12 Dicembre 2014: in piazza per
rivendicare diritti, non carità.
In continuità con la
mobilitazione del 14 Novembre, cui abbiamo partecipato come membri della Rete
Nazionale Operatori, come Educatori
contro i Tagli aderiamo alla
giornata di sciopero e lotta del 12 Dicembre indipendentemente dalle sigle
sindacali che l’hanno convocata. Come trasversale movimento di lavoratori
riteniamo infatti doveroso cogliere ogni occasione per unire la nostra voce a
chi si oppone alle politiche economiche, sociali e del lavoro del governo Renzi e
della UE e si batte per la cancellazione della Legge Formero e dei contratti
atipici, contro l’abolizione dell’art. 18, per lo sblocco dei contratti del
Pubblico Impiego e per l’attivazione immediata di istituti come il reddito minimo
garantito. Come lavoratori del sociale
vogliamo inoltre portare in piazza il nostro particolare disagio e quello delle
persone cui rivolgiamo i nostri servizi, gli ultimi, gli inascoltati: ribadiamo
dunque il nostro No alla privatizzazione dei servizi e alle gare d’appalto al
ribasso, il nostro Si a misure a sostegno della tutela del posto di lavoro, al
ripristino immediato dei fondi nazionali per la sanità e l’assistenza, alla
piena applicazione delle regole legali e contrattuali. Concludiamo infine con
la ferma richiesta, non più prorogabile, che il tema delle povertà entri
nell’agenda dei governi nazionali e locali con priorità assoluta ed abbia dunque la precedenza
in sede di destinazione delle risorse disponibili.
Chi tra
noi sarà in piazza lo farà anche in nome e per conto di quelle migliaia di
lavoratori, trasversali a tutte le categorie, che a causa di forme contrattuali
sempre più precarie sono particolarmente ricattabili e di quelli che a causa di
gravose difficoltà economiche non sono nella condizione di sacrificare una
giornata di stipendio. A tale proposito
chiediamo alle sigle sindacali, tutte, di adoperarsi per mettere al più presto
in campo forti azioni di contrasto alle politiche governative ed europee,
azioni alternative ed efficaci che non
penalizzino in modo così pesante i tanti lavoratori che stanno vivendo da tempo
una situazione di insostenibile disagio.
I tempi
sono cambiati, in peggio.
Educatori contro i
Tagli
Nessun commento:
Posta un commento