Riformare il nostro welfare per difenderlo
Le misure per riorganizzare i servizi sociali a fronte dei tagli del Governo Nazionale, servono a mantenere quei valori di solidarietà e universalità che rischiamo di perdere.
Si è avviato positivamente un percorso di confronto e di approfondimento tra tutti i soggetti che partecipano assieme agli Enti Locali alla gestione di un sistema di tutela delle persone che va salvaguardato.
Da un lato l'intesa raggiunta venerdì 4 marzo al tavolo del welfare distrettuale, sede di confronto e programmazione tra Comuni, Ausl, Sindacati, Associazioni, Cooperazione, Scuola, Imprese, ecc. sulla gestione dei servizi sociali alla luce dei tagli del Governo, è da considerare positivamente.
Così come l'incontro del 18 marzo con le Organizzazioni Sindacali dove si sono esaminate tutte le questioni e le possibilità , individuando altri momenti di confronto, per valutare tanti elementi ancora incerti, sia sulle risorse che sulla riorganizzazione. Spetta anche al Sindacato la capacità non solo di rilevare esigenze, ma di farsi carico, nelle proprie competenze, di indicare assieme agli altri soggetti in campo, ipotesi di riforma possibile.
Occorrerà valutare nei prossimi mesi, possibili nuove entrate da parte della Regione Emilia Romagna rispetto alla chiusura del consuntivo 2010, l'impatto della destinazione del 5 per mille che i Comuni destineranno alla disabilità , la creazione si sistemi di raccolta fondi sollecitando interventi della collettività , con strumenti quali la fondazione di comunità o uno specifico fondo distrettuale. Già nelle nostre realtà , il volontariato contribuisce in modo importante a progetti di solidarietà , rispetto alla perdita di lavoro, ai minori, ecc.ed è stato avviato un importante progetto assieme a loro, di Last Minute Market che consegna una volta alla settimana generi alimentari alle famiglie in forte difficoltà . Già partito a Casalecchio di Reno e Sasso Marconi e a breve si avvierà per tutta la Bazzanese.
Da ricordare che a differenza degli altri distretti della nostra provincia, il nostro non dispone di ex Ipab che finanziano il welfare e che le Fondazioni Bancarie destinano molto meno rispetto ad altre realtà .
Sulla gestione dei servizi, l'obiettivo resta quello di mantenerne l'efficacia soprattutto rispetto alle persone più deboli che siano disabili, minori, anziani, tenendo conto che la crisi economica e occupazionale sta aumentando le famiglie in difficoltà .
Si avvia un percorso che punta a soluzioni condivise per la gestione di problemi importanti, quali l'educativa scolastica, sulla quale sono uscite negli ultimi giorni prese di posizioni allarmistiche ed eccessive rispetto agli interventi reali. Ci si è impegnati collettivamente ad affrontare da subito un progetto che riorganizzi il welfare distrettuale, tenendo conto delle risorse a disposizione, rimandando all'avvio del nuovo anno scolastico (settembre 2011) la revisione degli interventi di educativa scolastica sulla disabilità .
Questo avverrà con l'apporto fondamentale di Asc Insieme che dal 2010 gestisce i Servizi Sociali di tutti i Comuni del Distretto. Senza la creazione di questo Ente, oggi avremmo maggiori costi e minore capacità di riorganizzare i servizi mantenendoli a livello adeguato per i cittadini.
La scuola dovrà essere coinvolta direttamente e collaborare alla ridefinizione di un modello di tutela collaborando in modo coordinato rispetto alle proprie specifiche responsabilità .
Da sottolineare che il personale distaccato dai Comuni e li impegnato, è inferiore numericamente di quello che interveniva sui servizi sociali complessivamente. Gli stipendi di tutti i livelli sono determinati dal Contratto Collettivo di Lavoro degli Enti Locali che va rispettato. Infine le funzioni dirigenziali nei Comuni e in modo significativo a Casalecchio di Reno, si sono ridotte numericamente. Non esistono quindi ne apparati ne compensi eccessivi anche se i processi riorganizzativi possono produrre nel tempo ulteriori efficienze.
Gli educatori delle cooperative sociali che operano sui comuni del Distretto, evidenziano il rischio di perdere competenze, qualità e anche lavoro. Sono rischi veri e sui quali riflettere.
I problemi esistono e dobbiamo essere in grado assieme di affrontarli volendo mantenere un sistema di servizi che abbia a fondamento la solidarietà e la tutela dei più deboli.
E questo il Distretto di Casalecchio con i nove Comuni che ne fanno parte lo sta affrontando collettivamente, assumendosi responsabilità che non sono di un solo Sindaco ma di tutti.
Dal 2008 lo Stato Nazionale ha ridotto dell'80 per cento il welfare dei Comuni; da 2 miliardi e 527 milioni ai 538 milioni di oggi azzerando fondi importanti come quello per la non autosufficienza.
Gli effetti per il nostro per i Comuni del nostro Distretto (Casalecchio di Reno, Sasso Marconi, Zola Predosa, Crespellano, Bazzano, Monte San Pietro, Monteveglio, Castello di Serravalle, Savigno) sono la riduzione di circa 1 milione e 200 mila euro. L'investimento sociale continua comunque ad essere importante e a sostenere il nostro sistema sociale con uno stanziamento di 15 milioni e 700 mila euro.
La scelta di rilanciare quindi un'alleanza dandosi il tempo di gestire assieme una fase difficile, appare quindi importante e che evita un contrasto tra chi ha a cuore la tenuta e l'innovazione di un welfare locale, sempre in grado di tutelare tutti e soprattutto i più deboli.
Massimo Bosso
Assessore Politiche Sociali
Sanità e Personale
la situazione è inquietante non solo per il vostro distretto ma anche per Bologna e nessuno ne parla. Il fatto che a partire dal prossimo anno scolastico verrà cambiato il sistema di gestione di tutti i servizi integrativi (trasporto-refezione-pre e post scuola) che per avere costi bassi saranno affidati a cooperative, associazioni fondazioni che comunque non tutela gli interessi dei lavoratori impegnati in questo settore. Stanno tagliando e si appellano al volontariato e al 5 per mille. Ma di tutti gli educatori che da anni si sono impegnati nonostante la paga da miseria e lo sfruttamento scolastico nessuno ne parla. Quando ho iniziato questo lavoro i piaceva, ora vedo solo l'interesse dei soliti padroni che con parole ridondanti non arrivano al nocciolo.
RispondiEliminapenso che tu abbia ragione e sarebbe importante che a Bologna gli educatori iniziano una mobilitazione contro questi tagli e riformulazioni del welfare. Spero che quello che sta accadendo a Casalecchio contaggi la vicina Bologna per portare avanti uniti la battaglia anche in difesa della professionalità e dignita del nostro lavoro. Un educatore del distretto di Casalecchio
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