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sabato 3 settembre 2011

RIPRENDIAMO ARTICOLO DAL FATTOQUOTIDIANO.IT SU VICENDA DOLCE E GECO:


Cooperative sociali sul lastrico
Oltre 300 i lavoratori rischio

I dipendenti della Coop Dolce e quelli di Geco hanno protestato alla festa dell'Unità di Bologna. Alcuni di loro sono senza stipendio da quattro mesi
Un welfare che rischia di diventare uno spezzatino informe e al trito finiscono per trovarsi i lavoratori, pronti per diventare polpette. Questa, in una metafora, la triste situazione dei 170 educatori della Coop Dolce che rischiano un drastico smembramento dei servizi assistenziali ed educativi, insieme ai 150 educatori di Geco che da ormai quattro mesi non percepiscono lo stipendio causa il fallimento del consorzio Epta. Hanno deciso così uniti tutti da una battaglia comune per i loro diritti, di portare la loro voce alla Festa dell’unità di Bologna, al dibattito “Prospettive del sociale e della sanità” al quale hanno partecipato Luca Rizzo Nervo, assessore alla sanità del Comune di Bologna, Giuliano Barigazzi e Carlo Lusenti, gli omologhi colleghi di Provincia e Regione e il sindaco di Casalecchio, Simone Gamberini.

Tutti, sbigottiti, hanno assistito poco dopo l’inizio dell’incontro, all’entrata in scena dei lavoratori muniti di striscioni e volantini ad affollare la sala dei diritti. Qualche educatore ha interrotto il dibattito, protestando contro “i soliti interventi lunghi e privi di concretezza” e incitando a “non prendere in giro i lavoratori con chiacchiere di poco conto”.

Insomma un clima di tensione che alla fine ha lasciato spazio alle ragioni dei lavoratori. Così sul palco, si sono animate le situazioni di chi da mesi non viene pagato pur lavorando ogni giorno sul campo e ora le loro sorti vengono spartite tra “cooperatori mercenari”, e chi denuncia apertamente che il welfare bolognese sta diventando un monopolio di grandi cooperative, con una politica favorita da Legacoop. E poi la voce dei lavoratori della cooperativa “Dolce” che hanno precisato come, causa la perdita di un bando d’appalto da parte della loro cooperativa, gli educatori rischino uno scorporamento dei servizi che li porterebbe a lavorare per tre datori di lavoro. Ma il rischio è che alcuni potrebbero non lavorare proprio.

Ha replicato ai lavoratori, Ethel Frasinetti, direttore di Legacoop, precisando che al momento per il caso Geco si stanno cercando tutte le strade possibili per aiutare i lavoratori e che Legacoop si sta dando da fare più di altri, anche se non sarebbe tenuta a farlo direttamente.

Gli altri relatori hanno invitato invece i protestatori ad istituire un tavolo di confronto per discutere insieme delle problematiche che attanagliano il lavoro degli educatori Dolce e Geco. Ma i lavoratori sono stati risoluti nel dire basta alle chiacchiere di una politica che segue giochetti privi di logica, senza ascoltare i lavoratori.

Una forza, quella degli “indignados” di Dolce, che si era manifestata appieno anche ieri pomeriggio quando tutti gli educatori hanno deciso di presidiare il Comune sostenuti dal Sindacato di Base, “ribellandosi” come lavoratori al bando indetto il giungo scorso, per cui la loro cooperativa avrebbe perso i servizi dell’handicap scolastico, i servizi integrativi di cui è sempre stata titolare, e in aggiunta si sarebbe verificato uno scorporamento dei centri estivi.

Ad aggiudicarsi l’appalto, la cooperativa torinese Quadrifoglio, che, seppur con tariffe meno vantaggiose rispetto a Dolce, l’avrebbe spuntata, non avendo nemmeno come prerogativa favorevole l’elemento della territorialità. Nascono da qui le perplessità e i dubbi dei lavoratori sulla vicenda, motivazioni che hanno spinto la cooperativa a presentare il mese scorso un ricorso al Tar, la cui pronuncia definitiva dovrebbe giungere il 7 settembre.

Sulle spalle dei lavoratori ad oggi, pesano incertezze sul loro domani lavorativo. Soprattutto una domanda sembra essere il loro tarlo ricorrente: “Verremo riassorbiti tutti da Quadrifoglio, chi con contratto a tempo indeterminato e chi con contratto a tempo determinato oppure una parte resterà a casa?” Perché, sembra chiaro, il rischio di un eventuale “sfoltimento” tra i lavoratori è enorme, sia tra i servizi educativi che quelli assistenziali.E allora gli educatori hanno deciso di rivolgersi a chi, a Palazzo d’Accursio, dovrebbe fornire risposte e garanzie, rischiando di lasciare sguarnite scuole e famiglie del loro prezioso sostegno. L’avevano già fatto nei mesi scorsi, per i centri estivi, ed era stato garantito un interessamento alla vicenda. Ma oggi, a due settimane dall’inizio della scuola, quelle risposte promesse mancano.

Il presidio, organizzato proprio per avere dei chiarimenti dall’assessore al welfare Amelia Frascaroli, non ha ottenuto risposta o chiarimento alcuno. Motivazione? L’annuncio da parte della segretaria dell’assessore: “L’assessore Frascaroli è in ferie”. Facile immaginare lo sbigottimento dei lavoratori, che, nonostante l’incredulità, non si sono scoraggiati e hanno deciso di aspettare il sindaco Virginio Merola “accampati” all’interno dell’atrio del Comune, che in poco tempo si è trasformato in una sorta di “posto di blocco” con Polizia, Vigili Urbani e Digos.

Nonostante la lunga attesa, Virginio Merola non si è presentato perché pare fosse impegnato in una riunione, o forse era già proiettato alla Festa dell’Unità, intento a fare il cameriere. Al suo posto, dopo ripetute richieste si è presentato il capo di Gabinetto Lombardelli che, con un filo di voce, ha dichiarato il suo impegno affinché l’assessore Amelia Frascaroli e l’assessore alla scuola e alla formazione Marilena Pillati prendano visione della situazione per lunedì, quando si svolgerà un incontro tra lavoratori e l’assessore Frascaroli. Insomma parole, parole, parole. E l’amara barzelletta di promesse e risposte che si fanno attendere per troppo tempo, quasi fino allo sfinimento, continua a ripetersi soprattutto tra la sostanziale indifferenza degli alti vertici.

Marco Martucci, educatore di Dolce e delegato Usb esprime tutta la sua indignazione: “All’interno di questa fase storica e sociale del nostro Paese gli enti locali e le istituzioni bolognesi che, da tanti anni si pregia del proprio welfare, oggi si smentisce e, vergognosamente davanti agli occhi di tutti disperde denaro pubblico indirizzando i soldi con investimenti che non sono utili ai cittadini. Quello che chiediamo a gran voce è di rivedere la politica di quest’amministrazione comunale. Quando si vedrà la campagna elettorale nella realtà? Il tempo delle chiacchiere è scaduto e la rabbia dei cittadini non può rimanere inascoltata e taciuta”.

Non meno amara la situazione dei lavoratori Geco, che, come più volte Il Fatto Quotidiano Emilia Romagna ha denunciato, non vedono i loro stipendi da ormai quattro mesi. Dopo l’ennesimo tavolo di trattative, tenutosi mercoledì scorso presso la sede di Legacoop tra la responsabile all’area welfare di Legacoop, Doriana Ballotti, Confcooperative e i sindacati Cgil e Usb, gli educatori di Geco hanno potuto tirare un leggero sospiro di sollievo.

Pare infatti si sia giunti ad un accordo con l’assorbimento dei lavoratori da parte di più cooperative per cui i lavoratori con contratto a tempo indeterminato dovrebbero essere assorbiti da più cooperative con un contratto che resterà a tempo indeterminato, mentre i lavoratori con contratto a tempo determinato dovrebbero mantenere il loro profilo contrattuale con la possibilità di passare a tempo indeterminato. Uno spiraglio, però, con un grosso punto interrogativo legato agli ultimi quattro mesi di stipendio arretrato, uno dei motivi della lotta, non ancora versati ai lavoratori come dovuto.

di Carmen Pedullà

venerdì 2 settembre 2011

VIDEO DELLA PROTESTA DI IERI SERA DEI LAVORATORI DI GECO ALLA FESTA DELL'UNITA':

RICEVIAMO E POSTIAMO VERBALE INCONTRO IN LEGACOOP SULLA VICENDA DELLA COOP GECO:


Verbale d’incontro

Il giorno 31/08/2011 presso la sede di Legacoop Bologna si sono incontrati: Fabrizio Mazzetti (liquidatore Coop GECO),  Pietro Morotti e Carlo Masu (soci lavoratori GECO), Doriana Ballotti, Tiziano Tassoni (Legacoop Bologna), Emanuele Monaci (AGCI) Matteo Manzoni (Confcooperative)  Felicia Di Mase (FP Cisl Bologna), Marina Tirri e Fabio Perretta (Usb privato Bologna), Daniele Cancelliere e Cristina Mirco (RSA Usb GECO), Anna Maria Margutti e Simone Raffaelli (FP CGIL Bologna), Gianna Ceresi (Cooperativa Dolce), Franca Guglielmetti (CADIAI Cooperativa Sociale), Leonardo Callegari e Giulio Baraldi (CSAPSA e CSAPSA 2), Paolo Seu (Cooperativa La Carovana), Marina Vignudelli (Coop Libertas assistenza).

Le parti, come sopra individuate , nell’ambito del confronto aperto in merito alla crisi della cooperativa GECO, hanno convenuto quanto di seguito, stabilendo che gli elementi definiti dal presente verbale di incontro saranno alla base del confronto previsto per il giorno 07 settembre 2011.

Le parti, preso atto delle differenti condizioni dei diversi appalti nei quali sono oggi impegnati lavoratori di GECO, nonché delle diverse situazioni presenti nelle cooperative che subentrando nelle ATI dalle quali è prevista l’uscita di EPTA, hanno concordato quanto segue:

- nel corso del confronto previsto per il giorno 07 p.v. le cooperative, considerato il monte ore richiesto dai committenti, definiti i possibili compattamenti degli orari di lavoro, valutata l’opportunità di assicurare continuità educativa ed assistenziale, sono impegnate a definire il quadro delle riassunzioni a tempo indeterminato di lavoratori oggi dipendenti a tempo indeterminato di GECO; nel corso del confronto sarà altresì esaminata l’eventualità di riassunzione di lavoratori dipendenti a tempo determinato di GECO.

            Le cooperative precisano quanto segue:

-            Cooperativa Società Dolce informa della necessità di contestuale richiesta di ammissione a soci della cooperativa nonché della opportunità di assicurare continuità educativa ai soggetti che sono in uscita dalle scuole materne, con conseguente trasferimento degli operatori nelle imprese che svolgeranno tali servizi;

-            CSAPSA evidenzia la necessità di garantire il vincolo istituzionale della prevalenza dell’attività di formazione su quella educativa/assistenziale per mantenere l’accreditamento regionale come CFP e di conseguenza potranno essere riassunte massimo 4 unità, con contestuale richiesta di ammissione a soci, previo validazione all’interno degli organi della cooperativa;

-            La Carovana sottolinea la obbligatorietà di assicurare alla cooperativa la permanenza della mutualità prevalente la qual cosa determina la possibilità di riassunzione di massimo 8 unità;

-            CADIAI  rileva la particolare condizione del lotto 3 e, fatte salve le quote di riferimento, dichiara la disponibilità ad una attenta verifica con l’ATI di riferimento  allo scopo di definire eventuali ulteriori partecipazioni;

-            LIBERTAS rimarca l’esigenza di individuare le richieste del committente per commisurare a queste le condizioni di riassunzione, in omogeneità con i lavoratori di Libertas Assistenza, nonché le continuità educative ed assistenziali.

Bologna, 31 agosto 2011

Fabrizio Mazzetti (liquidatore Coop GECO),                                   

Pietro Morotti  Carlo Masu (soci lavoratori GECO),

Doriana Ballotti, Tiziano Tassoni (Legacoop Bologna),

Emanuele Monaci (AGCI)

Matteo Manzoni (Confcooperative)

Anna Maria Margutti e Simone Raffaelli (FP CGIL Bologna)

Felicia Di Mase (FP Cisl Bologna),

Marina Tirri, Fabio Perretta (Usb privato Bologna),

Daniele Cancelliere e Cristina Mirco (RSA Usb GECO),

Gianna Ceresi (Coop. Dolce)

Franca Guglielmetti (CADIAI Cooperativa Sociale)

Leonardo Callegari (CSAPSA) Giulio Baraldi (CSAPSA 2)

Paolo Seu (Cooperativa La Carovana)

Marina Vignudelli (Coop Libertas Assistenza)

giovedì 1 settembre 2011


COMUNICATO STAMPA
PARTECIPAZIONE ATTIVA ALL'INCONTRO “Prospettive del
sociale e della sanità” ALLA FESTUNITA' 2011 DI BOLOGNA
presso Parco Nord di Via Stalingrado
GIOVEDI 1 SETTEMBRE 2011 alle ore 21
Sala dei Diritti
Siamo educatrici ed educatori, soci e dipendenti della Coop. GECO: lavoriamo da
anni in servizi socio-educativi e assistenziali sul territorio di Bologna e provincia.
Da 3 mesi, nonostante la nostra cooperativa sia economicamente in attivo e che
ANCORA AD OGGI SVOLGIAMO il nostro professionale lavoro per Comuni ed Asl/Asc,
NON PERCEPIAMO LO STIPENDIO.
Abbiamo deciso di partecipare in modo ATTIVO a questo incontro,
perchè crediamo che verranno affrontati temi che riguardano il nostro
futuro di LAVORATORI e CITTADINI. L'intenzione è quella di portare nel
dibattito la nostra situazione attraverso un confronto con i soggetti
partecipanti.
CHIEDIAMO alle agenzie di STAMPA di divulgare l'informazione e monitorare tale
situazione in quanto la qualità dei servizi ha una ricaduta sul benessere di tutti i
cittadini e cittadine.
Gli Educatori della cooperativa Geco

DALL'INFORMAZIONE DI OGGI 1/09/2011:


Nuovo presidio degli educatori, da 3 mesi senza stipendio

Geco, Legacoop assicura massimo

impegno per riassumere i lavoratori

Ieri pomeriggio gli educatori e le educatrici della coop Geco - da tre mesi

senza stipendio - si sono riuniti nuovamente in presidio sotto le finestre di

Legacoop in attesa di risposte sul proprio futuro e sugli stipendi arretrati

non ancora incassati. Parallelamente, nella sede della centrale operativa, si

svolgeva un incontro tra sindacati Legacoop, dirigenti della coop Geco,

consorzio Epta e Agci. Alla fine dell’incontro, Doriana Ballotti, responsabile

area welfare Legacoop Bologna, ha assicurato: «Massima disponibilità da

parte delle imprese cooperative facenti parte delle Ati coinvolte a dare

continuità lavorativaai dipendenti della cooperativaGeco».

L’impegno – ha aggiunto Tiziano Tassoni (LegacoopBologna) è

quello di riassumere lavoratori puntando ad assicurare contratti

a tempo indeterminato, con la necessaria attenzione al

compattamento delle ore lavorative

con l’obiettivo di coniugare continuità educativa e occupazionale». Il

prossimo step? L’avvio di un tavolo tra le parti per definire l’accordo.

SERVIZI PUBBLICI SCOLASTICI? ALTRO CHE SPEZZATINO, QUI SI PASSA AL TRITO, E CI FANNO A POLPETTE.

Implacabile prosegue l’attacco ai lavoratori delle cooperative sociali da parte dell’amministrazione bolognese. Nel nuovo appalto scolastico infatti si è verificato uno smembramento dei servizi per cui l’handicap scolastico fino a ora gestito dalla cooperativa Dolce è finito alla cooperativa Quadrifoglio (salvo ribaltamenti da ricorso), e i servizi integrativi (pre-scuola, refezioni, post-scuola…) e i centri estivi sono stati scorporati. L’effetto è che centinaia di lavoratori a tempo indeterminato e a tempo determinato non sanno se e quando ricominceranno a lavorare né per chi, né in che modo manterranno il monte ore prima garantito perché i vari servizi erano compresi in un unico pacchetto gestito dalla stessa cooperativa.
USB già durante la calda estate si era mobilitata con i lavoratori chiedendo al Comune di intervenire, ma l’istituzione se n’è lavata vergognosamente le mani.
L’assemblea partecipata dei lavoratori del settore scolastico riunitasi presso la sede dell’USB il 29 agosto ha ritenuto che quanto sta avvenendo, oltre ad abbassare la qualità dei servizi, lede la dignità e il diritto alla vita dei lavoratori che provano profonda avversione rispetto a questa maniera di fare politica.
La politica non si interessa delle persone, dei cittadini, perché colpisce duramente lavoratori e utenti, individui e intere famiglie abbandonandole in un vuoto senza prospettive. Questa situazione inammissibile produce disagio e rabbia che non possono venire taciuti.
Lontani dal voler spalleggiare una cooperativa piuttosto che un’altra chiediamo che finiscano gli attacchi, che ci sia chiarezza e che i servizi vengano di nuovo accorpati affinché siano garantiti il rispetto del monte ore e la continuità durante l’anno (e negli anni).

GIOVEDI’ 1 SETTEMBRE 2011 ore 15.00
Presidio in Piazza Maggiore 6
Davanti alla sede del Comune di Bologna
IL TEMPO DELLE PAROLE AL VENTO
E’ AMPIAMENTE SCADUTO.

martedì 30 agosto 2011

COMUNICATO STAMPA


COMUNICATO STAMPA
PRESIDIO SOTTO LA SEDE DI LEGACOOP DI BOLOGNA
in Via Aldo Moro, 16
MERCOLEDI 31 AGOSTO 2011 alle ore 14
Siamo educatrici ed educatori, soci e dipendenti della Coop. GECO: lavoriamo da anni in servizi socio-educativi e assistenziali sul territorio di Bologna e provincia. Da 3 mesi, nonostante la nostra cooperativa sia economicamente in attivo e che ANCORA AD OGGI SVOLGIAMO il nostro professionale lavoro per Comuni ed Asl/Asc, NON PERCEPIAMO LO STIPENDIO: il fatto di essere legati al consorzio EPTA, presumibilmente mal gestito, ha progressivamente trascinato la cooperativa in una situazione senza prospettive.
All' incontro del 31 AGOSTO 2011 in LEGACOOP delle ore 14,30 saranno presenti, o meglio invitati:
·         Legacoop, Confcooperative e Agci. Centrali Cooperative di cui fanno parte le Coop. In ATI con Epta e Geco;
·         Presidente del Consorzio EPTA e Liquidatore volontario della coop. Geco;
·         Presidenti o/e Rappresentati Legali delle cooperative in ATI con Epta e Geco;
·         Rappresentanti Sindacali CGIL, USB E CISL;
·         Rappresentanti dei 154 LAVORATORI E LAVORATRICI GECO.
Per discuttere ed organizzare l'assorbimento DEGLI EDUCATORI ED EDUCATRICI e RIASSEGNARE NELLE ATI I SERVIZI GESTITI DA EPTA E GECO.
EDUCATORI ed EDUCATRICI CONVOCANO UN PRESIDIO IN LEGACOOP in attesa di risposte in merito al FUTURO LAVORATIVO E AGLI STIPENDI IN ARRETTRATI, per i servizi che fino ad oggi e da diversi anni abbiamo progettato, realizzato ed operato. Inoltre CHIEDIAMO alle agenzie di STAMPA di divulgare l'informazione e monitorare tale situazione in quanto la qualità dei servizi ha una ricaduta sul benessere di tutti i cittadini e cittadine.
Gli Educatori della cooperativa Geco