PREMESSA
L’iniziativa
di redigere delle linee guida per la progettazione di bandi di gara
di servizi educativi per minori nasce dall'esigenza, constatata dagli
operatori attivi sul territorio, di riflettere sulla qualità dei
servizi offerti.
Dall’analisi
degli ultimi bandi di gara emerge chiaro il rischio che vadano
smarriti alcuni elementi fondamentali e fondanti la logica del
Welfare. Gare basate sul massimo ribasso o sull’offerta economica
più vantaggiosa implicano formule e calcoli complessi da decifrare,
che non solo non facilitano il rispetto del principio di trasparenza,
ma, di fatto, mettono il fattore finanziario al centro del sistema
dei servizi, posizione che dovrebbe invece essere occupata dalle
persona stessa. Una persona non più vissuta come utente passivo
assistito dal sistema, ma come potenziale portatrice di risorse e
ricchezza.
La
riduzione dell'assegnazione di servizi rivolti a minori ad un puro
calcolo matematico e a complicate equazioni porta irrimediabilmente a
cambiare la lente attraverso cui l’ente pubblico, erogatore di
servizi, guarda la persona e il cittadino. Giustificando tutto con
motivazioni economiche riguardanti la scarsità di risorse, si perde
di vista l’importanza sociale del prendersi cura dell'inclusione
(dalla prevenzione all'emarginazione sociale), della diversità come
potenzialità, del benessere individuale e collettivo.
Dal 2008
il sistema economico, a livello nazionale ed europeo, è in crisi. Ma
i tagli fatti a scapito delle persone più vulnerabili e, in primis,
dei minori, portano ad una crisi sociale ben maggiore e più onerosa
della stessa crisi economica. Persino in una logica del risparmio di
risorse economiche risulta evidente la convenienza che si ha nella
prevenzione, piuttosto che nell'attendere il rivelarsi dell'episodio
emergenziale, la cui successiva risoluzione implica costi
esponenzialmente maggiori. Questo atteggiamento, che si riverbera su
bandi e avvisi pubblici, rischia di smantellare giorno dopo giorno un
sistema di servizi locali, costruito in anni di sperimentazioni,
competenze, conoscenze e lavoro di rete e per decenni fiore
all’occhiello della città di Bologna.
Il
documento che segue illustra alcuni punti che gli operatori e le
operatrici del settore ritengono imprescindibili e vuole essere,
prima di tutto, un’occasione per riflettere sull’effettiva
qualità ed efficienza del sistema dei servizi alla persona della
città di Bologna e di tutta la provincia.
Ci si
augura che tali specifiche tecniche vengano prese in considerazione
dall'amministrazione aggiudicatrice, con la speranza che ciò
contribuisca a realizzare un auspicabile sistema di coprogettazione,
di incontro tra la presa in carico del servizio pubblico e di quello
privato, che possa ridare voce al territorio, alla cittadinanza e ai
lavoratori nell'organizzazione e gestione dei servizi alla persona.
Come insegna la storia dei servizi a Bologna, ascoltando le esigenze
e le proposte dal basso si può portare il Welfare ad essere esempio
non soltanto nazionale, ma europeo.
P.s: a breve troverete documento sui nostri social media.
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