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giovedì 11 febbraio 2016

"PROPOSTA di LINEE GUIDA" per la progettazione di bandi di gara di servizi educativi per minori.

PREMESSA

L’iniziativa di redigere delle linee guida per la progettazione di bandi di gara di servizi educativi per minori nasce dall'esigenza, constatata dagli operatori attivi sul territorio, di riflettere sulla qualità dei servizi offerti.
Dall’analisi degli ultimi bandi di gara emerge chiaro il rischio che vadano smarriti alcuni elementi fondamentali e fondanti la logica del Welfare. Gare basate sul massimo ribasso o sull’offerta economica più vantaggiosa implicano formule e calcoli complessi da decifrare, che non solo non facilitano il rispetto del principio di trasparenza, ma, di fatto, mettono il fattore finanziario al centro del sistema dei servizi, posizione che dovrebbe invece essere occupata dalle persona stessa. Una persona non più vissuta come utente passivo assistito dal sistema, ma come potenziale portatrice di risorse e ricchezza.
La riduzione dell'assegnazione di servizi rivolti a minori ad un puro calcolo matematico e a complicate equazioni porta irrimediabilmente a cambiare la lente attraverso cui l’ente pubblico, erogatore di servizi, guarda la persona e il cittadino. Giustificando tutto con motivazioni economiche riguardanti la scarsità di risorse, si perde di vista l’importanza sociale del prendersi cura dell'inclusione (dalla prevenzione all'emarginazione sociale), della diversità come potenzialità, del benessere individuale e collettivo.
Dal 2008 il sistema economico, a livello nazionale ed europeo, è in crisi. Ma i tagli fatti a scapito delle persone più vulnerabili e, in primis, dei minori, portano ad una crisi sociale ben maggiore e più onerosa della stessa crisi economica. Persino in una logica del risparmio di risorse economiche risulta evidente la convenienza che si ha nella prevenzione, piuttosto che nell'attendere il rivelarsi dell'episodio emergenziale, la cui successiva risoluzione implica costi esponenzialmente maggiori. Questo atteggiamento, che si riverbera su bandi e avvisi pubblici, rischia di smantellare giorno dopo giorno un sistema di servizi locali, costruito in anni di sperimentazioni, competenze, conoscenze e lavoro di rete e per decenni fiore all’occhiello della città di Bologna.

Il documento che segue illustra alcuni punti che gli operatori e le operatrici del settore ritengono imprescindibili e vuole essere, prima di tutto, un’occasione per riflettere sull’effettiva qualità ed efficienza del sistema dei servizi alla persona della città di Bologna e di tutta la provincia.
Ci si augura che tali specifiche tecniche vengano prese in considerazione dall'amministrazione aggiudicatrice, con la speranza che ciò contribuisca a realizzare un auspicabile sistema di coprogettazione, di incontro tra la presa in carico del servizio pubblico e di quello privato, che possa ridare voce al territorio, alla cittadinanza e ai lavoratori nell'organizzazione e gestione dei servizi alla persona. Come insegna la storia dei servizi a Bologna, ascoltando le esigenze e le proposte dal basso si può portare il Welfare ad essere esempio non soltanto nazionale, ma europeo.

P.s: a breve troverete documento sui nostri social media.

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