Visualizzazioni totali

domenica 4 dicembre 2011

BOLOGNA SENZA WELFARE: POSTIAMO INTERVENTO ASS.NE ANNASSIM.

ASS.NE ANNASSIM : donne native e migranti delle due sponde del Mediterraneo





Faccio parte di una associazione di volontariato sociale che riunisce donne native e migranti, migranti prevalentemente  di provenienza   dai paesi arabi del nord Africa.
Questa sera,   avrebbe dovuto fare l’intervento, una nostra amica egiziana ,  ma è molto addolorata per la repressione contro i dimostranti  al Cairo, per i morti e le atrocità che sono ricomparsi assieme alla ripresa della protesta nelle piazze . Repressione da parte dei militari che attualmente reggono la situazione in Egitto mentre tacitamente Israele sta tornando ad occupare i territori del Sinai  nel silenzio dei media. Lei è in continuo contatto telefonico con i suoi familiari e proprio oggi pomeriggio hanno picchiato dei suoi cugini a piazza Taharir.
 Faccio questo riferimento sia per solidarietà alla nostra amica,  sia per ricordare come la  questione dei paesi arabi in rivolta sia strettamente legata alla crisi mondiale quindi anche a quella del nostro paese. 

Esprimiamo la nostra solidarietà a chi ha organizzato questa assemblea piuttosto sentita e partecipata  e ai gruppi di lavoratori dei servizi ,  che da tempo hanno aperto riflessione  e iniziative di lotta in difesa del Welfare e delle professionalità indispensabili per  renderlo efficace, valido e  “umano”.
La crisi  in cui il nostro paese è immerso aumenta le diseguaglianze ed iniquità sociali e  i tagli al welfare vanno annullando le differenze “ di stato sociale” e non solo tra le donne native e le donne immigrate .
Le donne  immigrate con le quali lavoriamo , sono in Italia ormai da anni,  per ricongiungimento familiare.  Quando sono arrivate in Italia,  avevano la garanzia della casa e del  lavoro sicuro del marito…Oggi questo vacilla  come per tanti nativi , con la differenza che loro rischiano di perdere il permesso di soggiorno e la tutela dei figli.
Al loro stato di indigenza fanno fronte le associazioni assistenziali , soprattutto cattoliche . In pratica viene loro fatta “l’elemosina”  con l’elargizione di alimenti e vestiti,  uccidendo la dignità e tenendoli in un stato di dipendenza  etica…Tali immigrati si trovano nella condizione di non riuscire a vivere in Italia e di non  potere  ri- tornare al paese di origine , dove la situazione è in subbuglio…La crisi ha peggiorato la condizione familiare , aumentato la loro disgregazione sociale e le difficoltà dei figli nonché reso vano il loro progetto di integrazione.
 Spesso i mariti diventato alcolisti, i figli a scuola con problemi di aggressività, di relazione o cognitivi non ricevono assistenza dai servizi , dalle strutture che dovrebbero seguirli , perché i tagli hanno portato via gli operatori …Questo porterà in termini sociali a conseguenze molto pesanti soprattutto sulle seconde generazioni, e tale  fenomeno  che tenderà ad inasprirsi, se non si affronta radicalmente, farà pagare prezzi molto alti a tutti .
Adesso voglio sottolineare una parte del mio vissuto quotidiano, non per parlare del mio personale, ma per sottolineare come  i tagli al welfare, abbiano ripercussioni  ampie , oltre i servizi e gli stessi lavoratori del settore o i beneficiati . Io sono una insegnate dello Stato in pensione, sono moglie madre e nonna :ruoli non indifferenti come carico ma che potrebbero dare soddisfazione se lo Stato   lasciasse invecchiare tranquillamente . Ho verificato che la mia condizione di vita,  è pesante come quella delle mie coetanee e delle mie ex colleghe di lavoro , strette adesso tra anziani genitori da accudire , mariti in difficoltà e nipotini cui badare per far fronte alla carenza di posti nei nidi o sopperire ai costi delle mense scolastiche . Faccio parte come donna anziana di una fascia sociale che vive una grande sofferenza perché costretta a rimediare i danni della mancanza di servizi con un “welfare  familiare”. Funzioniamo come ammortizzatori sociali .
 Da una ricerca che la Regione Emilia –Romagna ha condotto in passato, risulta che questo tipo di nonne esistono, ancora, soltanto in Italia , che in altri paesi del Nord Europa  tutto viene affidato ai servizi, addirittura in Francia esistono i asili notturni per le madri sole, che fanno i turni di notte.
E’ evidente che il problema non è soltanto materiale, dell’avere servizi efficienti e basta, c’è un problema di “ prendersi cura” e di “educare”.
Come persona e come ex docente che insegnava educando  , non  sono insensibile  al problema dello stile di vita , della cultura che si pratica , degli esempi che si trasmettono ai più giovani…non mi preoccupano  soltanto i tagli, ma la cultura- pericolosa  che si diffonde anche per fare digerire meglio la perdita del welfare  e il peggioramento dello stato sociale .

 Il tutto è molto sotterraneo ma va evidenziato e messo a fuoco.

 Io ho un nipote di 11 anni molto svelto e con molto senso critico , ma non è pensabile che rimanga  impermeabile alle sollecitazioni di consumismo che gli arrivano o ai discorsi del gruppo dei suoi pari . A questi ragazzi viene proposto un mondo da favola , dove ogni desiderio può essere  esaudito basta cliccare… cambiare canale o comprare , questo per sollecitare i loro  desideri di consumismo mentre non si fa nulla per garantire il loro futuro .Sono ragazzi nati e cresciuti con il berlusconismo imperante  che nell’ultimo decennio ha reso tutto peggiore.
Su questa cultura occorre intervenire, come sui processi educativi , di sostegno, di cura…anche in termini di produzione di idee, di pensiero, di proposte di sistemi educativi, di pedagogia di vita … e gli educatori  professionali, i pedagogisti , gli operatori dei servizi in questo possono avere un ruolo fondamentale .
La crisi non è soltanto economica, ma è profondamente culturale, di sviluppo di produzione , in ultima analisi di progettualità di vita – DA VIVERE .


I tagli e la crisi del Welfare aumentano le ingiustizie , le disuguaglianze sociali, la disgregazione, l’INFELICITA’ .In questa barca ci siamo tutti-e allo stesso modo



LA SALVEZZA O E’ DI TUTTI/E  O NON C’E’ SALVEZZA POSSIBILE .



Lella Vultaggio


Nessun commento:

Posta un commento