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giovedì 4 giugno 2015

COMUNICATO DI SOLIDARIETA' ALLA NOSTRA COLLEGA LICENZIATA.

Si tratta ancora di parlare del tempo che viviamo. Lo stesso in cui accade che in politica si prendano posizioni ufficiali sui social network, confondendo così comunicazioni istituzionali e informali, piano privati e pubblici. Così come accade che un’operatrice, in una situazione lavorativa prolungata e complessa, si lasci andare ad uno sfogo, certo un po’ avventato e veemente, sul suo profilo privato di Facebook e riceva una sospensione e dopo ciò la lettera di licenziamento. Come se, da oggi in avanti, dovessimo fare attenzione a quello che ci lasciamo uscire, al bar con gli amici, contro la frustrazione del lavoro quotidiano e delle situazioni in cui questo ci pone, con la paura che qualcuno possa sentirci e possiamo presto ricevere una infausta raccomandata.
Gli Educatori Uniti contro i tagli vogliono comunicare la loro solidarietà all’educatrice in questione e esprimere il loro disappunto per una decisione tanto dura. Vediamo questo licenziamento come una scelta radicale e rigida, in una situazione in cui capiamo il bisogno di chiarire nettamente la faccenda, ma ci interdice la drasticità della strada intrapresa. Noi crediamo che ogni lavoratore debba sapersi assumere la propria responsabilità professionale, ma in riferimento a ciò che viene agito e svolto sul luogo di lavoro nella propria mansione, a quello che nella propria professione viene costruito e portato avanti.


Educatori Uniti contro i tagli

 

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