L'incontro in Regione
del 5 giugno ottenuto dagli Educatori Uniti contro i Tagli, con il sostegno
attivo della Rete Nazionale Operatori Sociali, grazie a mesi di impegno e
mobilitazione, per discutere delle possibili soluzioni, attivabili a livello
regionale, volte a risolvere il problema degli Educatori Senza Titolo, è stato
corretto, pacato, rispettoso ed onesto.
Ringraziamo fin da ora la Regione per aver
partecipato all'incontro con molti tecnici degli assessorati
per il coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola,
formazione professionale, università, ricerca e lavoro, delle politiche per la
salute e Assessore alle politiche di welfare e politiche abitative questo
a sottolineare la volontà da parte delle istituzioni di trattare con la massima
serietà il tema in oggetto.
L'incontro si è protratto per
quasi due ore, molto dense di contenuti e con un'attenta disamina di problemi
estremamente complessi dal punto di vista normativo e dell'organizzazione dei
servizi.
Si è partiti da
un'analisi dei problemi attualmente più urgenti, come la questione della
modifica della delibera 564/2000, riguardante servizi residenziali e
semi-residenziali socio-sanitari e socio-assistenziali con sedi accreditate e
l'equipollenza degli operatori che hanno ottenuto una qualifica regionale prima
del '99.
Sono stati poi ribaditi
alcuni punti:
- Non esiste nessun percorso attivabile a
livello regionale che possa avviare un percorso di riqualifica per gli
educatori senza titolo e consenta loro di conseguire un'equipollenza con lauree
di qualunque tipologia.
- La Regione ha già tentato in
passato di attivare con l'Università percorsi di questo tipo, ma la risposta è
sempre stata decisamente negativa. L'unico impegno che la Regione può tentare di
portare avanti è riconoscere l'anzianità di servizio come tirocinio formativo
all'interno del percorso di laurea di Educatore Professionale.
- Per gli educatori
senza titolo, secondo i tecnici della regione, non esiste probabilmente nessuna
alternativa al conseguimento di una laurea triennale abilitante.
Si è lungamente discusso di
quale sia la situazione attuale sui servizi e di come l'applicazione di
normative nazionali così costruite porterebbe allo smantellamento sostanziale
dei servizi ed alla perdita di capitale umano e professionale. A questo scopo,
si è chiesto di verificare attentamente cosa sia successo in quei servizi dove
una ordinaria applicazione della norma sia stata seguita (ad esempio bando 2013
NPI dell'ASL di Bologna).
Questa situazione, a nostro
avviso, rischia di aggravarsi a causa della discussione, in corso di questi
tempi, riguardante la proposta di legge Iori, che potrebbe allargare a tutti
gli ambiti del sociale l'obbligo di laurea in Educatore Professionale per poter
svolgere tale professione.
Si è discusso dell'eventualità
di individuare altri possibili percorsi che potrebbero aiutare a risolvere il
problema degli educatori senza titolo, anche sulla base di direttive europee
che indicano la necessità di dare valore anche alla formazione non formale e alla
formazione continua. Gli scenari che si sono profilati tuttavia restano
embrionali, complessi e molto articolati.
Vi invitiamo tutti a
partecipare all'incontro allargato che si svolgerà martedì 9 giugno presso il
Tpo alle 19,30, per discutere in maniera più approfondita sui contenuti dell'incontro svoltosi venerdì 5 giugno e cercare di capire insieme in quali nuove direzioni
rivolgere la nostra mobilitazione.
Educatori Uniti contro
i Tagli
PS: venerdì allo stesso tavolo con i tecnici della
Regione ci sarebbero dovuti essere anche i sindacati confederali (FP CGIL e FP
CISL) con cui, insieme ad altre sigle sindacali, avevamo concordato l’azione
del presidio sotto la
Regione. E ’ stato perlomeno singolare apprendere direttamente
dai tecnici regionali che i confederali avevano chiesto di incontrarli senza la
presenza di altri soggetti (ovvero i lavoratori che dovrebbero rappresentare) e
di farlo prima che avvenisse l’incontro con noi.
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