intorno ai primi di febbraio un gruppo di educatori cominciano a far girare un loro volantino, nei giorni immediatamente sucessivi esce sul "il domani" una sorta di replica al volantino attraverso una intervista all'Ass. Bosso i cui contenuti verranno ripresi anche in altri comunicati stampa, scambiando tale volantino erroneamente per un comunicato delle RDB invece che considerarlo per quello che è.... un documento che esprime il pensiero di un folto gruppo di lavoratori e lavoratrici.
SIGNORE E SIGNORI: IL WELFARE E' SERVITO
ma gli educatori dicono no ai tagli….
Siamo educatori ed educatrici, operatori ed operatrici impegnati nei Servizi dei Comuni del distretto di Casalecchio. Ci occupiamo del disagio sociale, da quello minorile all'handicap. significa che ogni giorno affrontiamo situazioni di devianza, di povertà, di disagio, di abbandono sociale, di emarginazione nelle scuole, nei centri giovanili
e sul territorio.
Però i Comuni e l'ASC Insieme hanno deciso, senza fare tanta pubblicità, e senza alcuna discussione con gli attori dei servizi sociali, di tagliare su importanti aree come i minori e l'handicap.
Una somma che per l'anno 2011 sarà sicuramente superiore al 1.500.000 euro e che metterà in pericolo posti di lavoro (si stimano almeno 15-20 esuberi) e rischierà di azzerare 20 anni di esperienze di lavoro sociale ed educativo sul territorio.
Un taglio di questo genere vuol dire decine di migliaia di ore di lavoro in meno in un anno sugli alunni disabili nelle scuole, togliendo loro una ulteriore opportunità di integrazione sociale.
Significa privare un territorio come quello di Casalecchio e dei comuni limitrofi di opportunità aggregative positive ed educative, aumentando il rischio di situazioni dannose per la cittadinanza, incrementando il rischio di atti vandalici e di microcriminalità.
Vuol dire espellere dal mondo del lavoro un numero significativo di operatori sociali, con la loro professionalità e l'esperienza così importanti per la comunità ma così poco spendibili su altri terreni lavorativi.
Politici e dirigenti hanno preso questa decisione in modo verticistico sulla testa dei lavoratori e dei cittadini senza consultarsi né con gli uni né con gli altri. Senza dare parola a chi questi servizi li vive, ne usufruisce o contribuisce a farli funzionare quotidianamente.
Esprimiamo il chiaro rifiuto a ogni tipo di taglio e licenziamento, soprattutto nella misura in cui non si fa nessuno sforzo per ridurre gli sprechi, a partire dai salari dei dirigenti degli enti.
Pensiamo che i tagli al nostro settore oltre ad essere ingiusti per i lavoratori che perderanno il lavoro e per i cittadini a cui saranno tolti importanti servizio socio sanitari, siano una misura antieconomica: molti dei servizi che si vogliono tagliare sono di prevenzione e dai costi abbastanza contenuti, che sono però in grado di evitare molti invii in comunità terapeutiche, molto più costosi e sempre a carico delle amministrazioni locali.
Pensiamo che se i servizi debbano essere ripensati ciò non può avvenire senza consultare chi quei servizi contribuisce a farli funzionare.
Chiediamo a cittadini, genitori, utenza, colleghi e associazioni di mobilitarsi: non si tratta di un semplice attacco ad una categoria di lavoratori, ma della messa in discussione di un sistema di welfare e stato sociale che è un diritto di tutta la cittadinanza.
Un folto gruppo di operatori sociali di Casalecchio, Sasso Marconi, Zola Predosa, Bazzano, Castello di Serravalle, Monte S.Pietro, Savigno, Crespellano, Monteveglio.
Contattateci:
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