DIRITTI E GARANZIE PER GLI
EDUCATORI DELLE COOPERATIVE BOLOGNESI
Questa mattina il
Capogruppo FdS Roberto Sconciaforni ha presentato un'interrogazione alla Giunta
nella quale si chiede come essa intenda intervenire sia per garantire la
continuità lavorativa e retributiva degli operatori sociali per tutto l'anno,
sia affinchè in tutte le gare d'appalto - per la gestione dei servizi sociali -
venga inserito l'obbligo di applicazione del contratto nazionale e integrativo
delle cooperative sociali.
Segue il testo dell'interrogazione
AlPresidente
dell’Assemblea Legislativa
dellaRegione
Emilia-Romagna
SEDE
Interrogazione a
risposta scritta
PREMESSO CHE
· A Bologna,
i lavoratori delle cooperative sociali spesso si trovano a vivere una vera e
propria discontinuità occupazionale che impedisce loro di ricevere tutti i mesi
un regolare stipendio. Tutto ciò per diversi motivi, che vanno dalle chiusure delle
scuole durante il periodo estivo, alle interruzioni dovute alla neve, ai
terremoti, alle elezioni e ad ogni situazione che non permetta alle scuole di
rimanere aperte, sino ad arrivare alla situazione assurda per la quale se la
categoria degli insegnanti sciopera e la scuola rimane chiusa, gli educatori
perdono, pur non aderendo allo sciopero, una giornata senza stipendio;
· Il salario di un contratto di 12 mesi
dovrebbe necessariamente essere garantito per 13 mensilità, con o senza
prestazione lavorativa, come avviene per tutti gli altri lavoratori in ogni
altro settore, in modo uguale in base agli stessi principi dei rispettivi
contratti nazionali.Ad esempio, durante le interruzioni scolastiche del
periodo estivo, le società che gestiscono i servizi nei centri estivi sono
spesso polisportive. Gli educatori scolastici si trovano quindi senza la
possibilità di lavorare, ed essendo i più assunti a tempo indeterminato, anche
senza la possibilità di percepire l'indennità di disoccupazione;
VALUTATO CHE
· Le polisportive
e le associazioni che gestiscono i servizi educativi nei centri estivi e quelli
“pre e post” non hanno tendenzialmente personale dipendente, ma aprono
collaborazioni sportive oppure contratti a progetto e,come già denunciato dai
sindacalisti e dagli operatori mobilitati sulla vicenda, c'è il rischio per i
lavoratori di non essere in regola da un punto di vista fiscale e
contributivo e di svolgere lavoro dipendente nei fatti mascherato, il più delle
volte senza che sia garantito il versamento di alcun contributo, né la
retribuzione in caso di malattia;
· il Comune di
Bologna, la Provincia
e tutti i Comuni sono firmatari di "Accordi provinciali di
Programma", applicativi della legge 104/92, che esplicitano la necessità e
l'importanza della continuità educativa;
· è evidente
che nel momento in cui si permette lo scorporo fra servizi scolastici e servizi
estivi non si garantisca affatto la continuità, né educativa, né occupazionale,
con conseguenti disastri educativi e relazionali per gli utenti e per le
condizioni di vita di centinaia di educatori che si ritrovano da un giorno
all'altro a reddito zero;
· oltre
al problema della continuità educativa per gli studenti disabili, si pone anche
un grave problema contrattuale per i lavoratori: sarebbe doveroso cercare di
garantire una applicazione uniforme del Contratto Nazionale delle cooperative
sociali, al fine di assicurare un intervento più puntuale e meno dispersivo ed
allo stesso tempo riuscire a tutelare i lavoratori in un unico inquadramento
contrattuale, con un unico datore di lavoro che garantisca contributi pieni e
riconosciuti. Dare la precedenza al lavoro ed alla continuità educativa ed
occupazionale;
CONSIDERATO INOLTRE
CHE
· è
necessaria una presa di posizione e di responsabilità da parte
dell'amministrazione pubblica, di fronte a situazioni di precariato che sembra
il più delle volte “programmato” e considerato strutturale;
· i
servizi educativi gestiti dal terzo settore creano un contesto di precarietà
costante per i lavoratori in essi impiegati, ed in estate tale problema
diventa, come detto, ancora più critico. Su questi soggetti si riversano le
conseguenze ditrattative al massimo ribasso tra amministrazioni pubbliche e
cooperative. Attraverso la subalternità completa alle esigenze di risparmio
degli enti committenti, assistiamo a una continua demolizione del sistema dei
servizi sociali, in un circolo vizioso in cui a rimetterci sono i lavoratori,
ma anche l'intera parte della cittadinanza che usufruisce di tali servizi, nei
quali si assiste parallelamente ad un calo della qualità o addirittura al
taglio totale degli interventi;
· è
davvero importante che la Pubblica Amministrazione si assuma una
responsabilità occupazionale nei confronti di quasi cinquecento lavoratori che
durante l'anno scolastico svolgono un servizio denominato “comunale”
considerato, almeno a parole, fondamentale, per il quale vengono costantemente
pretese, dalla Pubblica Amministrazione stessa, professionalità ed esperienza.
Un tale livello qualitativo può essere reso possibile solamente garantendo ai
lavoratori la possibilità di una piena occupazione ed un riconoscimento
professionale;
· gli
enti committenti devono mettere in condizioni le cooperative sociali di poter
garantire questi elementi ai propri lavoratori e non continuare a nascondersi
dietro ad appalti che includono, in modo nemmeno troppo implicito, una
precarietà cronica e spesso avallata.
SI RICHIEDE
° alla luce
delle problematiche sollevate, come la Giunta regionale intenda intervenire per fare in
modo che il Comune di Bologna si assuma la responsabilità di garantire la
continuità lavorativa e retributiva per tutto l'anno a tutti gli operatori
sociali delle cooperative bolognesi, anche studiando specifiche gare di
appalto;
°di verificare,
inoltre, in quali amministrazioni locali, in Regione Emilia-Romagna, siano in
essere appalti che evidenzino lo stesso tipo di problematicità sopra riportate.
° come la Giunta intenda intervenire
affinchè, all’interno di tutte le gare d’appalto rivolte ai soggetti del terzo
settore per l’affidamento e la gestione di servizi sociali, socio-sanitari,
educativi e ludico-ricreativi dei comuni della Provincia di Bologna, venga
inserito l’obbligo di applicazione - da parte dei soggetti partecipanti - del
Contratto Collettivo Nazionale delle cooperative sociali e degli accordi
integrativi locali.
Bologna,
05/06/2014
Il Consigliere
Roberto
Sconciaforni
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