Visualizzazioni totali

lunedì 18 aprile 2016

Disegno di Legge 2656 – Legge Iori “Disciplina delle professioni di educatore e di pedagogista” nostra lettera aperta Commissione Parlamentare VII

Gli Educatori Uniti Contro i Tagli hanno, fin dai primi passi, seguito con grande attenzione il percorso svolto dalla proposta di legge 2656 Iori. Ne hanno studiato il testo di partenza, le modifiche, il testo base e gli emendamenti in Commissione. Sono stati orgogliosi e grati di essere intervenuti in sede di audizione informale in Commissione Parlamentare VII, dove hanno portato il loro contributo rispetto alla necessità di norme transitorie, fino a quel momento non menzionate all’interno della proposta di legge.
Il testo è passato attraverso numerose e significative modifiche, aggiunte e cancellazioni, che ne hanno cambiato, in alcune parti, l’impostazione rispetto agli inizi. Senza scendere nel merito dell’impatto, positivo o negativo, che tale legge può avere sul mondo professionale e lavorativo, forti perplessità ci sorgono rispetto alcuni punti cruciali della proposta che sta per approdare alle Camere. Tali dubbi ci spingono a cercare una risposta e dunque a porre domande a coloro che hanno voluto, lavorato e fatto scelte riguardo tale legge. Ci rivolgiamo quindi ai deputati della Commissione parlamentare VII e delle altre Commissioni che valuteranno la proposta e chiediamo chiarimenti riguardo i punti che seguono:
  • Con gli ultimi emendamenti c’è stata una suddivisione netta di ambiti di intervento e competenze tra i laureati in Scienze dell’Educazione e quelli in Medicina e Chirurgia. Perché è stato mantenuto questo doppio percorso, laddove in Europa è accaduto l’opposto, ovvero si è generalmente scelto di riunire i due curricula?
  • Nei futuri ed eventuali concorsi pubblici indetti dall’Azienda Asl sarà consentita la partecipazione di coloro laureati in Scienze dell’Educazione e di coloro che avranno usufruito delle norme transitorie? Questi ultimi potranno partecipare generalmente ai concorsi pubblici, qualora ci fossero?
  • Parlando degli educatori definiti senza titolo, in un mondo professionale sottopagato, composto principalmente da donne lavoratrici con più di trent'anni, con esperienza professionale pluriennale spesso superiore ai dieci anni e che si ritrovano a svolgere il proprio lavoro avendo una famiglia e dei figli, ci si è davvero chiesti se per queste persone un percorso universitario di almeno un anno come quello proposto nelle norme transitorie sia davvero, sotto tutti gli aspetti sostenibile e fattibile? Perché non "sanare" – termine che spaventa – abbassando l'asticella, ma eliminando per sempre distinzioni interne tra chi ha un titolo e chi non ce l'ha, ed allo stesso tempo riconoscere la professionalità "reale" di tante figure da decenni operanti in tale ambito?
  • Quale principio si trova alla base del limite dei venticinque anni di esperienza come equiparazione immediata? Capiamo il limite dei cinquant'anni, ed allo stesso tempo non comprendiamo quale sia l’elemento che possa permettere di riconoscere la professionalità di una persona che svolge il proprio lavoro con venticinque anni di esperienza rispetto a quello di un’altra che lo svolge da quindici o da dieci. Quale criterio è realmente sotteso a questa scelta?
  • Rispetto al corso universitario di equiparazione c’è una domanda fondamentale a cui non abbiamo ricevuto chiaramente risposta, ovvero chi dovrà pagare tale corso? Sono previsti fondi a riguardo? Riteniamo sarebbe profondamente ingiusto e ipocrita caricare le spalle di una categoria di lavoratori sottopagata e non riconosciuta nella propria professionalità dell’onere di “comprarsi” il proprio lavoro, per poter continuare a svolgerlo dopo anni, se non decenni, di attività.
Gli Educatori Uniti contro i tagli, come da sempre fanno, si augurano che le scelte fatte saranno all’insegna di una volontà di costruire una società basata sull’inclusione, sull’uguaglianza e sulla giustizia sociale. L’auspicio è che una volta per tutte si ponga fine alle guerre tra poveri, alla logica del dividi et impera, dello scaricare sulle spalle dei cittadini e dei più deboli il prezzo di decenni di cattiva gestione e di interessi lobbistici.

Link audio per approfondimento: https://soundcloud.com/radiokairos/signore-e-signori-il-welfare-e-sparito-19aprile2016mp3

Educatori Uniti contro i tagli

Nessun commento:

Posta un commento