Ciao a tutti,
riassumo brevemente quello di cui si è discusso questa
mattina a Geco nella riunione tra sindacati (CGIL, USB, UIL), Paolo
Seu, liquidatore volontario di Geco e vari lavoratori/trici.
1)
LIQUIDAZIONE EPTA: Come avevamo discusso anche ieri di fronte alla sede
di Legacoop ci interessava sapere dal Presidente di Epta se ci saranno
ancora degli utili che entreranno al Consorzio (ad esempio pagamenti di
Enti che devono ancora avvenire) da poter stornare a Geco. Per ora il
patto tra Epta e Geco è che su ogni utile di Epta (correggettemi se
sbaglio) il 66% va a Geco.
Paolo Seu ad oggi non possiede questi dati,
dice che saranno pronti sicuramente a fine mese. Tuttavia le
prospettive non sono delle migliori visto che la maggior parte di
questi soldi che devono ancora entrare in Epta andranno direttamente
alle banche che hanno anticipato fino ad ora.
Dalla liquidazione di
Epta quindi per ora non ci possiamo aspettare grandi cifre che possano
risarcire i nostri stipendi.
2) CONTINUITA' LAVORATIVA: E' stata
scritta una lettera a Lega Coop, Conf Coperative, ATI ecc...
esplicitando la richiesta da parte di sindacati, Epta, Geco di far
rispettare l'art. 37 del Contratto Nazionale, ovvero il diritto del
lavoratore di rimanere sul servizio; in più si chiede che al lavoratore
sia garantita la continuità lavorativa a parità di contratto (tipo di
contratto, monte ore, e compattazione ore).
Detto in parole povere
chiediamo alle cooperative nell'ATI che ci mantegano sui servizi sui
quali lavoriamo. Questo non è scontato visto che dall'incontro di ieri,
così come dai precedenti, le Cooperative che si apprestano ad
incorporare i servizi di Epta non sembrano intenzionate a incorporare
anche i lavoratori, men che meno a parità di valore contrattuale. Le
cooperative non sono obbligate da un punto di vista legale ad
assumerci.
Tuttavia siamo decisi a dar battaglia per far valere il
nostro diritto a lavorare. La riunione del 31 agosto sarà abbastanza
decisiva da questo punto di vista. Bisognerà essere tutti 154 e più, a
far vedere le nostre facce, a sentire le nostri voci. E da ora
invetarsi una mobilitazione permanente fino a che tutti 154 non saremo
ri-assunti alle medesime condizioni di ora.
La lettera sottoscritta
oggi non vincola le cooperative e LegaCoop da un punto di vista legale,
ma sicuramente lo fa da un punto di vista morale.
3) STIPENDI: Se il
tema della continuità lavorativa di noi 154 sembra un pandemonio meno
non è quello dei nostri stipendi arrettrati e del TFR.
Detto in parole
povere non possiamo fare altro che provare ad accedere a differenti
tipi di ammortizzatori sociali (in deroga, cassa integrazione
straordinaria per agosto, INPS per il fallimento di impresa). Si va da
un minimo del 60% di quello che ci spetta a ... quanto le nostre forze
ci consentiranno di portare a casa.
Dalla discussione questo è quello
che più o meno è emerso.
Si sente la necessità di iniziare un
percorso di lotta, intelligente (così come siamo tutti/e noi), capace
di andare a colpire punti nevralgici di questo malato sistema di
cooperative aziendalizzate.
Il primo appuntamento esterno per ora è
mercoledì 31 agosto a LegaCoop, dove si incontreranno le varie
Cooperative, Lega Coop, Conf Cooperative, AGCI e i sindacati. Ma sarà
solo il primo e i luoghi dove fare presidi potranno variare a seconda
di quel che succederà.
Ricordo a tutti dell'incontro lunedì 29 alle
17:30 a Geco per discutere sul da farsi, organizzarsi e quantaltro. Se
non ora quando?!?!
aggiungo solo due righe rispetto ad un punto non
proprio affrontato ma che da molti rimane importante e genera
giustamente reazioni di rabbia ovvero:
4) RESPONSABILITA': Di chi? di
chi è la responsabilità di tutto questo?
Credo che ora come non mai
dobbiamo fermarci a ragionare su quanto è accaduto. Le nostre richieste
di essere risarciti dei nostri soldi e del nostro lavoro si muove su
questo piano. Al primo posto tutti metterebbero i dirigenti Epta che
hanno combinato questo scempio, questo stupro di diritti. Ma come non
far sentire responsabile anche una legacoop che sepeva tutto questo e
nulla ha fatto e tuttora nulla fa? E gli Enti committenti?
Credo che
il cerchio si allarghi ma è importante più che mai capire chi sono ora
i nostri interlocutori del potere per indirizzare in maniera più
precisa possibile le nostre pressioni (e non solo) e portare a casa il
nostro risultato. E sono sicuro che ce la faremo perché "volere è
potere" e io di farci restituire ciò che ci è stato tolto ingiustamente
lo voglio proprio.
Scusate la lunghezza, spero di aver riassiunto
abbastanza chiaramente
A presto
Simone Marcandalli (uno dei 154)
riassumo brevemente quello di cui si è discusso questa
mattina a Geco nella riunione tra sindacati (CGIL, USB, UIL), Paolo
Seu, liquidatore volontario di Geco e vari lavoratori/trici.
1)
LIQUIDAZIONE EPTA: Come avevamo discusso anche ieri di fronte alla sede
di Legacoop ci interessava sapere dal Presidente di Epta se ci saranno
ancora degli utili che entreranno al Consorzio (ad esempio pagamenti di
Enti che devono ancora avvenire) da poter stornare a Geco. Per ora il
patto tra Epta e Geco è che su ogni utile di Epta (correggettemi se
sbaglio) il 66% va a Geco.
Paolo Seu ad oggi non possiede questi dati,
dice che saranno pronti sicuramente a fine mese. Tuttavia le
prospettive non sono delle migliori visto che la maggior parte di
questi soldi che devono ancora entrare in Epta andranno direttamente
alle banche che hanno anticipato fino ad ora.
Dalla liquidazione di
Epta quindi per ora non ci possiamo aspettare grandi cifre che possano
risarcire i nostri stipendi.
2) CONTINUITA' LAVORATIVA: E' stata
scritta una lettera a Lega Coop, Conf Coperative, ATI ecc...
esplicitando la richiesta da parte di sindacati, Epta, Geco di far
rispettare l'art. 37 del Contratto Nazionale, ovvero il diritto del
lavoratore di rimanere sul servizio; in più si chiede che al lavoratore
sia garantita la continuità lavorativa a parità di contratto (tipo di
contratto, monte ore, e compattazione ore).
Detto in parole povere
chiediamo alle cooperative nell'ATI che ci mantegano sui servizi sui
quali lavoriamo. Questo non è scontato visto che dall'incontro di ieri,
così come dai precedenti, le Cooperative che si apprestano ad
incorporare i servizi di Epta non sembrano intenzionate a incorporare
anche i lavoratori, men che meno a parità di valore contrattuale. Le
cooperative non sono obbligate da un punto di vista legale ad
assumerci.
Tuttavia siamo decisi a dar battaglia per far valere il
nostro diritto a lavorare. La riunione del 31 agosto sarà abbastanza
decisiva da questo punto di vista. Bisognerà essere tutti 154 e più, a
far vedere le nostre facce, a sentire le nostri voci. E da ora
invetarsi una mobilitazione permanente fino a che tutti 154 non saremo
ri-assunti alle medesime condizioni di ora.
La lettera sottoscritta
oggi non vincola le cooperative e LegaCoop da un punto di vista legale,
ma sicuramente lo fa da un punto di vista morale.
3) STIPENDI: Se il
tema della continuità lavorativa di noi 154 sembra un pandemonio meno
non è quello dei nostri stipendi arrettrati e del TFR.
Detto in parole
povere non possiamo fare altro che provare ad accedere a differenti
tipi di ammortizzatori sociali (in deroga, cassa integrazione
straordinaria per agosto, INPS per il fallimento di impresa). Si va da
un minimo del 60% di quello che ci spetta a ... quanto le nostre forze
ci consentiranno di portare a casa.
Dalla discussione questo è quello
che più o meno è emerso.
Si sente la necessità di iniziare un
percorso di lotta, intelligente (così come siamo tutti/e noi), capace
di andare a colpire punti nevralgici di questo malato sistema di
cooperative aziendalizzate.
Il primo appuntamento esterno per ora è
mercoledì 31 agosto a LegaCoop, dove si incontreranno le varie
Cooperative, Lega Coop, Conf Cooperative, AGCI e i sindacati. Ma sarà
solo il primo e i luoghi dove fare presidi potranno variare a seconda
di quel che succederà.
Ricordo a tutti dell'incontro lunedì 29 alle
17:30 a Geco per discutere sul da farsi, organizzarsi e quantaltro. Se
non ora quando?!?!
aggiungo solo due righe rispetto ad un punto non
proprio affrontato ma che da molti rimane importante e genera
giustamente reazioni di rabbia ovvero:
4) RESPONSABILITA': Di chi? di
chi è la responsabilità di tutto questo?
Credo che ora come non mai
dobbiamo fermarci a ragionare su quanto è accaduto. Le nostre richieste
di essere risarciti dei nostri soldi e del nostro lavoro si muove su
questo piano. Al primo posto tutti metterebbero i dirigenti Epta che
hanno combinato questo scempio, questo stupro di diritti. Ma come non
far sentire responsabile anche una legacoop che sepeva tutto questo e
nulla ha fatto e tuttora nulla fa? E gli Enti committenti?
Credo che
il cerchio si allarghi ma è importante più che mai capire chi sono ora
i nostri interlocutori del potere per indirizzare in maniera più
precisa possibile le nostre pressioni (e non solo) e portare a casa il
nostro risultato. E sono sicuro che ce la faremo perché "volere è
potere" e io di farci restituire ciò che ci è stato tolto ingiustamente
lo voglio proprio.
Scusate la lunghezza, spero di aver riassiunto
abbastanza chiaramente
A presto
Simone Marcandalli (uno dei 154)
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