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martedì 3 aprile 2012

POSTIAMO ARTICOLO DAL SITO FANPAGE.IT, A SOSTEGNO DELLA LOTTA DEGLI OPERATORI ED OPERATRICI SOCIALI DI NAPOLI:

Domatori di leoni: quegli operatori sociali di Napoli che combattono la camorra senza stipendio [REPORTAGE]


Nove mila operatori sociali senza stipendio da tre anni, un debito di oltre 100 milioni di euro tra il Comune di Napoli e case famiglia, istituti e maestri di strada. Eppure, loro continuano a combattere la camorra lì dove nasce il disagio sociale: tra le strade della grande periferia che è questa città.


Sono migliaia gli operatori del terzo settore a Napoli: maestri di strada, titolari di case famiglia, operatori in istituti per minori a rischio. La loro missione è sottrarre braccia alla camorra, ma non vengono pagati da anni e le banche passano a riscuotere



Cento milioni di euro di debiti tra il Comune di Napoli e gli operatori sociali che in città svolgono il proprio lavoro da tre anni senza percepire né stipendio, né rimborsi spese. Sono in 9 mila e prestano aiuto a oltre 20 mila napoletani indigenti: invalidi, minori a rischio, famiglie disgregate. Il loro è un mestiere importantissimo, perché cercano di arginare le profonde ferite che in questa città creano l'humus culturale in cui nasce la camorra. Eppure, nonostante il loro intervento sia predisposto per legge -come l'affidamento a una casa famiglia per i minori maltrattati- lo Stato, la Regione e il Comune continuano a operare tagli al terzo settore.

“Il sociale è la priorità di questa amministrazione” afferma il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, mentre sotto Palazzo San Giacomo infuriano le proteste di disoccupati e operatori del terzo settore. Il Governo ha tagliato di più del 70% i finanziamenti destinati all'assistenza, azzerando persino quelli destinati ai non auto-sufficienti. La Regione Campania guidata dal presidente Stefano Caldoro ha ridotto tutte le risorse destinate al settore, mentre la situazione debitoria del Comune di Napoli è gigantesca: 100 milioni di euro di debiti con operatori sociali, istituti e case famiglia. Sono anni che lavorano senza percepire lo stipendio e c'è chi come Anna Schettini -presidente della casa famiglia Shannara- ha dovuto contrarre debiti per oltre un milione di euro con le banche per andare avanti. “Ci manca il latte, ci manca il cibo” denunciano non soltanto le case famiglia, ma anche gli istituti che seguono i minori a rischio nel doposcuola.

Inchieste e tagli mettono il terzo settore di Napoli in ginocchio. La Procura indaga su un giro di case famiglia che hanno gonfiato le note spese a dismisura, chiedendo rimborsi abnormi (ad esempio, per caschi di banane dal valore di 150€). A rimetterci, come al solito, sono le case famiglia oneste che rendono i propri bilanci pubblici e trasparenti. Dei 70 milioni di euro annui che sarebbero necessari per garantire i livelli minimi di assistenza, i fondi messi a disposizione ammontano appena a 26 milioni. La Regione Campania, che è una di quelle più problematiche e con il maggior numero di famiglie che fanno richiesta di assistenza presso gli operatori sociali, ha destinato loro negli anni scorsi un budget di 70 milioni di euro -si tratta dello stanziamento di minore entità in tutta Italia.

I domatori di leoni contro la camorra. Giovanni Savino è un operatore sociale, maestro di strada nella periferia orientale della città. Ci racconta come con il dialogo e l'esempio strappa quotidianamente decine di ragazzi dalla strada. Come Marco, che prima faceva uso di cocaina e era dentro al “sistema” di Barra, che ora lo segue cercando di redimere i suoi ex-compagni: “Se fai una rapina guadagni appena 100€, se poi ti prendono ne spendi come minimo 200€ di avvocato. Non ne vale la pena”. C'è anche Carlo, che ci spiega perché si entra nel sistema a 13 anni: “Stai a casa e non sai che fare, perché a scuola non ci vai più. Il lavoro non c'è e se lo trovi ti sfruttano soltanto. Così, esci per strada e trovi il modo per fare soldi”. “Noi domiano i leoni -ci dice Giovanni- Se un leone che è sempre stato incatenato, che ha subito qualsiasi tipo di violenza, aggredisce il pubblico, poi è facile prendersela con l'animale. La colpa non è sua, noi facciamo i domatori di leoni senza nemmeno la carne per tenerli a bada”.


1 commento:

  1. LEGGETE PIù SOTTO DOPO IL MIO COMMENTO!!!!!!

    l'AICS ( MA PARLIAMO ANCHE DI ALTRE POLISPORTIVE...) nella persona di? boh? magari qualcuno che neppure è laureato mi valuta per capire se posso fare l'operatrice (basta avere il diploma di scuola media superiore!!!!!) dei centri estivi a? quanto l'ora? otto eurini? perchè l'inquadramento sarà minimo ovviamente, che ci vuole a star dietro a più di 20 bambini che non ti stanno neppure ad ascoltare, tanto non sei il loro maestro e mi fermo qui per non inorridire me stessa..come educatrice di cooperativa da più di 20 anni, a cui si prospetta la cassa integrazione estiva, sono schifata e incazzata, come madre sono molto preoccupata di mettere mio figlio nelle mani di persone incompetenti che non sapranno tenere il gruppo e magari urleranno tutto il tempo demotivate da una bassa paga e dalla mancanza di strumenti professionali...ci affidiamo a Dio o alla sorte? che cavolo fanno i sindacati e i partiti????




    Centri estivi - L'AICS di Bologna sta valutando i curricula di persone interessate a tali servizi, nei ruoli di operatori...

    L'AICS di Bologna e la Coop. Servizi Educativi gestiranno 13 Centri estivi, per conto del Comune di Bologna.

    I Centri estivi sono nei Quartieri Savena, S. Stefano, Porto, Reno e S.Donato.

    L'attivita' interessa oltre 1.000 bambini delle scuole materne ed elementari della nostra citta'.

    I Centri estivi saranno in funzione:
    - nella seconda meta' di giugno,
    - in tutto il mese di luglio,
    - nella prima meta' di settembre.

    Stiamo valutando i curricula di persone interessate a tali servizi, nei ruoli di operatori (diploma di scuola superiore) e di ausiliari.

    Per l'attivita' sono particolarmente indicate le persone con competenze psico-pedagogiche, con pratica di insegnamento, i tecnici e gli istruttori sportivi.

    Alla selezione seguira' un breve corso di formazione.

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