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lunedì 9 febbraio 2015

"L'EDUCAZIONE NON SI SVENDE, SI DIFENDE!". SOSTENIAMO LA BATTAGLIA DEI COLLEGHI E DELLE COLLEGHE COINVOLTE NELL'ENNESIMO APPALTO AL RIBASSO A BOLOGNA.

L’EDUCAZIONE NON SI SVENDE, SI DIFENDE!

           
Oggi, noi educatrici e educatori di Bologna prendiamo finalmente la parola.
Il recente episodio dell'assegnazione dei servizi socio-educativi del Comune ha suscitato l’indignazione di stampa, media, sindacati e associazioni. La coop. marchigiana Mosaico vince la gara, grazie a un ribasso economico del 11%. Questa logica del risparmio in tempi di crisi, soprattutto in settori così delicati come quello socio-educativo, ha delle conseguenze devastanti.

            Il taglio, pretendendo di mantenere invariata l'apertura dei servizi, va ad incidere sulle ore di programmazione degli operatori necessarie per riflettere, organizzare, pianificare obiettivi educativi, sviluppare reti nel territorio.
Volete che questi servizi diventino parcheggi-ghetto per bambini e adolescenti, spesso già a rischio di marginalità?

            Sono la nostra competenza e professionalità a sopperire ai colpi accusati dal settore, tenendo insieme i frammenti di un tessuto sociale sempre più disgregato. Da anni continuiamo a subire  riduzioni delle risorse ad ogni nuovo bando.
Lo strumento della gara d'appalto, così pensata, impedisce la continuità dei progetti e la programmazione degli interventi sul medio-lungo periodo.
 Il principio della concorrenza ha come unico obiettivo il taglio delle risorse, senza dare il giusto valore alla qualità del servizio.
Non sarebbe possibile emettere bandi con modalità che prendano in considerazione solo la qualità nella gestione del servizio?
Quali sono le intenzioni del Comune di Bologna nella gestione dei prossimi bandi di gara del sociale?

            Il portale web dell'Emilia Romagna cita: “La Regione riconosce i bambini, gli adolescenti e i giovani come risorsa fondamentale per lo sviluppo della comunità […] titolari e portatori di diritti di personalità e di cittadinanza che devono non solo essergli riconosciuti, ma che necessitano di contesti favorevoli per essere compiutamente attuati.” principi contraddetti dalle politiche sociali in atto.
La crisi sociale, che accompagna e potenzia la crisi economica, assume un carattere dilagante tra le fasce più vulnerabili della popolazione: il disagio, la disoccupazione giovanile, l'abbandono scolastico, la povertà sono in continuo aumento.

La logica del ribasso è dunque  la risposta del Comune?
Chiediamo una Bologna dove le ristrettezze economiche dell’amministrazione non si ripercuotano sistematicamente nel welfare, da sempre fiore all’occhiello del nostro territorio. Chiediamo una Bologna dove sociale significhi prevenzione più che urgenza, perché questa città merita di meglio.


CONTINUEREMO A MOBILITARCI PER DARE VOCE E VISIBILITÀ AL NOSTRO LAVORO E PER GARANTIRE SERVIZI ALL’ALTEZZA DEI BISOGNI DEL NOSTRO TERRITORIO.

            Lavoriamo per sviluppare le capacità di espressione, l'autonomia, il protagonismo di bambini e adolescenti e famiglie. Dobbiamo essere un esempio per loro, essere cittadini attivi e pretendere qualità.

            In virtù di tutto ciò oggi lanciamo un'assemblea cittadina permanente, estesa a tutti gli operatori socio-educativi del territorio, che lavorano in moltissimi contesti: scolastico, educativa domiciliare e di strada, comunità, diversamente abili, centri d’aggregazione, centri giovanili, cura della persona, ecc… e che vivono le nostre stesse condizioni di precarietà.



Gli educatori e le educatrici di Bologna

Link audio per approfondimento tema: https://soundcloud.com/radiokairos/signore-e-signori-il-welfare-e-sparito-03022015 



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