Per fare gli educatori ora serve anche l'APPRENDISTATO: comportando retribuzioni all’85% rispetto allo spettante per qualifica.
pubblicata da La PiazzaEducativa il giorno martedì 10 gennaio 2012 alle ore 14.12
Condividiamo in pieno le istanze degli "Educatori uniti contro i tagli" contro la nuova ipotesi sul CCNL delle Coop sociali.
Oltre a fare ore e ore di stage non retribuiti durante gli anni di università e conseguire la laurea adesso per fare gli educatori ci aspetterebbe anche un periodo di apprendistato con una retribuzione all'85% rispetto allo spettante per la qualifica professionale. Sebbene sia condiviso che occorre misurarsi sul campo oltre che sostenere gli esami per poter svolgere al meglio una professione importante e delicata come la nostra riteniamo che bastino le molte ore obbligatorie di stage non retribuito durante gli anni di università e che l'apprendistato non sia altro che un modo per dilatare ancora la precarietà. Oltre a questo è ancora aperta la questione degli educatori senza titolo: in quasi tutte le regioni Italiane, infatti, per fare l'educatore non è nemmeno necessaria la laurea o in alternativa ci sono psicologi e sociologi che fanno tranquillamente gli educatori mentre i laureati in Scienze della Formazione finiscono a fare i commessi!!
Per quanto ancora l'educatore verrà svalutato e la sua professione marginalizzata?
Per quanto ancora non si capirà che è proprio l'educatore è una di quelle figure chiave che, occupandosi del recupero dal disagio sociale, può contribuire significativamente per l'uscita da questa crisi gigantesca?
E' arrivato il momento di svegliarsi, di prendere coscienza del disegno politico di smantellamento dello stato sociale e con esso degli educatori che è in atto ed è inarrestabile; è giunta l'ora che TUTTI gli studenti di Scienze della Formazione e tutti gli Educatori inizino a sentire su di se la responsabilità della loro professione che rivendica insieme diritto al lavoro e diritto di cura e riabilitazione per i nostri utenti.
BASTA RESTARE A GUARDARE UNIAMOCI E FACCIAMO VALERE LE NOSTRE RAGIONI.
La PiazzaEducativa.
Tratto da: http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Bologna-No-al-nuovo-contratto-per-gli-Educatori/10461
Venerdì 16 dicembre è stata firmata l’ipotesi d’accordo sul CCNL delle Cooperative sociali tra CGIL, CISL e UIL, Legacoop, Confcooperative, AGCI e Federsolidarietà.Il contratto precedente è scaduto alla fine del 2009.
La vera sorpresa del Ccnl 2010-12 è l’inserimento dell’apprendistato formativo. Com’è noto, il contratto di apprendistato, normato dal Dlgs 276/2003, non era stato fino ad oggi mai applicato all’interno delle cooperative sociali. Con il nuovo contratto esso sarà applicabile a tutti i livelli retributivi, comportando retribuzioni all’85% rispetto allo spettante per qualifica. Tra l’altro le aziende potranno assumere un numero di apprendisti fino all’80% dell’organico complessivo.Noi respingiamo questo tentativo palesemente volto a permettere il ridimensionamento retributivo di figure professionalmente qualificate (Educatori professionali e pedagogisti neolaureati) fino all’età di 29 anni, che impone tra l’altro a tanti giovani di rinviare ancora la possibilità di un’assunzione a tempo indeterminato. Vale infatti la pena di ricordare che si parla delle stesse figure professionali che, nel quadro del percorso di studi, devono fare un tirocinio formativo di 400 ore, non retribuito.Come se non bastasse, non si riconosce più a quel tirocinio e a quella laurea un valore abilitante, che può essere dato solo dall'apprendistato. Inoltre il periodo di apprendistato non è considerato utile ai fini della maturazione dell’anzianità, per cui questo lasso temporale (fino a 36 mesi per le mansioni più qualificate) non è conteggiato all’interno degli scatti.Esiste un modo più subdolo per risparmiare sul costo del lavoro? Conoscete un modo più incisivo per favorire l’inarrestabile ascesa della precarietà?
Il nostro invito è quello di andare a votare NO.
Vogliamo un contratto senza apprendistato, in cui siano riconosciuti professionalità e titoli distudio.Vogliamo un contratto che non sia un regalo alle esigenze di bilancio delle amministrazioni locali e del mondo cooperativo.Vogliamo ciò che ci spetta. L’elemosina non ci interessa.
Educatori ed educatrici contro i tagli
Oltre a fare ore e ore di stage non retribuiti durante gli anni di università e conseguire la laurea adesso per fare gli educatori ci aspetterebbe anche un periodo di apprendistato con una retribuzione all'85% rispetto allo spettante per la qualifica professionale. Sebbene sia condiviso che occorre misurarsi sul campo oltre che sostenere gli esami per poter svolgere al meglio una professione importante e delicata come la nostra riteniamo che bastino le molte ore obbligatorie di stage non retribuito durante gli anni di università e che l'apprendistato non sia altro che un modo per dilatare ancora la precarietà. Oltre a questo è ancora aperta la questione degli educatori senza titolo: in quasi tutte le regioni Italiane, infatti, per fare l'educatore non è nemmeno necessaria la laurea o in alternativa ci sono psicologi e sociologi che fanno tranquillamente gli educatori mentre i laureati in Scienze della Formazione finiscono a fare i commessi!!
Per quanto ancora l'educatore verrà svalutato e la sua professione marginalizzata?
Per quanto ancora non si capirà che è proprio l'educatore è una di quelle figure chiave che, occupandosi del recupero dal disagio sociale, può contribuire significativamente per l'uscita da questa crisi gigantesca?
E' arrivato il momento di svegliarsi, di prendere coscienza del disegno politico di smantellamento dello stato sociale e con esso degli educatori che è in atto ed è inarrestabile; è giunta l'ora che TUTTI gli studenti di Scienze della Formazione e tutti gli Educatori inizino a sentire su di se la responsabilità della loro professione che rivendica insieme diritto al lavoro e diritto di cura e riabilitazione per i nostri utenti.
BASTA RESTARE A GUARDARE UNIAMOCI E FACCIAMO VALERE LE NOSTRE RAGIONI.
La PiazzaEducativa.
Tratto da: http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Bologna-No-al-nuovo-contratto-per-gli-Educatori/10461
Venerdì 16 dicembre è stata firmata l’ipotesi d’accordo sul CCNL delle Cooperative sociali tra CGIL, CISL e UIL, Legacoop, Confcooperative, AGCI e Federsolidarietà.Il contratto precedente è scaduto alla fine del 2009.
La vera sorpresa del Ccnl 2010-12 è l’inserimento dell’apprendistato formativo. Com’è noto, il contratto di apprendistato, normato dal Dlgs 276/2003, non era stato fino ad oggi mai applicato all’interno delle cooperative sociali. Con il nuovo contratto esso sarà applicabile a tutti i livelli retributivi, comportando retribuzioni all’85% rispetto allo spettante per qualifica. Tra l’altro le aziende potranno assumere un numero di apprendisti fino all’80% dell’organico complessivo.Noi respingiamo questo tentativo palesemente volto a permettere il ridimensionamento retributivo di figure professionalmente qualificate (Educatori professionali e pedagogisti neolaureati) fino all’età di 29 anni, che impone tra l’altro a tanti giovani di rinviare ancora la possibilità di un’assunzione a tempo indeterminato. Vale infatti la pena di ricordare che si parla delle stesse figure professionali che, nel quadro del percorso di studi, devono fare un tirocinio formativo di 400 ore, non retribuito.Come se non bastasse, non si riconosce più a quel tirocinio e a quella laurea un valore abilitante, che può essere dato solo dall'apprendistato. Inoltre il periodo di apprendistato non è considerato utile ai fini della maturazione dell’anzianità, per cui questo lasso temporale (fino a 36 mesi per le mansioni più qualificate) non è conteggiato all’interno degli scatti.Esiste un modo più subdolo per risparmiare sul costo del lavoro? Conoscete un modo più incisivo per favorire l’inarrestabile ascesa della precarietà?
Il nostro invito è quello di andare a votare NO.
Vogliamo un contratto senza apprendistato, in cui siano riconosciuti professionalità e titoli distudio.Vogliamo un contratto che non sia un regalo alle esigenze di bilancio delle amministrazioni locali e del mondo cooperativo.Vogliamo ciò che ci spetta. L’elemosina non ci interessa.
Educatori ed educatrici contro i tagli
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