Tre anni di coordinamento degli “Educatori
contro i tagli”
Harry: Stavo
pensando a una cosa che mi ha detto Silente.
Hermione: Che
cosa?
Harry: Anche
se ci aspetta una lotta dura noi abbiamo qualcosa che Voldemort non ha.
Ron: Cioè?
Harry:
Qualcosa per cui vale lottare…
(dialogo dal film “Harry Potter e l’ordine della
Fenice”)
Siamo ancora qui, chi l’avrebbe
mai detto. Siamo nati a Casalecchio, stanchi di delegare ad altri, fossero
anche le sigle sindacali più amiche, la difesa del nostro lavoro, la rivendicazione
dei nostri diritti e dei diritti delle persone cui il nostro lavoro si rivolge.
Non potevamo più rinviare la necessità di aprire nuovi spazi per far sentire la
nostra voce dissonante rispetto alle politiche di ridimensionamento del welfare
che politici e amministratori di quel distretto ci rifilavano come
inevitabili, indicando in noi e nei cittadini cui rivolgevamo i nostri servizi gli
agnelli sacrificali al dio bilancio, penultimi e ultimi insieme nella stessa
barca da affondare. E come tutte le cose che rifiutano l’immobilismo
dell’autocelebrazione, siamo cresciuti e siamo cambiati. Fedeli al detto che a essere giovani s'impara da vecchi, non
abbiamo alzato bandiera bianca quando la spinta propulsiva di quella lotta,
com’è nell’ordine delle cose, si è attenuata. Ma abbiamo cercato altro.
Innanzitutto allargando i nostri confini, uscendo dal distretto, guardando ad
altri territori e ad altre lotte, certi come siamo che la perdita di un diritto
di un collega di Napoli o di Varese è la perdita di un nostro diritto. La
ricerca di nuovi terreni comunicativi per metterci in rete con il mondo
purtroppo ancora così disgregato e frammentario delle realtà sociali di lotta nel
paese, ci ha portato alla creazione di
un blog e di un profilo facebook. Gli amici, i compagni di
Radio Kairos ci hanno poi offerto lo spazio per la realizzazione della
trasmissione “Signori e signore il welfare è sparito!”. Tutto questo ci ha convertiti in un punto di
riferimento mediatico per tutti quelli che di welfare vivono, per tutti
quelli che di poco welfare muoiono. Punto di riferimento nostro,
costruito e gestito solamente da educatori, da chi ogni giorno opera sul
territorio, da chi vive sulla propria pelle le ferite che i tagli dissennati ai
servizi producono quotidianamente, da chi convive con la sofferenza di chi non
ha diritto di parola, di chi non ha parola. Abbiamo visto nascere su altri
territori esperienze simili, da Genova a Reggio Calabria, da Venezia a Napoli,
un unico grido di resistenza contro l’apparente ineluttabilità di una cultura
del diritto che abdica, lasciando il posto allo stato sociale dell’elemosina,
all’outlet della beneficienza. Ecco la nostra attuale ambizione, il
fioretto per il nostro terzo compleanno: vorremmo che tutto il nostro mondo, educatori,
OSS, assistenti sociali, genitori, associazioni, utenti, pazienti,
amministratori, politici, cittadini dimenticati da uomini e leggi, chiunque si occupi
di servizi alla persona, di relazioni, di civiltà, occupasse fisicamente e mentalmente gli spazi che
come coordinamento degli “Educatori contro i tagli” abbiamo creato e li
riempisse di proteste, proposte o anche solo delle riflessioni. Noi siamo qui.
Comunque andrà a finire noi continuiamo a stare qui. Il tempo di soffiare sulle
tre candeline e ripartiamo. Non abbiamo ancora smesso di sperare di diventare
grandi.
Il coordinamento degli “Educatori
contro i tagli”
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