Pochi mesi fa il Comune di Bologna, passando sopra ogni principio educativo, logico e di continuità sul servizio e sull'utenza, decide che i minori certificati -seguiti durante l'anno scolastico da circa 200 educatori della Cooperativa Quadrifoglio- avranno come educatori operatori di altre associazioni e cooperative per i tre mesi delle attività estive..
Ovviamente non abbiamo nulla contro questi colleghi di cui non mettiamo in discussione professionalità e capacità. Molti di loro in questi mesi riusciranno a sopravvivere forse solo in virtù di questi servizi.
Crediamo invece che chiunque sia in grado di comprendere l'assurdità di un provvedimento di questo genere, almeno su due piani:
· lavoro: dove andranno a finire i lavoratori dei servizi educativi scolastici da giugno a settembre? Non stiamo parlando di volontari, ma di duecento laureati in scienze della formazione, operatori di 30-40 anni con una famiglia alle spalle.
· Pedagogico: quale senso può avere cambiare per tre mesi -novanta giorni!!!- la principale figura di riferimento a un minore disabile, nella maggioranza dei casi il principale tramite tra il ragazzo e il mondo esterno?
Perché, dunque?
All'apparenza, nessun motivo. Una follia pedagogica.
Il bando scritto dall'Asp Irides (gestore pubblico dei servizi per conto del Comune) ha visto la vittoria di associazioni e cooperative del territorio bolognese, che hanno già personale proprio.
Non esiste nessuna clausola che impegni queste associazioni ad assumere chi -nei mesi e negli anni precedenti- ha seguito gli stessi minori.
Perché????
Chiediamo a voi tutti, genitori, cittadini, educatori di indignarvi insieme a noi per questa politica assurda.
Chiediamo al Comune risposte chiare.
Educatori quadrifoglio