Gli
Educatori Uniti Contro i Tagli hanno, fin dai primi passi, seguito
con grande attenzione il percorso svolto dalla proposta di legge 2656
Iori. Ne hanno studiato il testo di partenza, le modifiche, il testo
base e gli emendamenti in Commissione. Sono stati orgogliosi e grati
di essere intervenuti in sede di audizione informale in Commissione
Parlamentare VII, dove hanno portato il loro contributo rispetto alla
necessità di norme transitorie, fino a quel momento non menzionate
all’interno della proposta di legge.
Il
testo è passato attraverso numerose e significative modifiche,
aggiunte e cancellazioni, che ne hanno cambiato, in alcune parti,
l’impostazione rispetto agli inizi. Senza scendere nel merito
dell’impatto, positivo o negativo, che tale legge può avere sul
mondo professionale e lavorativo, forti perplessità ci sorgono
rispetto alcuni punti cruciali della proposta che sta per approdare
alle Camere. Tali dubbi ci spingono a cercare una risposta e dunque a
porre domande a coloro che hanno voluto, lavorato e fatto scelte
riguardo tale legge. Ci rivolgiamo quindi ai deputati della
Commissione parlamentare VII e delle altre Commissioni che
valuteranno la proposta e chiediamo chiarimenti riguardo i punti che
seguono:
- Con gli ultimi emendamenti c’è stata una suddivisione netta di ambiti di intervento e competenze tra i laureati in Scienze dell’Educazione e quelli in Medicina e Chirurgia. Perché è stato mantenuto questo doppio percorso, laddove in Europa è accaduto l’opposto, ovvero si è generalmente scelto di riunire i due curricula?
- Nei futuri ed eventuali concorsi pubblici indetti dall’Azienda Asl sarà consentita la partecipazione di coloro laureati in Scienze dell’Educazione e di coloro che avranno usufruito delle norme transitorie? Questi ultimi potranno partecipare generalmente ai concorsi pubblici, qualora ci fossero?
- Parlando degli educatori definiti senza titolo, in un mondo professionale sottopagato, composto principalmente da donne lavoratrici con più di trent'anni, con esperienza professionale pluriennale spesso superiore ai dieci anni e che si ritrovano a svolgere il proprio lavoro avendo una famiglia e dei figli, ci si è davvero chiesti se per queste persone un percorso universitario di almeno un anno come quello proposto nelle norme transitorie sia davvero, sotto tutti gli aspetti sostenibile e fattibile? Perché non "sanare" – termine che spaventa – abbassando l'asticella, ma eliminando per sempre distinzioni interne tra chi ha un titolo e chi non ce l'ha, ed allo stesso tempo riconoscere la professionalità "reale" di tante figure da decenni operanti in tale ambito?
- Quale principio si trova alla base del limite dei venticinque anni di esperienza come equiparazione immediata? Capiamo il limite dei cinquant'anni, ed allo stesso tempo non comprendiamo quale sia l’elemento che possa permettere di riconoscere la professionalità di una persona che svolge il proprio lavoro con venticinque anni di esperienza rispetto a quello di un’altra che lo svolge da quindici o da dieci. Quale criterio è realmente sotteso a questa scelta?
- Rispetto al corso universitario di equiparazione c’è una domanda fondamentale a cui non abbiamo ricevuto chiaramente risposta, ovvero chi dovrà pagare tale corso? Sono previsti fondi a riguardo? Riteniamo sarebbe profondamente ingiusto e ipocrita caricare le spalle di una categoria di lavoratori sottopagata e non riconosciuta nella propria professionalità dell’onere di “comprarsi” il proprio lavoro, per poter continuare a svolgerlo dopo anni, se non decenni, di attività.
Gli
Educatori Uniti contro i tagli, come da sempre fanno, si augurano che
le scelte fatte saranno all’insegna di una volontà di costruire
una società basata sull’inclusione, sull’uguaglianza e sulla
giustizia sociale. L’auspicio è che una volta per tutte si ponga
fine alle guerre tra poveri, alla logica del dividi
et impera,
dello scaricare sulle spalle dei cittadini e dei più deboli il
prezzo di decenni di cattiva gestione e di interessi lobbistici.
Link audio per approfondimento: https://soundcloud.com/radiokairos/signore-e-signori-il-welfare-e-sparito-19aprile2016mp3
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Educatori
Uniti contro i tagli
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