


AlPresidente dell’Assemblea Legislativa
dellaRegione Emilia-Romagna
                                                                  SEDE




Interrogazione a risposta scritta 


PREMESSO CHE

· A Bologna, i lavoratori delle cooperative sociali spesso si trovano a vivere una vera e propria discontinuità occupazionale che impedisce loro di ricevere tutti i mesi un regolare stipendio. Tutto ciò per diversi motivi, che vanno dalle chiusure delle scuole durante il periodo estivo, alle interruzioni dovute alla neve, ai terremoti, alle elezioni e ad ogni situazione che non permetta alle scuole di rimanere aperte, sino ad arrivare alla situazione assurda per la quale se la categoria degli insegnanti sciopera e la scuola rimane chiusa, gli educatori perdono, pur non aderendo allo sciopero, una giornata senza stipendio;

· Il salario di un contratto di 12 mesi dovrebbe necessariamente essere garantito per 13 mensilità, con o senza prestazione lavorativa, come avviene per tutti gli altri lavoratori in ogni altro settore, in modo uguale in base agli stessi principi dei rispettivi contratti nazionali.Ad esempio, durante le interruzioni scolastiche del periodo estivo, le società che gestiscono i servizi nei centri estivi sono spesso polisportive. Gli educatori scolastici si trovano quindi senza la possibilità di lavorare, ed essendo i più assunti a tempo indeterminato, anche senza la possibilità di percepire l'indennità di disoccupazione;



VALUTATO CHE

· Le polisportive e le associazioni che gestiscono i servizi educativi nei centri estivi e quelli “pre e post”  non hanno tendenzialmente personale dipendente, ma aprono collaborazioni sportive oppure contratti a progetto e,come già denunciato dai sindacalisti e dagli operatori mobilitati sulla vicenda, c'è il rischio per i lavoratori di  non essere in regola da un punto di vista fiscale e contributivo e di svolgere lavoro dipendente nei fatti mascherato, il più delle volte senza che sia garantito il versamento di alcun contributo, né la retribuzione in caso di malattia;

· il Comune di Bologna, la Provincia e tutti i Comuni sono firmatari di "Accordi provinciali di Programma", applicativi della legge 104/92, che esplicitano la necessità e l'importanza della continuità educativa;

·  è evidente che nel momento in cui si permette lo scorporo fra servizi scolastici e servizi estivi non si garantisca affatto la continuità, né educativa, né occupazionale, con conseguenti disastri educativi e relazionali per gli utenti e per le condizioni di vita di centinaia di educatori che si ritrovano da un giorno all'altro a reddito zero;

·   oltre al problema della continuità educativa per gli studenti disabili, si pone anche un grave problema contrattuale per i lavoratori: sarebbe doveroso cercare di garantire una applicazione uniforme del Contratto Nazionale delle cooperative sociali, al fine di assicurare un intervento più puntuale e meno dispersivo ed allo stesso tempo riuscire a tutelare i lavoratori in un unico inquadramento contrattuale, con un unico datore di lavoro che garantisca contributi pieni e riconosciuti. Dare la precedenza al lavoro ed alla continuità educativa ed occupazionale;


CONSIDERATO INOLTRE CHE


·                   è necessaria una presa di posizione e di responsabilità da parte dell'amministrazione pubblica, di fronte a situazioni di precariato che sembra il più delle volte “programmato” e considerato strutturale;

·                   i servizi educativi gestiti dal terzo settore creano un contesto di precarietà costante per i lavoratori in essi impiegati, ed in estate tale problema diventa, come detto, ancora più critico. Su questi soggetti si riversano le conseguenze ditrattative al massimo ribasso tra amministrazioni pubbliche e cooperative. Attraverso la subalternità completa alle esigenze di risparmio degli enti committenti, assistiamo a una continua demolizione del sistema dei servizi sociali, in un circolo vizioso in cui a rimetterci sono i lavoratori, ma anche l'intera parte della cittadinanza che usufruisce di tali servizi, nei quali si assiste parallelamente ad un calo della qualità o addirittura al taglio totale degli interventi;
·                   è davvero importante che la Pubblica Amministrazione si assuma una responsabilità occupazionale nei confronti di quasi cinquecento lavoratori che durante l'anno scolastico svolgono un servizio denominato “comunale” considerato, almeno a parole, fondamentale, per il quale vengono costantemente pretese, dalla Pubblica Amministrazione stessa, professionalità ed esperienza. Un tale livello qualitativo può essere reso possibile solamente garantendo ai lavoratori la possibilità di una piena occupazione ed un riconoscimento professionale;
·                   gli enti committenti devono mettere in condizioni le cooperative sociali di poter garantire questi elementi ai propri lavoratori e non continuare a nascondersi dietro ad appalti che includono, in modo nemmeno troppo implicito, una precarietà cronica e spesso avallata.



SI RICHIEDE

 ° alla luce delle problematiche sollevate, come la Giunta regionale intenda intervenire per fare in modo che il Comune di Bologna si assuma la responsabilità di garantire la continuità lavorativa e retributiva per tutto l'anno a tutti gli operatori sociali delle cooperative bolognesi, anche studiando specifiche gare di appalto;


°di verificare, inoltre, in quali amministrazioni locali, in Regione Emilia-Romagna, siano in essere appalti che evidenzino lo stesso tipo di problematicità sopra riportate.



° come la Giunta intenda intervenire affinchè, all’interno di tutte le gare d’appalto rivolte ai soggetti del terzo settore per l’affidamento e la gestione di servizi sociali, socio-sanitari, educativi e ludico-ricreativi dei comuni della Provincia di Bologna, venga inserito l’obbligo di applicazione - da parte dei soggetti partecipanti - del Contratto Collettivo Nazionale delle cooperative sociali e degli accordi integrativi locali.




Bologna, 05/06/2014

Il Consigliere
Roberto Sconciaforni