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giovedì 17 marzo 2011

PUBBLICHIAMO ARTICOLO DI REPUBBLICA.IT E LETTERA GENITORI PRESENTATA IN CONFERENZA STAMPA:

Continua la battaglia degli educatori
"Difendiamo il nostro lavoro"
Lettera aperta ai sindaci del distretto di Casalecchio dopo la decisione di tagliare il welfare."Per noi il periodo delle vacche grasse non è mai iniziato"
Una manifestazione per le strade di Casalecchio dieci giorni fa, cui hanno partecipato genitori e bambini seguiti dagli educatori del distretto; oggi una lettera aperta ai sindaci della zona che devono fare fronte ai tagli del governo, a scapito proprio dei servizi alla persona e del welfare. Gli stessi educatori scesi in piazza tornano a far sentire la loro voce con un documento in cui riconoscono le difficoltà che gli amministratori devono fronteggiare, ma vogliono allo stesso tempo "difendere ciò che abbiamo contribuito a costruire. La nostra determinazione nella difesa dei Servizi nasce dalla consapevolezza della bontà del lavoro che abbiamo svolto e che vogliamo continuare a svolgere".


Scrivono gli educatori: "Ci è stato ricordato da diversi amministratori che il tempo delle vacche grasse è finito. Permetteteci di offenderci un poco: per noi non è mai iniziato. Non è un problema solo nostro ovviamente: per l'educatore, come per l'impiegato comunale, per il vigile urbano, per la maestra di scuola materna non ci sono tante possibilità di arricchirsi con il proprio lavoro. Per i dirigenti degli enti locali o dell’Ausl il problema della cassa integrazione o dell'esubero non si pone. Se non c’è più il lavoro di prima si fa altro, si creano nuovi ruoli, incarichi, progetti. Si può parlare invece con leggerezza di 15, 20 esuberi tra gli educatori difficilmente ricollocabili in un periodo di forte riduzione dei servizi".

LETTERA GENITORI DI CASALECCHIO:

Casalecchio, 14 marzo 2011

Gentili Signori,
siamo i genitori di bambini e ragazzi disabili di Casalecchio, purtroppo interessati dalla minacciata manovra di taglio al welfare.
Oggi, invitati ad esprimere il nostro pensiero, desideriamo affermare quanto segue:
• Pur condividendo le ragioni degli Educatori, ci corre tuttavia l’obbligo di tenere ben distinti i piani e gli interessi di altri soggetti da quelli dei nostri figli, focalizzando l’attenzione solo su ciò che è bene pere questi ultimi. Peraltro, va ovviamente da sé che, quando le rispettive problematiche e le relative soluzioni sono comuni o connesse o interdipendenti – come, allo stato attuale, ci sembra che siano – allora il reciproco appoggio è doveroso.
• Riconosciamo le difficoltà amministrative derivanti dalle manovre del Governo centrale ad apprezziamo la scelta fatta dagli amministratori locali di non operare tagli al welfare fino al prossimo mese di settembre. Ma i nostri figli non guariranno a settembre; purtroppo non guariranno mai. Però, se ben aiutati (e non abbandonati), possono migliorare.
• Ai sensi della L. 104/92, le istituzioni debbono adoperarsi affinché le persone disabili siano supportate (e non sopportate) fino ad arrivare ad integrarsi nella società e, possibilmente, divenire una sua risorsa, anziché un peso. Quella in cui viviamo è una società che tende a togliere il necessario ai bisognosi per dare più ricchezza a chi è già benestante. A chi di dovere il compito di arrestare, se non di invertire, secondo coscienza, questa tendenza.
• Quali puri e semplici portavoce dei nostri ragazzi, riteniamo di non assumere alcuna connotazione politica e di evitare ogni rischio di strumentalizzazione. Per i nostri figli non ci può essere né destra né sinistra, ma solo il diritto ad una vita che sia il più possibile degna di essere vissuta.
• Disponibili ad ogni confronto con gli Enti Locali interessati, invitiamo intanto le autorità a parlare o a far sentire la loro voce con noi, non contro di noi.

Grati per l’attenzione, confidiamo in un rapido, definitivo e positivo sblocco della situazione.

I genitori

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