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giovedì 14 maggio 2015

ANCONA 23/24 MAGGIO, 6° INCONTRO NAZIONALE DELLA RETE OPERATORI SOCIALI:

PROGRAMMA 6° INCONTRO RETE NAZIONALE OPERATORI SOCIALI AD ANCONA:

SABATO 23 MAGGIO 2015
- ore 11:00 Inizio "Incontro con operatori/trici sociali del territorio"
- ore 11:00-11:20 Presentazione esperienza "Radio senza muri"
- ore 11:20-13:30 Restituzione dei questionari-inchiesta della Rete di Ancona e confronto tra operatori/trici del territorio


- ore 13:30-14:30 Pranzo autogestito

- ore 14:30 Inizio "6° Incontro Rete Nazionale Operatori Sociali"
- ore 14:30-14:50 Approvazione in assemblea plenaria dell'odg e aspetti organizzativi
- ore 14:50-16:20 Discussione punto 1 dell'odg "Quali proposte-azioni per l'attuazione della Piattaforma: a livello nazionale, riflettiamo sulla necessità o meno di portare la Piattaforma in Parlamento; a livello locale, riflettiamo sull'assunzione da parte delle varie realtà che compongono la Rete di due campagne: lavoro estivo e riconoscimento dei titoli"
- ore 16:20-17:00 Discussione punto 2 dell'odg "Proposte sul lavoro estivo"
- ore 17:00-17:40 Discussione punto 3 dell'odg "Proposte sul riconoscimento dei titoli"
- ore 17:40-18:00 Sintesi per punti delle proposte emerse in assemblea e chiusura dei lavori

- ore 18:00-20:00 Presentazione del libro "La rivolta del riso. Le frontiere del lavoro nelle imprese sociali tra pratiche di controllo e conflitti biopolitici" con Renato Curcio

- ore 20:30 Cena

DOMENICA 24 MAGGIO 2015

- ore 09:00 Inizio assemblea plenaria
- ore 09:00-09:30 Aspetti organizzativi
- ore 09:30-11:00 Discussione per tavoli di lavoro
- ore 11:00-13:00 Discussione in assemblea plenaria delle proposte-azioni emerse
- ore 13:00-13:30 Restituzione dei lavori e approvazione da parte dell'assemblea delle azioni da rendere operative nei territori
- ore 13:30 Chiusura dei lavori





sabato 9 maggio 2015

Postiamo: lettera degli Educatori del Comune di Bologna che esprimono il loro dissenso alle logiche con cui si fanno bande e gari d'appalto in questa città e solidarizzano con i colleghi delle cooperative coinvolti.

La lettera degli Educatori del Comune che esprimono il loro dissenso alle logiche con cui si fanno bande e gari d'appalto in questa città e solidarizzano con i colleghi delle cooperative coinvolti:


Bologna, lì 26 marzo 2015


                                                                                  All'Assessore a Scuola, Formazione e
                                                                                        Politiche per il Personale
                                                                                        Comune di Bologna
                                                                                        D.ssa Marilena Pillati

                                                                                  Al Direttore Settore Istruzione
                                                                                        D.ssa Miriam Pompilia Pepe

                                                                                  Al  Direttore Dipartimento Risorse Finanziarie
                                                                                        Dott. Mauro Cammarata

                                                                                  Al Direttore Settore Gare
                                                                                       D.ssa Alessandra Biondi 




Oggetto: Considerazioni e criticità determinate dall'esito della Gara per l'Affidamento della gestione dei Servizi socio-educativi rivolti ai minori febbraio 2015- agosto 2016.


Si è tenuta di recente la Gara per l'affidamento dei servizi socio-educativi rivolti ai minori per il periodo febbraio 2015- agosto 2016 con l'aggiudicazione con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Già le vicissitudini dell'aggiudicazione (prima aggiudicazione, rinuncia della Cooperativa Il Mosaico, nuova aggiudicazione all'ATI) hanno comportato importanti momenti di stress e criticità nei servizi per minori, aperti già da settembre 2014, a metà del periodo di apertura annuale di molte di queste attività, con il rischio di dover rapidamente interrompere la relazione fra educatori e bambini/ragazzi  in servizi in cui sull'instaurarsi della relazione educativa con i minori (che necessita di tempo ed esperienze comuni) si fonda gran parte dell'intervento e del raggiungimento degli obiettivi.
Ma ciò che è per noi più grave è che l'applicazione di questi criteri per l'aggiudicazione, l'economicamente più vantaggioso attraverso quella combinazione di formule, va a totale discapito della qualità dei servizi che abbiamo nei quartieri progettato e su cui abbiamo fatto con molta responsabilità e attenzione ai costi la descrizione degli interventi, sia per tutta l'attività diretta che per quella parte altrettanto importante che è l'attività cosiddetta indiretta.
La supremazia che, alla fine della somma dei punteggi fra parte tecnica e parte economica, si afferma comunque della parte dello sconto economico è evidente a tutti. L'abbassamento esacerbato dell'offerta economica stravolge ogni graduatoria del merito tecnico.
La necessità ora di programmare i servizi con i Budget scontati del 6% ( e per fortuna non dell11%) comporta le inevitabili conseguenze di scaricare questa riduzione o sul costo del lavoro del personale dei soggetti gestori., o sulla riduzione di ore di attività indiretta, cioè tagliare su attività di programmazione, di documentazione, di rapporto con famiglie e scuole, sul lavoro di rete sul territorio, vale a dire tutte quelle attività che abbiamo cercato di potenziare sempre più; oppure, per conservare almeno parte di questo importante lavoro, ridurre delle ore di apertura diretta dei Centri agli utenti.            
La proposta progettuale presentata dall'ATI di confermare tutte le ore di attività diretta ed indiretta precedentemente già fornite e tutto il personale coordinatore, pur con uno sconto del 6% sul costo totale, ha come conseguenza evidente che tale riduzione si scarica sul costo del personale impiegato delle diverse categorie professionali.
Tale effetto non ci può vedere indifferenti né essere da noi condiviso, anche se inevitabilmente subìto,  per il rispetto e la considerazione professionale che abbiamo di colleghi educatori che svolgono la nostra stessa professione con un altro datore di lavoro.
Auspichiamo che queste osservazioni possano trovare una equilibrata considerazione per le future occasioni di avvisi di affidamenti di servizi alla persona.
Distinti saluti

ASSISTENTI AI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI DEI QUARTIERI


Seguono firme 20 educatori del comune

domenica 3 maggio 2015

Martedi 5 maggio tutti in piazza! NO AL DDL BUONA SCUOLA

Martedì 5 Maggio avrà luogo lo sciopero della scuola: gli educatori, essendo personale esterno alla scuola, non possono scioperare e dunque, in qualche misura, il disagio che l’astensione dal lavoro degli insegnanti recherà al sistema scuola, ricadrà proprio su di loro. Non di meno, come Educatori contro i Tagli appoggiamo ogni lotta contro questa riforma, convinti che essa si collochi all’interno di un progetto globale di riorganizzazione delle istituzioni che viene imposto dall’alto snobbando le richieste partecipative dei lavoratori.

Aggiungiamo dunque, a quello di insegnanti e studenti, anche il nostro NO al DDL conosciuto beffardamente come “Decreto della Buona Scuola” e lo facciamo perché:

Siamo contro questa riforma perchè siamo contrari ad una scuola verticistica che affida tutto il potere decisionale in materia di scelte didattiche e finanziarie ai dirigenti scolastici e siamo invece favorevoli ad una scuola che favorisca la partecipazione democratica di tutti coloro che vivono e operano al suo interno (insegnanti, studenti, educatori delle cooperative e personale ATA).

Siamo contro questa riforma perché siamo contrari ad un sistema scolastico che continua a non essere capace di accogliere le diversità attuando di fatto alla fine della scuola secondaria di primo grado una selezione tra studenti in base alla loro provenienza sociale e vogliamo invece un modello scolastico inclusivo che crei preventivamente contesti d'accoglienza che siano in grado di garantire pari opportunità a tutti gli studenti. Siamo contro questa riforma perchè non prevede alcun finanziamento per l'edilizia scolastica e abbandona insegnanti e studenti al rischio di operare in strutture vecchie e spesso non a norma.

Siamo contro questa riforma perché dietro alla dichiarata stabilizzazione degli insegnanti si nasconde invece il rischio di un'ulteriore precarizzazione con l'introduzione di incarichi triennali rinnovabili o meno a completa discrezionalità del dirigente scolastico, ponendo dunque coloro che non saranno mai assunti a tempo indeterminato in una condizione di disoccupati a vita perché non potranno più essere neppure utilizzati per supplenze temporanee.


Siamo contro questa riforma perché… non parla di noi. Noi educatori che da anni lavoriamo, fianco a fianco al personale scolastico interno, per migliorare il sistema scuola operando processi di mediazione in favore della popolazione studentesca più svantaggiata e lo facciamo, tra l’altro, all’interno di una cornice legislativa che i nostri amministratori alle volte sembrano dover rispettare quasi con fastidio.

Come Educatori rivendichiamo inoltre una redistribuzione più equa dell'orario dei servizi di integrazione scolastica con il ripristino di un numero congruo di ore di programmazione e coordinamento con gli insegnanti, ore ormai scomparse o ridotte all'osso in tutte le scuole della città, per elevare il livello qualitativo di tali servizi in nome di una reale affermazione del diritto alla parità di trattamento di tutte le diversità presenti tra i studenti delle scuole.

Per tutti questi motivi saremo insieme agli studenti medi martedì 5 maggio, ore 9.00, P.zza San Francesco

Educatori uniti contro i tagli


sabato 2 maggio 2015

SOLIDARIETA' E SOSTEGNO AI LAVORATORI DI CROCE AZZURRA CHE RISCHIANO DI PERDERE IL LAVORO.

Ancora, è accaduto ancora. Succede sempre più spesso, ma non è che sia qualcosa a cui è facile abituarsi, fortunatamente. Un’altra gara d’appalto, un’altra ennesima battaglia al ribasso, una cooperativa presente da tempo sui servizi perde, una nuova vince e nasce uno scompiglio da cui sembra non poter uscire niente di buono. Questa volta rischiano di pagarne le spese, e malamente, 34 lavoratori. La cooperativa uscente, Croce Azzurra, cede i servizi a quella entrante, Cosepuri, che, in barba a tutti gli accordi, legislazioni e contratti nazionali di settori, fregandosene altamente ha dichiarato che non ha alcuna intenzione di assumere i lavoratori presenti in continuità sui servizi vinti in gara, non avendo bisogno di altro personale.
Non molto da aggiungere alla faccenda, che rischia di presentarsi come un precedente pericolosissimo in periodi di fallimenti di aziende e cooperative, di avvicendamenti continui e inaspettati, gara d’appalto dopo l’altra (non è la prima lo sappiamo bene, speriamo sia l’ultima ma con un atto di fede troppo grande). Sabato i lavoratori dell'appalto servizio accompagnamento disabili del Comune di Bologna dalle 20 saranno davanti ai cancelli della Festa dell’Unità, davanti alla Montagnola, in presidio insieme alla Fp-Cgil, per non cedere ad una decisione illegittima, incivile e violenta. Gli Educatori contro i tagli sono e saranno con loro, sostengono in pieno la loro mobilitazione.

Educatori contro i tagli

 

mercoledì 29 aprile 2015

POSTIAMO LETTERA DEL COLLETTIVO EDUCATORI DEL "NAVILE" AL COMUNE DI BOLOGNA:

Bologna, 30 aprile 2015                                                                              
                                                                                              Spettabile
                                                                                              Comune di Bologna

Alla c.a. Gent.ma/o...

Oggetto: Ridistribuzione oraria del personale educativo dei servizi di integrazione scolastica.

Gent.mo/a ….,
Con la presente vorremmo mettere in evidenza il rapporto insufficiente tra la quantità e la qualità del servizio prestato dall’educatore nei servizi scolastici, in merito ad un ricalibro delle ore non frontali (programmazione, preparazione materiale, supervisione, riunioni equipe lavoro).
L’efficacia dell’intervento educativo dipende necessariamente dal rapporto tra quantità e qualità delle ore di servizio.  Un monte ore sbilanciato soltanto verso la quantità dell’intervento, senza un corrispettivo adeguato di ore di programmazione (Trisciuzzi 2001), porta l’operatore ad attuare delle modalità educative fragili che si allontanano necessariamente dalla qualità dell’intervento sostenuta dalle parti in causa Famiglia, Scuola, Comune. Osservazione e programmazione settimanale sono infatti elementi necessari per poter intervenire, soprattutto per quello che riguarda l'ambito della pedagogia speciale.  Inoltre, altro aspetto non meno importante è il rischio della sindrome di Burnout (Christina Maslach 1997), un processo stressogeno che colpisce chi esercita professioni d’aiuto. Un sovraccarico del lavoro, un carico emotivo troppo elevato, un senso di impotenza del lavoratore nel controllare le risorse necessarie per svolgere il proprio intervento, la percezione di ricevere un riconoscimento inadeguato per il proprio servizio, tutti questi fattori determinano un calo nelle prestazioni e di conseguenza nella qualità del servizio a discapito dell’alunno e dei tre soggetti interessati la Famiglia, la Scuola, e il Comune.

Prendiamo il caso di un monte ore lavorativo settimanale da 40 ore su quattro utenti (intervento frontale): 8 di queste 40 ore dovrebbero essere esclusivamente dedicate alla programmazione (ore non frontali), in maniera tale da calibrare accuratamente l’intervento educativo spostando l'attenzione dalla quantità alla qualità del servizio. Ciò comporterebbe un sostanziale miglioramento producendo nel medio - lungo termine un feedback positivo sull’utente grazie alla possibilità di produrre “stati di esperienza ottimale” (Csikszentmihalyi 1990), visto che gli obiettivi da raggiungere sono sempre calibrati sulle possibilità di crescita dell’utente.
Le ore settimanali di intervento non frontale andrebbero così ripartite: 2 ore di programmazione e preparazione del materiale e delle attività per ogni alunno (quindi 8 in totale) e 2 ore mensili dedicate a riunioni di equipe con la referente scolastica e con il docente di sostegno.

Esempio monte ore da 40 ore:
32 ore settimanali su 4 utenti più 8 ore non frontali suddivise in 8 ore programmazione e preparazione materiale, 2 ore riunione di equipe su luogo di lavoro.

A queste ore andrebbero aggiunti gli incontri trimestrali (che verranno richiesti alle singole Cooperative) di supervisione psicologica per gli operatori.
Consapevoli delle condizioni sociali in cui viviamo, certi della professionalità e dell’esperienza nel sociale che hanno sempre contraddistinto la regione Emilia Romagna e in particolar modo la città di Bologna, vi chiediamo un riscontro in merito a questa comunicazione.

Il Collettivo Educatori del “Navile”




sabato 25 aprile 2015

“Signore e signori il welfare è sparito!” dal 26 aprile 2011, quattro anni di libera contro informazione sul mondo del welfare.

“AMO LA RADIO PERCHE' LIBERA LA MENTE... “

“Signore e signori il welfare è sparito!” dal 26 aprile 2011, quattro anni di libera contro informazione sul mondo del welfare.

"SIGNORE E SIGNORI IL WELFARE E' SPARITO!", spazio mediatico libero creato dagli educatori del movimento "Educatori uniti contro i tagli" con la complicità fondamentale degli amici di Radio Kairos, compie quattro anni!!! Quattro anni di voci fuori dal coro. Storia di una piccola trasmissione in permanente evoluzione con un unico chiodo fisso: la difesa di un welfare universale, di una sanità e di una scuola pubbliche e la salvaguardia dei mestieri socio-sanitari, della loro dignità e della loro degnità. In questi quattro anni sono passati da noi tantissimi amici, colleghi, utenti, insegnanti, famigliari, sindacalisti e politici, con molti siamo stati e siamo in disaccordo sulle scelte da fare per il futuro del welfare nel nostro paese, a tutti però indistintamente rivolgiamo il nostro ringraziamento per aver contribuito insieme a noi a tenere in vita un dibattito su tematiche non sempre semplici, ma ineludibili per misurare il grado di civiltà di qualsiasi comunità. Ma la trasmissione è e vuole rimanere anche tanto altro: buona musica, rubriche, interviste sul territorio e tanta birra per chi viene a trovarci in studio. 

Martedì 28 Aprile alle ore 18 in diretta su Radio kairos 105.85 fm (Bologna) o in streaming su www.radiokairos.it, ne parliamo con... noi stessi! La redazione della trasmissione al gran completo ripercorrerà le tappe che ci hanno portato oggi a festeggiare questo prezioso anniversario e parlerà del futuro del programma. Si, perché noi andiamo avanti, stay tuned.



venerdì 10 aprile 2015

Riprendiamo articolo da redattoresociale.it: "Educatori senza titolo: l’esperienza non è una qualifica. Posti di lavoro a rischio"

Educatori senza titolo: l’esperienza non è una qualifica. Posti di lavoro a rischio

Si occupano di disabili, lavorano a scuola, in periferia, nei campi rom. La petizione degli "Educatori uniti contro i tagli" di Bologna per chiedere una sanatoria alla regione ha già raccolto più di 1.300 firme. E la protesta si estende anche ad altre città italiane

10 aprile 2015 - 12:12
BOLOGNA – Rischiano di perdere il loro posto di lavoro o di ritrovarsi a svolgere mansioni non adatte alle loro competenze. E tutto perché la loro esperienza non è considerata sufficiente a qualificarli come educatori professionali. Senza un titolo ad hoc, non si va da nessuna parte. A dire no, a quella che considerano un’ingiustizia, sono gli ‘Educatori uniti contro i tagli’ della provincia di Bologna che hanno promosso una petizione in cui chiedono alla Regione Emilia-Romagna una sanatoria affinché venga loro riconosciuta la professionalità acquisita negli anni. A oggi sono più di 1.300 le firme raccolte, e grazie alla Rete la protesta si è diffusa anche in altre città italiane, creando così un coordinamento nazionale. “La questione del riconoscimento non riguarda solo l’Emilia-Romagna – spiega Cristiano di ‘Educatori uniti contro i tagli’ –. Noi abbiamo deciso di far sentire la nostra voce perché c’è a rischio non solo il lavoro di tante persone ma i servizi per i cittadini”.
In Emilia-Romagna i servizi educativi pubblici riguardano tre diversi settori: socio-educativo e assistenziale, bandito degli enti pubblici, servizi accreditati (in vari ambiti) e i servizi sanitari, la maggior parte dei quali appaltati da Ausl a cooperative. Per questi tre settori il legislatore ha stabilito differenti criteri per l’assegnazione dell’appalto tramite una gara pubblica e nel caso del possesso o meno di un titolo universitario le cose sono diverse da un caso all’altro. Nei servizi socio-educativi non è prevista l’obbligatorietà di avere un titolo specifico lasciando la discrezionalità all’ente se farne richiesta oppure no. Lo stesso vale per il secondo settore con la possibilità però, grazie a un decreto ministeriale del 2000, per chi non ha un titolo di vedersi riconosciuta la professionalità dopo 2 anni in cui si è svolta la stessa mansione. Nell’ultimo caso, invece, le cose stanno diversamente. Ed è qui che si sono creati i maggiori problemi per gli educatori senza titolo che lavorano in ambito sanitario e si occupano di assistenza ai disabili, in particolare nell’ambito della neuropsichiatria infantile.
In base alla legge nazionale del 2004 occorre avere una laurea in Educazione professionale ma fino al 2013 il criterio non è stato applicato in maniera stringente, lasciando spazio alla discrezionalità degli enti. Nel 2013 però si è deciso di cambiare e di applicare a pieno quanto prescritto nella legge. E così nei nuovi bandi di gara è stata fatta richiesta alle cooperative di avere personale con un titolo specifico. “Si è passati dalla tolleranza a un eccesso di zelo, senza pensare a una soluzione intermedia che salvaguardasse i tanti educatori che negli anni hanno svolto il proprio lavoro pur non avendo un titolo – dice Simone Raffaelli dell’Fp-Cgil di Bologna – Sono convinto che sia giusto che vadano scelte persone che abbiano concluso un determinato percorso di studio. Ma, non si può fare sulle spalle di altri lavoratori. Il rischio è che molti potrebbero ritrovarsi a casa perché le cooperative dove lavorano non sono in grado di riassorbirli tutti”. 


Un problema da non sottovalutare, quello occupazionale, che spaventa non poco gli educatori, e non solo, che vivono in bilico tra un lavoro precario da un lato, fatto di tagli alle ore di formazione e coordinamento, stipendi da 9,80 euro lordi l’ora, e il rischio di perderlo dall’altro. Infatti, secondo le stime delle Cgil, se tutti gli enti pubblici richiedessero improvvisamente il possesso di un titolo, gli educatori a rischio licenziamento sarebbero circa 1.500 su tutta la provincia di Bologna. “Quello che chiediamo è di riconoscere la nostra professionalità – spiega Salvatore degli ‘Educatori uniti contro i tagli’ – Faccio questo lavoro da 11 anni ho una laurea e un master di specializzazione eppure sono considerato un educatore senza titolo. È davvero assurdo”. A spingere la situazione ancora più al limite vi è anche il diffondersi di gara d’appalto, per l’assegnazione dei servizi, con la formula dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In questo caso viene premiata la cooperativa o impresa che presenta l’offerta più bassa. Un esempio, da ultimo, è stato il bando per l’assegnazione dei servizi socio educativi del Comune di Bologna vinto dalla cooperativa marchigiana “Il Mosaico” con un ribasso dell’11 per cento. Alla fine la coop Il Mosaico si è ritirata lasciando il posto al consorzio di cooperative bolognesi (Csapsa 2, Open Group, Società Dolce, Il Pettirosso, Arci, La Carovana) che aveva proposto un ribasso del 6 per cento. (Dino Collazzo)

sabato 4 aprile 2015

ARTICOLO DA REPUBBLICA: LA PROTESTA DEGLI EDUCATORI "RICONOSCETECI".


La protesta degli educatori: "Riconosceteci"

Raccolte 1.300 firme in un appello alla Regione: una sanatoria per chi non ha la laurea. E a Bologna nasce la rete: "Basta tagli e precariato nei servizi socio-educativi"

Lavorano tra le maglie del tessuto sociale, coi ragazzini in difficoltà e disabili, nei luoghi periferici, nelle scuole, nei campi rom. Sono educatori con professionalità ed esperienza pluridecennale, ma non hanno la laurea specifica, solo di recente divenuta obbligatoria. E senza titolo rischiano di non poter più lavorare. Il loro grido d’allarme è contenuto in una petizione, che ha già raccolto 1.300 firme, per chiedere una sanatoria alla Regione. Un appello partito da “Educatori contro i tagli” di Casalecchio, ora rete nazionale, che vuole ridare voce a chi ha contribuito a fare la storia del welfare emiliano. Un movimento che sta crescendo.

A Bologna è attivo il gruppo “Educatrici ed educatori”, nato dopo il pasticcio dell’appalto per la gestione dei servizi socio-educativi del Comune: prima ha vinto la marchigiana “Il Mosaico”, con un ribasso dell’11%, poi la cooperativa si è ritirata ed è subentrato il consorzio bolognese (Csapsa 2, Open Group, Società Dolce, Il Pettirosso, Arci, La Carovana). In mezzo gli educatori, che subiscono a cascata gli effetti di budget sempre più ristretti, e le stesse cooperative sociali che faticano a mantenere un’offerta adeguata a causa dei tagli al welfare. Scrive Alberto Cini in un articolo su Inchiesta intitolato "Giocare con il ribasso nella manica", dedicato al caso dell'appalto: "Nei servizi alla persona non ci sonoconsumatori: solo gli oggetti si consumano, le persone vivono, anche se il rapporto tra di esse è mediato da un bisogno e da una professione. Questa è una delle prime ma sostanziali differenze, che deve portare ad un superamento delle gare d’appalto".
 

Il disagio degli educatori corre nei social network: lavoro malpagato, stipendi bassi (9,80 euro lordi all’ora, 1.100 euro al mese per 40 ore di lavoro, dopo anni di servizio), tagli alle ore di supervisione, coordinamento e formazione, fondamentali al mestiere educativo. E poi precariato, incarichi su più servizi, una professione non più riconosciuta nel suo valore, sempre più delegata ad associazioni e volontariato. Gli educatori e le educatrici di Bologna, che si ritroveranno venerdì 17 aprile (ore 20) al Vag61 per una cena di autofinanziamento, reclamano attenzione, un dibattito pubblico e un tavolo tecnico per i prossimi bandi: “Basta appalti al massimo ribasso”.

La raccolta di firme ha così acceso i riflettori sugli interventi socio-educativi a favore di bambini e adolescenti, un pezzo storico del welfare fiore all'occhiello  in Emilia. "Quando la nostra Regione avrà finalmente l'obiettivo etico e politico di regolarizzare il lavoro di quanti hanno investito e operato per anni nei servizi rivolti a minori e adulti – che talvolta hanno loro stessi avviato – con impegno e passione, acquisendo professionalità, esperienze sul campo e ore di formazione?", si legge nella petizione dove viene reclamata una sanatoria per gli educatori "senza titolo", ovvero senza la laurea universitaria specifica, che solo da pochi anni è divenuta obbligo di legge ed è richiesta come

 elemento vincolante nella ormai grande maggioranza dei bandi di appalto. Sono un migliaio gli educatori a Bologna, solo 600 impegnati sui servizi scolastici comunali. Il problema della laurea riguarda soprattutto il settore sanitario. “L’Asl nei bandi chiede personale con titolo, le cooperative di fatto non ne hanno”, spiega Simone Raffaelli, della Fp-Cgil. E 1500 educatori in Emilia Romagna “senza titolo” potrebbero perdere il lavoro, stima il sindacato.

martedì 10 marzo 2015

Petizione on line: Creazione di un percorso per la regolarizzazione degli "Educatori Senza Titolo".

Colleghi/e, amici/che degli educatori uniti, continua la nostra campagna per il riconoscimento della professionalità degli educatori senza titolo, con la nostra petizione on line. Abbiamo già superato l'obiettivo minimo delle 1000 firme, ma sappiamo che più siamo e più forza diamo alla nostra campagna. Stiamo lavorando per portare la nostra petizione all'attenzione della Regione Emilia Romagna. Per cui vi chiediamo, a chi ancora non l'avesse fatto, di metterci la firma per sostenere la nostra petizione per regolarizzare gli educatori senza titolo. Tenetevi aggiornati sugli sviluppi della nostra campagna sui nostri social media e seguendo la nostra trasmissione radio "Sig.re e sig.ri il welfare è sparito!" su radio kairos 105.85

Firma e fai firmare, link: https://secure.avaaz.org/it/petition/Consiglieri_Regionali_Emilia_Romagna_Universita_Lega_delle_Cooperative_Regolarizzare_gli_Educatori_Senza_Titolo_con_una_/?nFsmdfb

Link audio per approfondimento tema: https://soundcloud.com/radiokairos/20150120-signore-e-signori-il-welfare-e-sparito e https://soundcloud.com/radiokairos/signore-e-signori-il-welfare-e-sparito-20150211