Non è vero che non
avevo niente, ho avuto la radio.
(Marilyn Monroe)
(Marilyn Monroe)
Credo che in quel 26 aprile 2011
nessuno di noi immaginasse che saremmo arrivati fin qui. A riascoltarla ora quella
trasmissione quanti balbettii, quanti silenzi imbarazzati, ritmi radiofonici da
inizio novecento, quasi sicuramente nessun ascoltatore. Eppure è da lì che
siamo partiti, è in quel giorno che abbiamo premuto il tasto start di questa lunga avventura. A
Casalecchio si era in piena lotta contro il tentativo della classe dirigente
locale di ridurre drasticamente la quantità e la qualità dei servizi che con
molta fatica in tanti di noi avevamo contribuito a costruire su quel
territorio. L’intuizione di aprire un canale di comunicazione permanente con il
nostro mondo di riferimento è nata lì, dal bisogno antico come il mondo che
ogni Davide ha: dotarsi di una fionda per combattere il suo Golia personale.
Poi siamo diventati altro e siamo andati altrove, a testimoniare storie, lotte,
passioni nate, morte e risorte sul nostro territorio e in ogni angolo di questo
nostro paese. Siamo rimasti gente di parte: la nostra è ancora quella di chi sogna
e si adopera per un mondo meno diseguale. Quante bottiglie di birra abbiamo
stappato, musica e lotta, informazione e socializzazione, più una radio bar che un qualunque studio
radiofonico. Quanta strampalata umanità
è passata in questi cinque anni in quei tre metri per quattro di Via Casarini. Ricordarli e ringraziarli tutti è impossibile,
ma il TPO che ci ospita e Flavia, la nostra direttrice, che ci sopporta,
meritano un pensiero speciale. Signori e signore, il welfare forse è sparito. Noi ancora no.
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