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domenica 17 novembre 2013

NOSTRO ARTICOLO: STORIE DI TAGLI E DI RIMBORSI. DI OPERATORI SOCIALI E DI CONSIGLIERI REGIONALI.

Storie di tagli e di rimborsi. Di operatori sociali e di consiglieri regionali.
Non ci è mai piaciuto il populismo a basso costo e tanto meno ci uniamo a chi, dopo aver ossequiato per anni i potenti di turno ora, esibendo all’improvviso un immacolato candore, li vorrebbe tutti appesi in piazza. E ci restano intatte tutte le perplessità di fronte allo scontato e demagogico sbraitare dell’arringa folle del momento che volendo abolire il finanziamento pubblico alla politica di fatto la vuol consegnare nelle mani del miliardario di turno (e noi non abbiamo ancora conosciuto un miliardario che faccia gli interessi degli ultimi). In questo paese non sempre la società civile è migliore dei rappresentanti politici che si sceglie. Anzi. Ma dopo gli scandali emersi in questi giorni in seguito all’inchiesta della magistratura sulle spese pazze in regione, qualche domanda agli eletti nel consiglio regionale dell’Emilia-Romagna la vogliamo ugualmente porre. Come pensate si sentano gli operatori sociali che si vedono ripetere quotidianamente dagli amministratori locali “non ci sono soldi” “qui si deve tagliare” “le risorse sono finite” e così via? Come pensate si sentano gli operatori sociali che si vedono costretti a giustificare ogni giorno al millesimo scontrini, city pass, chilometri, per averne spesso a rimborso neppure la metà dello speso? Come pensate si sentano gli operatori sociali che leggono di cene luculliane da Rodrigo, di beneficienze finte almeno quanto chi le fa, di appassionati week end a Venezia, di doppi rimborsi viaggio (almeno fino a quando la normativa lo consentiva), come pensate si sentano quegli operatori sociali cui la politica economica non riesce neppure oggi a corrispondere i 30 euro lordi della prima tranche del rinnovo del CCNL delle cooperative sociali prevista per il 1 Gennaio 2012? Come pensate si sentano? Una vostra cena tra due o al massimo tre commensali a “Le Calandre” (euro 689) equivale a 222 ore di Borse Lavoro. Come pensate si sentano quei disoccupati, quei poveracci che si rivolgono ai Servizi per mendicare qualche ora in più di stage a 3,10 euro nel vano tentativo di attenuare la propria disperazione? Queste domande le rivolgiamo innanzitutto ai consiglieri dei partiti di sinistra, l’area politica cui facciamo riferimento. Questa volta non aspetteremo il risultato dell’inchiesta della magistratura per esprimere la nostra indignazione. Ci interessa relativamente la rilevanza penale o meno di certe spese, qui si vuole parlare di etica politica, di principi morali. Sono passati quasi quarant’anni da quando Enrico Berlinguer mise i suoi uomini di fronte alla “questione morale”, purtroppo sono passati invano. Non ce ne vogliano i nostri rappresentanti in regione, ma noi preferiamo la filosofia di rappresentanza incarnata da Pepito Mujica, presidente dell’Uruguay a 900 euro al mese. Evidentemente in altre latitudini la politica low cost è possibile, dare l’esempio è possibile.
Educatori contro i tagli