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mercoledì 2 marzo 2011

LETTERA APERTA DA EDUCATORI CONTRO I TAGLI:

ADESSO BASTA!

Scriviamo questa lettera in qualità di cittadini ed educatori, indignati per le modalità con cui ultimamente vengono gestite le politiche economiche rivolte alla persona.
Cosa sta succedendo?
Tagli alla cultura, tagli alla scuola, tagli alla ricerca, tagli ai servizi sociali! Quale società stiamo costruendo per il nostro futuro? O meglio: esisterà una società futura? O ci rassegneremo a vivere in solitudine, ognuno immerso nel suo tiepido isolamento, dentro una società sterile e impoverita, priva di contenuti solidali, una società egoista e prepotente. Quella società di certo non contempla noi operatori sociali, noi educatori.
Gli operatori sociali, mediatori tra cultura e scuola, tra risorse del territorio e abitanti più svantaggiati, lavorano in favore delle persone che vivono situazioni di disagio sociale o con problematiche relative alla condizione di handicap. Questo significa che ogni giorno noi educatori siamo sul campo ad affrontare contesti di devianza, disagio, emarginazione, a supportare i ragazzi con handicap nelle scuole, nei centri giovanili e sul territorio.
Conosciamo bene, e le abbiamo sottolineate svariate volte, le responsabilità delle politiche del governo Berlusconi. Però non possiamo qui esimerci dal denunciare le modalità verticistiche con cui i Comuni del Distretto di Casalecchio di Reno e “ASC Insieme” hanno deciso di attuare tagli significativi (una somma ampiamente superiore al milione di euro) in aree così sensibili della popolazione come i minori e l’handicap, riducendo le occasioni di socializzazione positiva per gli abitanti più giovani, con il conseguente aumento del rischio di episodi di microcriminalità a svantaggio dell’intera cittadinanza.
Crediamo inoltre fermamente che tali tagli siano una misura antieconomica: molti dei servizi che si vogliono tagliare sono di prevenzione e dai costi abbastanza contenuti, in grado però di evitare molti invii in comunità terapeutiche, tanto più costosi e ugualmente a carico delle amministrazioni.

SABATO 5 MARZO ALLE 14,30 saremo per le vie di Casalecchio a difendere la nostra dignità, il nostro diritto al lavoro, ma soprattutto i diritti di chi non ha voce: bambini, ragazzi, adulti in situazione di difficoltà sociale che hanno il diritto di poter credere in un futuro in cui possano sentirsi parte integrante della società. La manifestazione sarà aperta a tutti coloro che vogliano sostenerci in questo momento difficile, esprimendo in maniera libera il proprio pensiero come cittadini, aldilà di qualsiasi appartenenza politica. Infatti l’organizzazione della manifestazione è ad opera di cittadini e lavoratori, persone che come noi stanno lottando contro tagli che minano l'equilibrio dell'intero sistema sociale. Sarà un'occasione per sentirci uniti a genitori, insegnanti, universitari, ricercatori, artisti, musicisti, nel difendere le radici profonde di una società, che rappresentano ciò che siamo, saremo e che vogliamo essere.

I tagli alla scuola e l'università, ostacolano la crescita della società perché in questo modo si privano le persone di quegli strumenti indispensabili per rendersi autonome e consapevoli, in grado di trovarsi responsabilmente il proprio posto nella società.
PER QUESTE RAGIONI SIAMO CONTRARI AD OGNI TAGLIO CHE LIMITI IN QUALSIASI MODO L'APPRENDIMENTO E LA POSSIBILITA' DI ATTINGERE ALLE FONTI DEL SAPERE.

I tagli alla cultura, impediscono un sano sviluppo dei giovani (i nostri figli) e la loro possibilità di coltivare una coscienza critica, senza riuscire a distinguere i valori importanti nell'essere comunità attiva.
PER QUESTE RAGIONI SIAMO CONTRARI AD OGNI TAGLIO ALLA CULTURA CHE LIMITI LO SVILUPPO DELLA COSCIENZA CRITICA E DELLA CONOSCENZA.

Noi crediamo che tutti i tagli nei settori di crescita culturale, formativa, educativa di una popolazione siano un grosso errore, perché contribuiranno a promuovere il modello di uomo individualista, incapace di servire gli altri e di conseguenza anche se stesso.
Combattiamo la disperazione per costruire la speranza.

“Da due pericoli bisogna guardarsi: dalla disperazione senza scampo e dalla speranza senza fondamento”. (Sant’Agostino)

educatoriuniti2011@gmail.com http://educatoricontroitagli.blogspot.com/

4 commenti:

  1. “A Bologna nevica e si dorme per strada”

    Vag61 torna a denunciare la mancanza di strutture per accogliere i senza fissa dimora, che sempre più spesso, anche con la neve, dormono per strada nei pressi del dormitorio pubblico.

    http://vag61.noblogs.org/post/2011/03/02/a-bologna-nevica-e-si-dorme-per-strada/

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  2. La Bologna che c'era non c'è più da un pezzo ormai. Inutile perfino rimpiangerla. Proviamo a costruirne una nuova.

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  3. Vorremmo esprimere piena solidarietà a tutti quelli che ancora oggi si indignano e trovano la forza di reagire a queste politiche nefaste.
    Sabato 5 Marzo saremo vicini agli educatori del Distretto di Casalecchio che da tanti anni lavorano con passione e professionalità a favore delle fasce socialmente più svantaggiate.
    Luca e Elisabetta

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  4. Noi educatori ed educatrici lavoriamo da anni in condizioni che peggiorano costantemente e inesorabilmente e non siamo mai stati in grado di produrre un livello di conflittualità neanche minimamente adeguato alla situazione che già stavamo vivendo.
    Il piano delle nostre condizioni contrattuali è uno dei piu' variegati e precarizzati che esistono suil mercato del lavoro. Il contratto a chiamata, in ritenuta d'acconto o in nero sono all'ordine del giorno. I nostri stipendi sono tra i piu' bassi in assoluto. I ritmi e le condizioni a cui lavoriamo sono in continuo drastico peggioramento. La qualità del nostro lavoro si va via via appiattendo sul ruolo di badanti, nella migliore delle ipotesi. La ideologia della cooperazione sociale si sta rivelando in tutto quello che è sempre stata: solo un bluff, qualcosa che si ritorce contro chi lavora con "materiale umano" e si lacera perchè si rende conto che il suo lavoro serve solo a a mantenere in piedi le strutture in cui è impiegato, o poco di piu'.Noi non produciamo nessuna ricchezza direttamente quantificabile. I nostri scioperi non danneggiano nessuno e non valgono nulla, e se scioperiamo spesso siamo sostituiti perchè esiste il servizio minimo garantito. I sindacati hanno da sempre continuato a firmare gli accordi piu' beceri. Ora è arrivata la mannaia, quella seria. Il capitale non ha piu' briciole da distribuire al “sociale”, e svegliarsi davvero significa rendersi conto che non possiamo continuare a chiedere al nostro aguzzino di non farci – “per favore”- troppo male. Non ci puo' davvero bastare chiedere alle istituzioni di ritirare qualche taglio, quando già stiamo lavorando e vivendo da anni sotto il limite della decenza. Se ci viene impedito a priori di lottare per condizioni migliorative, se ci viene imposto di difendere condizioni di vita e di lavoro che erano deleterie già prima dei tagli, è perchè questo capitalismo in crisi lo sta imponendo fortemente, e lo fa senza mezzi termini, senza discriminazioni e senza possibilità di miglioramento alsuo interno! Coloro a cui chiedete comprensione sono i primi a saperlo. Sarà per questo che hanno già riaperto strutture che assomigliano tanto ai vecchi manicomi del Prima Basaglia? Svegliamoci educatori!

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