Comunicato Stampa
“In regime di oppressione delle
coscienze, in cui coloro che lavorano di più possono dire meno la loro parola,
(..), i dominatori mantengono il monopolio della parola, con cui fanno opera di
mistificazione, massificazione e dominio. In questa situazione i dominati, per
poter dire la loro parola, devono lottare per conquistarsela. Imparare a
conquistarla da coloro che la posseggono e la rifiutano ai più, è un difficile
ma imprescindibile apprendistato: è la pedagogia dell'oppresso."
Paulo Freire
1
dicembre 2012 ore 21, presso il TPO di Via Casarini a Bologna, avrà luogo
qualcosa di insolito ed originale, un evento immaginato da tempo: non una
semplice piece teatrale ma un “teatro forum” secondo il metodo del Teatro
dell’Oppresso, dal titolo “L’educatore al tempo della crisi”. Lo spettacolo è
rivolto soprattutto ai nostri colleghi educatori e agli operatori tutti del
privato sociale e degli enti pubblici, a
chi lavora nelle Strutture, presso i poliambulatori, per strada. A tutti loro,
a tutti noi.
E’
la prima volta che attraverso il teatro l’educatore parla del suo mestiere,
delle contraddizioni di ogni giorno, di tutte quelle situazioni così problematiche
eppur per noi abituali, che sfuggono alla maggioranza delle persone. La nostra
categoria professionale è poco conosciuta dalla comunità, dipinta tutt’al più in
modo superficiale: gente che “aiuta” gli altri, gente che fa cose che pochi
farebbero perché l’educatore ha a che fare col dolore e col disagio, con i
“devianti”, i disabili, i tossicodipendenti, i barboni, i più brutti, i più
sporchi, i più cattivi. Gli ultimi.
L’educatore,
mentre fa tutto questo, soccombe di fronte a buste paghe esigue, si adegua a giochetti
politici contorti e frustranti, assiste alla sistematica svalutazione del
proprio intervento e ai continui tagli della spesa pubblica nel sociale e nel
sanitario, è il primo testimone del declino di un welfare in via di estinzione.
Allora
succede che non è facile parlare di tutto questo, non è semplice neppure confrontarsi
fra colleghi perché questo è un mestiere
duro che alle volte rende tormentati e “oppressi” perfino i suoi
professionisti.
Ecco
allora il bisogno di trovare l’alchimia, la combinazione giusta che ci permetta
di comunicare tutto questo. La tecnica del “Teatro Forum” ci permette di
trattare i temi di noi “oppressi”, attori noi stessi e di noi stessi per una
sera. Crediamo che sia un metodo più efficace di 10 dibattiti messi insieme. Ci
sembra l’approccio ideale per avvicinare le persone in modo costruttivo a
questo nostro mondo sconosciuto e che
invece riguarda tutti e tutti dovrebbero conoscere.
Questo
evento è stato costruito in collaborazione con Krila, Associazione di
formatori, educatori, pedagogisti, docenti universitari che si occupano del Teatro
dell’Oppresso lavorando sulle particolari tecniche e diffondendo questo lavoro
teatrale particolare qui a Bologna. Peculiarità del TdO è quella di stimolare il dialogo ed il
confronto nell’ottica della partecipazione sociale, attraverso l’impegno e il mettersi
in gioco. E’ un teatro che viene da lontano, dal Boal, Brasile, negli anni 50
ed attraverso un percorso di ricerca esistenziale e metodologica approderà ad
una forma di teatro politico e sociale nuovo nutrito dal punto di vista
pedagogico dall’opera di Paulo Freire (http://www.teatrodelloppresso.it/ll-teatro-delloppresso/).
Come “ Coordinamento Educatori Uniti Contro i Tagli” siamo orgogliosi di questa collaborazione e dunque lieti di poter presentare alla città “L’educatore al tempo della crisi”. Un lavoro che noi auspichiamo possa servire a condividere riflessioni che riescano a far emergere i nodi critici che in questo nostro tempo difficile siamo chiamati ad affrontare. E a farlo con gli strumenti a noi più consueti: la creatività, la lotta, la relazione.
Educatori ed educatrici uniti contro i tagli
Associazione Krila-Teatro dell'oppresso
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