BUONE
FESTE COLLEGHE E COLLEGHI, COMPAGNE E
COMPAGNI
Se ne va
il 2013, finalmente. E come ogni cosa che passa, passa per non tornare più. Probabilmente
non tornerà mai più neppure questa città come l’avevamo conosciuta anni fa, la Bologna sociale di una
volta è ormai diventato un non luogo dove si può morire di freddo sotto un
ponte senza che se ne accorga nessuno. La modernità, per dirla con Bauman,
continua a sfornare senza sosta “persone inutili” e la precarietà non ha di
certo unito chi la soffre, tutt’altro: un inarrestabile processo di
frammentazione sociale è tuttora in atto.
E noi non sappiamo più cosa fare. Noi lavoratori del sociale, chiamati a
presidiare luoghi di cura ormai quasi completamente svuotati di senso e di
danari. Simboliche sentinelle di uno stato sociale che continuano a molestare. Dopo tante belle promesse, nell’ultima
legge di stabilità il welfare è stato
completamente snobbato, si continuano a finanziare aerei e navi militari e si
lasciano sulla strada i nostri minori, i nostri ammalati. Vorrà dire che
partiremo tutti per una bella guerra e che se poi ci faremo male non avremo
nemmeno i soldi per un cerotto. Ma che andassero a cagare!
Preferiamo
rivolgerci ai tanti colleghi che un po’ ovunque in giro per la penisola, da
Milano a Reggio Calabria, hanno aperto presidi di salvaguardia del poco welfare rimasto a tutela dei più deboli
e in difesa di quel minimo di dignità contrattuale che deve avere ogni
mestiere. A tutti loro auguriamo feste piene di nuovi incontri e di vino buono
e un anno nuovo ancora in prima fila perché per noi Educatori contro i tagli che siamo nati nella lotta, vivere e
lottare sono spesso la stessa cosa. Un grande che di recente se n’è andato via,
Lou Reed, diceva che la vita è ingiusta, bella e inevitabile. Non
possiamo che assecondarla.
E allora
buone feste soprattutto alle persone inutili, agli esuberi e alle eccedenze di
questa società avara ed ingorda, ai sassolini negli ingranaggi dei poteri
forti, alle anomalie, a chi fa si che le cose non si mettano mai a posto del
tutto, a chi non s’arrende alla rassegnazione. Buone feste a Nelson Mandela,
ovunque lui sia.
Buone
feste colleghe e colleghi, compagne e compagni.
Eduardo
Galeano ha scritto “L’utopia è come un punto dell’orizzonte, cammini e non
arrivi mai. Man mano che ti avvicini si sposta… e allora a che cosa serve?
Serve esattamente a questo: a continuare a camminare”.
Educatori contro i tagli
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