Consiglieri Regionali Emilia Romagna, Università, Lega delle Cooperative.: Regolarizzare gli "Educatori Senza Titolo" con una sanatoria.
L'Emilia Romagna è sempre stata una regione famosa per il suo sviluppato settore sociale, formato da una rete di enti pubblici, Asl, Asp e un Terzo Settore che, nella sua ricchezza e complessità, è uno degli attori principali nella gestione e nella erogazione dei servizi socio-assistenziali rivolti al cittadino.
Questa fama, in tutti questi
anni, si è costruita anche sul lavoro appassionato, efficace e costante degli operatori sul territorio, a
stretto contatto con le persone, indipendentemente dall’età, dal genere, dalla
condizione fisica, socio-economica, dalle credenze culturali e religiose. Educatori
che sono lì da anni, in carne ed ossa, a infilarsi tra le maglie del tessuto
sociale, creando relazioni, sostenendo le parti più fragili a rischio di
sgretolamento. Professionisti che hanno imparato, sulla loro pelle a affrontare
le situazioni più nascoste e più complesse della nostra società.
Tra questi educatori, molti, con
esperienza spesso pluridecennale e con lunghe formazioni teoriche, in aula e
sul campo, sono definiti “senza titolo”, ovvero senza la laurea universitaria
specifica, che solo da pochi anni è divenuta obbligo di legge ed è richiesta
come elemento vincolante nella ormai grande maggioranza dei bandi di appalto.
Quando la nostra Regione avrà
finalmente l'obiettivo etico e politico di regolarizzare anche il lavoro di
quanti hanno investito e lavorato per anni nei servizi rivolti a minori e
adulti – che talvolta hanno loro stessi avviato – con impegno e passione,
acquisendo professionalità e competenze sul campo e nelle ore di formazione?
Il rischio grave è che gli “educatori senza titolo”, la loro
professionalità e i risultati da loro raggiunti negli anni di lavoro vengano
considerati residuali o non considerati per nulla e quindi appieno svalutati.
C'è da chiedersi su cosa costruiremo il futuro dei servizi se non
diamo valore o, al contrario, buttiamo via il patrimonio esperienziale di chi
questi servizi ha contribuito a costruirli e a farli crescere?
Crediamo che una sanatoria non
solo sia possibile, ma sia l’unica opzione valida, l'unica strada da
intraprendere. Una sanatoria che regolarizzi la situazione lavorativa degli
“educatori senza titolo” che da anni lavorano sul territorio ed equipari la
loro professionalità, costruita sul campo e in ore di formazione, a quella di
coloro che il titolo lo hanno conseguito.
Una sanatoria, l'ultima, che regolarizzi situazioni instabili, che
valorizzi il lavoro svolto, che tuteli la storia di molti servizi attivi sul
territorio, che permetta alle nuove generazioni col titolo, formate in un momento
storico che vede mutate le condizioni lavorative e occupazionali, di poter
avere una base su cui poggiarsi e da cui attingere nel loro percorso di
crescita umana e professionale.
Chiediamo alla Regione Emilia
Romagna, all'Università e alle stesse Cooperative di coordinarsi per creare un
percorso di riqualificazione, così come è già avvenuto nel 1997 col corso
APRIS, che ha permesso il rilascio di attestati regionali di qualifica
professionale.
Chiediamo la regolarizzazione di una professionalità e di un lavoro
sul territorio che già esistono e che rivestono – soprattutto in tempi
culturali, economici e sociali delicati come questo – un’importanza enorme e
primaria, per continuare a lavorare positivamente insieme, contribuendo
attivamente allo sviluppo della società in cui viviamo.
Link: https://secure.avaaz.org/it/petition/Consiglieri_Regionali_Emilia_Romagna_Universita_Lega_delle_Cooperative_Regolarizzare_gli_Educatori_Senza_Titolo_con_una_/?nFsmdfb
Link trasmissione radio per approfondimento: https://soundcloud.com/radiokairos/20150120-signore-e-signori-il-welfare-e-sparito
Link: https://secure.avaaz.org/it/petition/Consiglieri_Regionali_Emilia_Romagna_Universita_Lega_delle_Cooperative_Regolarizzare_gli_Educatori_Senza_Titolo_con_una_/?nFsmdfb
Link trasmissione radio per approfondimento: https://soundcloud.com/radiokairos/20150120-signore-e-signori-il-welfare-e-sparito
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