Il coordinamento degli educatori contro i tagli, il 15 ottobre sarà a Roma insieme a tante altre realtà politiche e sociali, insieme a tanti uomini donne, per manifestare contro le politiche economiche europee di austerity che scaricano la crisi sulle fasce più deboli della popolazione, sugli ultimi e sui penultimi.
Andremo a Roma per manifestare contro questo governo sintesi di corruzione etica, autoritarismo e politiche economiche utili alla salvaguardia dei poteri forti.
Andremo a Roma per poter parlare in prima persona e direttamente di noi, i penultimi lavoratori e lavoratrici del mondo del welfare, educatori, assistenti sociali, tirocinanti non pagati, co.co.pro della cooperazione sociale. Noi che vediamo degradato e annullato il nostro lavoro proprio in un momento storico di crisi e forti tensioni sociali in cui il lavoro di cura dovrebbe essere maggiormente implementato.
Sappiamo che questo è frutto delle politiche economiche europee di austerity che pongono forte attenzione alla compatibilità dei bilanci piuttosto che alla dignità delle vite, per questo, noi, insieme a tanti e a tante pretendiamo il diritto all'insolvenza, prima di pagare i debiti alla banche pensiamo a trovare i soldi per il welfare.
Ma come si traduce questo sui territori locali? Per noi vuol dire ridefinire le priorità. Ovvero chiediamo alle amministrazioni locali di trovare prima i soldi per tutti gli interventi sociali ed educativi già tagliati o in corso di “rimodulazione” e poi quelli per grandi opere spesso inutili come il people mover. Chiediamo agli amministratori locali coraggio. Nella crisi bisogna osare e metter tutto in discussione. Bisogna uscire dalla regola aurea dell'imposizione dei patti di stabilità interna, sottrarvisi, disertarli, disobbedire se i patti di stabilità dicono che i soldi ci sono, ma non possono essere spesi per i servizi sociali.
Se un singolo amministratore si sottrae è un autogol, se lo fanno in tanti è una nuova forma di governare che pone al centro non le regole auree del mercato, ma il bene comune della cittadinanza.
Insomma noi andremo a Roma perchè sappiamo che finchè questo governo sarà in carica il nostro futuro sarà bloccato, ma sappiamo anche che non basta lottare per la caduta di Berlusconi, è già un dead man walking, il nostro presidente del consiglio, sono altri i poteri forti che dettano l'agenda politica e le priorità economiche e sociali.
Dobbiamo quindi, anche noi, pensare da subito, andare oltre noi stessi, contribuire a costruire con tanti, partendo da chi è a noi più prossimo, un'alleanza sociale che sia anche un modello alternativo di società. Un’ agenda politica e sociale che rimetta al centro la dignità degli ultimi e dei penultimi.
Non pagheremo noi i vostri debiti!
Educatori contro i tagli
info per pulman: 349 1005762
mail: educatoriuniti2011@gmail.com
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