Care colleghe, cari colleghi
Siamo operatrici, educatori, figure professionali delle cooperative sociali e di ASC InSieme. Vi scriviamo questa lettera dopo un mese di discussioni, assemblee e timori più che giustificati.
Con una modalità che ci ha spiazzato, cioè senza nessun confronto preventivo, ASC e Comuni del distretto di Casalecchio hanno deciso di tagliare quasi 1,5 milioni di euro di risorse destinate ai servizi sociali ed educativi del territorio.
Una perdita netta di 15-20 posti di lavoro tra il personale socio/educativo, rinforzando così l’incubo (il fantasma) degli ammortizzatori sociali per centinaia di lavoratori e lavoratrici (operatrici e operatori) i cui stipendi già difficilmente superano i 1.000 euro al mese.
Per il solo anno 2011 si prevede il taglio di 18.000 ore di interventi educativi sui minori disabili all’interno delle scuole, con conseguenze sul lavoro di integrazione sociale che potete immaginare benissimo e una decurtazione analoga negli interventi di prevenzione sui minori.
Non osiamo immaginare cosa accadrà nel 2012, quando i tagli continueranno e saranno maggiori!
Si sta tagliando un patrimonio pubblico che rappresenta un grande risparmio economico per il distretto. Si tratta di un sistema di prevenzione esistente dal 1998 e che trova il suo punto di forza nella mancanza di turn over tra gli operatori. Questo significa continuità negli interventi socio/educativi, una continuità che, data l’importanza del fattore umano in questo lavoro, porta al raggiungimento di obiettivi altrimenti impensabili.
La prevenzione di cui si parla non consiste solo nel fare le attività per i giovani svantaggiati o la festa in piazza, ma nel favorire politiche sociali multidisciplinari, lavoro di équipe e di comunità, nel promuovere agio e benessere, emancipazione e autonomia delle persone a cui il nostro lavoro di professionisti si rivolge.
Scuola, centri socio-educativi, educativa di strada, educazione al lavoro, insieme ai referenti istituzionali, hanno raggiunto numerosi obiettivi, tra cui una diminuzione consistente del numero di richieste di indagine per reati commessi da minori, come emerso da relazioni e dati ufficiali (le comunità terapeutiche costano alle "casse comunali" per 1 utente 120/130 euro al giorno, mentre il carcere minorile costa 300 euro al giorno).
Non abbiamo dubbi sul fatto che la responsabilità più significativa sia quella del governo, che non mette a disposizione degli Enti Locali le risorse per operare.
Ci opponiamo quotidianamente alle politiche escludenti, razziste e discriminatorie di questo esecutivo e continueremo a farlo.
Nello stesso tempo non vogliamo semplicemente difendere il nostro posto di lavoro, ma un welfare che è patrimonio sociale e pedagogico di tutta la cittadinanza.
Stiamo chiedendo ai Comuni e all'ASC InSieme di fare un passo indietro, di fare una valutazione attenta sulle priorità, sugli sprechi, sui servizi e di non indirizzare i tagli su chi è già economicamente svantaggiato e in difficoltà.
Non è possibile che i tagli debbano cadere sempre sulla testa dei più deboli, dei marginali, del lavoro dipendente, delle donne, della scuola, dei servizi alla persona, magari perché si tratta di figure sociali che non sono in grado di alzare la voce.
I tagli colpiranno noi educatrici ed educatori esattamente come la riforma Gelmini e le finanziarie di Tremonti affossano la scuola pubblica e il vostro lavoro
Lunedì 28 febbraio, insieme ai sindacati, saremo in sciopero e manifesteremo per le strade di Casalecchio. Ci piacerebbe avervi con noi.
Educatori contro i tagli
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