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mercoledì 25 gennaio 2012

"L'OSS, QUESTO SCONOSCIUTO" INTERVISTA A UNA OPERATRICE DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE DEL DISTRETTO DI CASALECCHIO DI RENO:

Educatori contro i tagli: In che cosa consiste il vostro lavoro?

OSS: Il lavoro di Operatore Socio Sanitario (OSS) per quanto riguarda il SAD (Servizio Assistenza Domiciliare) si rivolge innanzi tutto agli anziani ma anche all'handicap adulto del territorio. L'obbiettivo principale è mantenere l'assistito a casa propria ed evitare il ricovero permanente in Casa Protetta dove le liste d'attesa sono lunghissimi.
L'alternativa sarebbe una Casa di Riposo privata dove le spese sono molto alte e la persona è fuori dal controllo istituzionale. Normalmente facciamo accessi giornalieri per l'igiene quotidiana della persona non auto -sufficente o parzialmente auto sufficente. In altri casi si fa un accesso settimanale per il bagno. Altri tipi di intervento possono essere l'aiuto per la spesa, la farmacia etc.. oppure nel caso dell'utente solo e senza famigliari un monitoraggio generale che comprende anche il controllo farmaci. In casi rari e in situazioni particolari può anche essere previsto l'igiene alloggio e piccole pulizie.


Educatori contro i tagli: Cosa sta succedendo al SAD nel Distretto di Casalecchio?

OSS: In questo momento il SAD del distretto è un pò sofferente e a Sasso Marconi abbiamo qualche esubero dovuto al fatto che ASC Insieme deve far quadrare il bilancio e su certi Comuni in difficoltà il servizio non è più garantito ai livelli a cui si era abituati. Ciò significa che se un operatore aveva un turno settimanale di 36 ore ora addirittura ne ha ZERO!


Educatori contro i tagli: Qual'è l'atteggiamento di Ancora? Come si muovono gli amministratori locali?

OSS: La Coop Ancora ha dovuto, vista la situazione, applicare la mobilità e con telegrammi ha invitato i collleghi in esubero ad andare a lavorare alla Casa Protetta di Crespellano. E' chiaro che dopo tanti anni su un servizio a nessuno piace l'idea di spostarsi, tanto più che alcune colleghe abitano nei comuni della montagna della Valle del Reno e per raggiungere Crespellano devono fare un sacco di Km. Con Ancora non si è riusciti a trovare un accordo sulla Cassa Integrazione Ordinaria per via del fatto che avrebbe dovuto integrare una piccola somma all'INPS ma, come dichiarato dai dirigenti, ciò porterebbe la Coop al collasso.


Gli amministratori locali, dopo aver voluto ASC Insieme, si sono sfilati politicamente, il problema adesso è la fusione dei Comuni. Dicono che non ci sono soldi, devono chiudere i bilanci e delegano tutto all'ASC.


Educatori contro i tagli: Cosa sta facendo il sindacato?

OSS: Il sindacato è molto attento ai problemi dei lavoratori della Coop Ancora, da sempre si fanno battaglie insieme a Cgil e Cisl per difendere i diritti dei soci-lavoratori ma il momento è difficile e non ci si può certo permettere di firmare un accordo che non piace sulla Cassa Integrazione come vorrebbe Ancora e creare così un precedente negativo.


Educatori contro i tagli: Come educatori abbiamo una esperienza molto fresca di difesa del welfare e dei nostri posti di lavoro.
Quello che sta succedendo un po' dappertutto mostra che però non c'è nessun settore dei servizi sociali a potersi dire al sicuro.
Pensi che possa essere utile mobilitarsi insieme, con obbiettivi comuni, come quello della tenuta dei servizi e la lotta per ribadire che il welfare dev'essere una priorità di spesa a tutti i livelli, dai Comuni fino al Governo (che mantiene quasi inalterate le spese per la Difesa....)?

OSS: E' palese che nessuno è al sicuro quando il sistema Welfare è colpito con i tagli che ci sono stati da parte del Governo Berlusconi. Non sono al sicuro le fascie deboli, non sono al sicuro le famiglie che dai servizi ricevono ogni giorno sostegno, non sono al sicuro gli operatori che lavorano nei servizi perchè rischiano il posto di lavoro. Credo che l'unione faccia la forza.

La categoria che lavora nei servizi sociali dai nidi, ai centri giovanili, passando per la scuola, l'handicap, i servizi educativi, gli anziani e tutto il resto secondo me può essere definita OPERATORE SOCIALE e riunisce tutte le professionalità e i livelli che ritroviamo nel Ccnl delle Coop Sociali. La tenuta dei servizi è fondamentale in un paese civile, lo stato sociale serve a prevenire la microcriminalità, l'abbandono, l'emarginazione, i nidi devono rimane aperti per garantire alle donne il diritto al lavoro,per fare un esempio!

Il Governo dovrebbe essere il primo della lista ad occuparsi di tutto ciò, per non parlare della politica locale. Le spese per la difesa, i caccia-bombardieri, le varie missioni per la "finta pace" nei focolai della guerra portano via tante risorse. Oggi si può veramente dare un'oppurtunità alla pace investendo meno nelle armi e di più sul Welfare.


2 commenti:

  1. la figura professionale dell'OSS non è apprezzata in quanto poco compresa, sopra tutto da molti stessi OSS.Per tale motivo stiamo organizzando un comitato spontaneo di operatori socio-sanitari, provenienti dalle diverse realtà cooperative. L'obbiettivo è anche quello di proporre una fusione con le altre figure sociali. educatori, assistenti sociali ecc.. per affrontare questo periodo di crisi dal nostro punto di vista, quello di chi i servizi li vivono sulla loro pelle.

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    1. condivido le tesi della collega di casalecchio. penso però che sia urgente la nascita di un nuovo soggetto sociale trasversale,fuori da logiche partitiche capace di riunire tutti gli operatori sociali, in un azione di monitaraggio permanente sull'evoluzione del welfare a tutti i livelli (locale-nazionale-europeo).
      è necessario continuare a parlarci ad arrabiarci, ma inanzi tutto propositivi e protagonisti attivi delle nostre esperienze. Bene il comitato OSS, colleghi aderite.

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